Il piromane delle paure
Cinque bidoni bruciati e subito il consigliere Zamperini coglie l’occasione per accendere il suo falò preferito: quello delle paure e recitare il solito copione: “maranza”, stranieri, degrado, apocalisse imminente. Una sceneggiatura così trita che neanche le trasmissioni notturne sulle TV locali che vendono chincaglieria la riproporrebbero in replica. La realtà? Un atto vandalico, da condannare senza se e senza ma, che diventa però solo benzina perfetta appunto per alimentare il motore preferito di certi politici: la paura a buon mercato. Il problema vero, urgente e grave, non sono i bidoni incendiati, ma i comunicati incendiari. Se davvero vuole “una drastica inversione di rotta”, cominci lui: smetta di usare ogni cronaca nera anche delle più banali, come megafono della paura. Come passerella elettorale. Perché a Lecco (peraltro facendo finta, come fa per convenienza il consigliere regionale Zamperin, che sia un fatto esclusivo di qui) non servono sceriffi da tastiera, ma serietà.
Paolo Trezzi