Una montagna per due: la Croce ha cent'anni. Lecchesi e bergamaschi sul Resegone
Il prossimo fine settimana, Resegone protagonista. Si celebrano i cent’anni della posa della Croce sulla vetta del monte «dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega» come ebbe a immortalarlo Alessandro Manzoni nei suoi “Promessi Sposi” trasformandolo così nella montagna per antonomasia dei lecchesi. Non fosse che anche i bergamaschi vogliono la loro parte. Perché quella montagna è anche roba loro. A tutti gli effetti.
E così, sabato e domenica non saliranno solo da Lecco per la ricorrenza della Croce, ma anche dalla Valle Imagna, in particolare da Fuipiano, rinsaldando un legame con il santuario della Cornabusa, situato sul monte Albenza in territorio comunale di Sant’Omobomo, dove ci si mobiliterà già dal pomeriggio di venerdì 29 quando, alle 16, verrà celebrata una messa con la benedizione della statua della Madonna Addolorata – alla quale è dedicato il santuario – che sarà poi portata nella chiesa parrocchiale di Fuipiano e il giorno successivo in vetta al Resegone.
Sabato 30, infatti, è il giorno ufficiale del centenario. Per quella data, il Comune di Lecco, ha già presentato une serie di iniziative di svago “alla scoperta dei Piani d’Erna” a corollario della celebrazione dell’anniversario.
Il programma prevede alle 12 la celebrazione della messa in vetta al Resegone proprio per celebrare il centenario della posa della Croce. I lecchesi ci saliranno alla spicciolata, mentre da Fuipiano arriveranno in processione (con partenza alle 7 e previsto arrivo alle 11) con la statua della Madonna Addolorata che, al termine della celebrazione, sarà posata ai piedi della Croce e lì rimarrà. Si tratta di un pellegrinaggio per unire simbolicamente quelli che sono i ritenuti i due luoghi simbolo della Valle Imagna: appunto il Resegone da una parte e il santuario della Cornabusa dall’altra. Il santuario, molto frequentato non solo dei bergamaschi, risale al XVI secolo e si trova in una grande grotta naturale trasformata nella navata di una chiesa.
Le iniziative promosse dal Comune di Lecco proseguiranno poi nel pomeriggio dalle 13.45 alle 16.15 nella conca dei Piani d’Erna: ci saranno una corsa lungo il Sentiero Natura, una serie di laboratori rivolti in particolare alle famiglie con giochi di colori e costruzione di oggetti di utilità; vi saranno inoltre escursioni in “jolette”, carrozzine speciali che consentono di praticare la montagna anche ai disabili, accompagnati dagli Alpini della Valle Imagna. Infine passeggiate nei boschi e musica indie folk: alle 16.15 si esibirà Lilac Will e alle 17,30 Rachel Croft.
Domenica 31, infine, alle 6 del mattino sarà celebrata la messa dell’aurora da parte di sacerdoti della Valle Imagna.
A parte i sentieri da percorrere a piedi, i lecchesi possono appunto utilizzare la funivia che ufficialmente manterrà i tradizionali orari del dei fine settimana con l’ultima corsa ella 18,30: nella giornata di sabato però funzionerà finché non avrà riportato a valle tutte le persone fermatesi in quota per assistere all’ultimo concerto. Sempre sabato, da Fuipiano, è anche previsto un servizio di elicottero.
La “marcia di avvicinamento” alle celebrazioni di sabato e domenica è stata una mostra con cartoline, foto d’epoca appartenenti alla collezione di Valerio Bolis e Stefano Frosio. Una prima volta la mostra era stata proposta nell’estate del 2023 a Erve, replicata poi a cavallo tra il 2023 e il 2024 nella lecchese Torre Viscontea su iniziativa di Comune e Sel (Società Escursionisti Lecchesi) e riproposta nel mese di luglio di quest’anno all’Officina Badoni (con un arricchimento da parte del Gruppo alpini di Belledo) e successivamente alla Pro loco Morterone dove è rimasta allestita fino a domenica scorsa.
Una Croce di ferro sul monte Resegone era già stata posata nell’anno 1900, ma già nel 1902 venne divelta dal vento. Una ventina d’anni dopo, con l’avvicinarsi del Giubileo del 1925, si decise di erigere una nuova Croce su iniziativa dell’Opera Cardinal Ferrari: alta dieci metri, ospitava in un tabernacolo una piccola croce di ulivo proveniente da Gerusalemme. A decorarla anche quattro medaglioni raffiguranti l’allore pontefice Pio XI (il brianzolo Achille Ratti), il cardinale Carlo Ferrari (arcivescovo milanese dal 1894 al 1921), ma anche l’abate Antonio Stoppani e un quarto a ricordare l’anno giubilare del ’25.
Il 30 agosto avvenne la solenne benedizione con la salita sulla vetta del Resegone dell’arcivescovo di Milano Eugenio Tosi. La “Domenica del Corriere” e “L’illustrazione italiana” ne documentarono l’ascesa assiso su una portantina portata a spalla da alcuni giovani.
In verità, negli ultimi metri, il cardinale fu costretto ad abbandonare tale comodità e arrampicarsi faticosamente in vetta, aiutato dai presenti, così come lo ha immortalato il fotografo lecchese Giuseppe Pessina.
Durante la seconda guerra, la croce di ulivo e i medaglioni scomparvero in circostanze mai chiarite. Fu nel 1950 che i giovani dell’oratorio della parrocchia lecchese di San Nicolò raggiunsero in processione la vetta del Resegone per riposizionare sulla croce di ferro una nuova piccola croce di ulivo del Getsemani fatta arrivare appositamente da Gerusalemme. Nel 1981, infine, venne inaugurato dall’arcivescovo Carlo Maria Martini il nuovo altare ai piedi della Croce.


Il santuario della Cornabusa
Il programma prevede alle 12 la celebrazione della messa in vetta al Resegone proprio per celebrare il centenario della posa della Croce. I lecchesi ci saliranno alla spicciolata, mentre da Fuipiano arriveranno in processione (con partenza alle 7 e previsto arrivo alle 11) con la statua della Madonna Addolorata che, al termine della celebrazione, sarà posata ai piedi della Croce e lì rimarrà. Si tratta di un pellegrinaggio per unire simbolicamente quelli che sono i ritenuti i due luoghi simbolo della Valle Imagna: appunto il Resegone da una parte e il santuario della Cornabusa dall’altra. Il santuario, molto frequentato non solo dei bergamaschi, risale al XVI secolo e si trova in una grande grotta naturale trasformata nella navata di una chiesa.

Domenica 31, infine, alle 6 del mattino sarà celebrata la messa dell’aurora da parte di sacerdoti della Valle Imagna.
A parte i sentieri da percorrere a piedi, i lecchesi possono appunto utilizzare la funivia che ufficialmente manterrà i tradizionali orari del dei fine settimana con l’ultima corsa ella 18,30: nella giornata di sabato però funzionerà finché non avrà riportato a valle tutte le persone fermatesi in quota per assistere all’ultimo concerto. Sempre sabato, da Fuipiano, è anche previsto un servizio di elicottero.

Una immagine della mostra allestita a Erve nel 2023
La “marcia di avvicinamento” alle celebrazioni di sabato e domenica è stata una mostra con cartoline, foto d’epoca appartenenti alla collezione di Valerio Bolis e Stefano Frosio. Una prima volta la mostra era stata proposta nell’estate del 2023 a Erve, replicata poi a cavallo tra il 2023 e il 2024 nella lecchese Torre Viscontea su iniziativa di Comune e Sel (Società Escursionisti Lecchesi) e riproposta nel mese di luglio di quest’anno all’Officina Badoni (con un arricchimento da parte del Gruppo alpini di Belledo) e successivamente alla Pro loco Morterone dove è rimasta allestita fino a domenica scorsa.
Una Croce di ferro sul monte Resegone era già stata posata nell’anno 1900, ma già nel 1902 venne divelta dal vento. Una ventina d’anni dopo, con l’avvicinarsi del Giubileo del 1925, si decise di erigere una nuova Croce su iniziativa dell’Opera Cardinal Ferrari: alta dieci metri, ospitava in un tabernacolo una piccola croce di ulivo proveniente da Gerusalemme. A decorarla anche quattro medaglioni raffiguranti l’allore pontefice Pio XI (il brianzolo Achille Ratti), il cardinale Carlo Ferrari (arcivescovo milanese dal 1894 al 1921), ma anche l’abate Antonio Stoppani e un quarto a ricordare l’anno giubilare del ’25.

Le copertine dedicate all'ascesa dell'Arcivescovo Tosi
Il 30 agosto avvenne la solenne benedizione con la salita sulla vetta del Resegone dell’arcivescovo di Milano Eugenio Tosi. La “Domenica del Corriere” e “L’illustrazione italiana” ne documentarono l’ascesa assiso su una portantina portata a spalla da alcuni giovani.

La foto di Pessina, con il Cardinale "issato" verso la vetta
In verità, negli ultimi metri, il cardinale fu costretto ad abbandonare tale comodità e arrampicarsi faticosamente in vetta, aiutato dai presenti, così come lo ha immortalato il fotografo lecchese Giuseppe Pessina.
Durante la seconda guerra, la croce di ulivo e i medaglioni scomparvero in circostanze mai chiarite. Fu nel 1950 che i giovani dell’oratorio della parrocchia lecchese di San Nicolò raggiunsero in processione la vetta del Resegone per riposizionare sulla croce di ferro una nuova piccola croce di ulivo del Getsemani fatta arrivare appositamente da Gerusalemme. Nel 1981, infine, venne inaugurato dall’arcivescovo Carlo Maria Martini il nuovo altare ai piedi della Croce.
D.C.