Lecco: flash mob a sostegno della Global Sumud Flotilla. 'Fermiamo la barbarie'

Foto della devastazione. Volti di chi ha perso tutto e corpi scheletrici di chi, nella morsa della fame, rischia di perdere anche l'unica cosa che gli resta: la vita. Se di vita si può parlare in una lingua di terra ridotta a macerie dalle bombe.
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Uno scatto dopo l'altro, questo pomeriggio a Lecco, a ridosso di Palazzo delle Paure, in piazza XX Settembre, sotto gli occhi di decine di persone, è stata composta una scritta chiara: STOP.
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"Fermiamo la barbarie" il titolo poi del volantino distribuito ai partecipanti del flash mob e a quanti, passando per caso nel centro cittadino, hanno scelto di non girare lo sguardo, fermandosi quantomeno a guardare le immagini, riprodotte in piccolo anche sul retro dei depliant consegnati dagli organizzatori dell'iniziativa, con la CGIL a tirare le fila di una serie di associazioni pronte a chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e della jihad islamica e la fine dell'assedio di Gaza, come sottolineato dal Segretario Generale del sindaco Diego Riva.
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"Ogni giorno, in Palestina, vengono uccisi civili, operatori umanitari e sanitari, giornalisti. La fame viene utilizzata come arma di guerra per costringere la popolazione ad abbandonare la propria terra. Non possiamo rimanere immobili e in silenzio di fronte a questo genocidio. Per questo, sosteniamo l'iniziativa promossa dalla Global Sumud Flotilla: decine di imbarcazioni, provenienti da 44 Paesi del mondo, stanno navigando verso Gaza per portare aiuti umanitari ai palestinesi" è stato scritto sui fogli distribuiti.
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Con Riva che aggiunge: "Vogliamo far sentire ai volontari a bordo che non sono soli, tanta cittadinanza sostiene l'iniziativa. Noi facciamo sentire la nostra voce, parliamo con le persone. Non sappiamo cosa succederà tra il 16 e il 18 quando queste barche arriveranno a destinazione con il rischio per chi ha partecipato alla spedizione di venire imprigionato. Con il nostro gesto vogliamo dire: attenzione, non ci sono solo gli attivisti che stanno arrivando per portare gli aiuti, ma ci siamo anche noi e la sensibilità si sta alzando sempre più". 
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Tante le presenze in piazza, dal consigliere regionale Gian Mario Fragomeli al sindaco Mauro Gattinoni in fascia tricolore, con alcuni esponenti della sua maggioranza; dai rappresentanti delle associazioni promotrici, come - oltre alla CGIL - Amnesty e UDI ai semplici cittadini di tutte le età, incluse famiglie con bambini ai quali i genitori, con le parole più appropriate all'età, hanno spiegato quelle foto tanto raccapriccianti attorno alle quali ci si è fermati.
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"Chiediamo che l'Italia, insieme a tutti gli altri Stati democratici, si attivi per: consegnare i beni di prima necessità alla popolazione palestinese; fermare la vendita di armi a Israele; porre fine all'occupazione illegale dei territori palestinesi; riconoscere lo stato di Palestina. Le parole non bastano più, servono i fatti" la chiosa del volantino.
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E intanto a Lecco sabato prossimo, 13 settembre, su iniziativa del Coordinamento Stop al genocidio, ritorneranno a sventolare le bandiere rosse, verdi e nere. Previsto infatti un nuovo corteo con partenza da piazza Cermenati.
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L'appuntamento è alle 14.30. "Saremo in piazza per condannare a gran voce il genocidio, la pulizia etnica, il silenzio dei governi europei la complicità italiana (e lecchese)".
A.M.
Date evento
sabato, 13 settembre 2025
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