PAROLE CHE PARLANO/246
Melanzana
La melanzana è una solanacea, come il pomodoro, il peperone, la patata, la belladonna, lo stramonio o il tabacco, per questo contiene una sostanza molto tossica: la solanina. Meglio quindi aspettare la perfetta maturazione, evitando le parti verdi e, per maggiore scrupolo e per renderle più dolci, lasciarle in ammollo in acqua salata prima della cottura. Questo ci spiega perché qualcuno nel passato, erroneamente, ha pensato che questo ortaggio non fosse commestibile, ma addirittura pericolosissimo e che il termine melanzana fosse composto da mela e insana, cioè mela o frutto malsano, addirittura demoniaco. Ma non è così.
La melanzana arrivò dall’India in Europa grazie agli Arabi, che la chiamavano al-bāḏinjān, nome ricavato dal persiano bâdenjân e dal sanscrito vatingana. In Italia divenne melongiana e quindi melanzana.
Con il tempo, questo "frutto insano" si riscattò: fritto, arrostito, sott’olio, ripieno… insomma, da cibo sospetto a irresistibile il passo fu più breve di una parmigiana ben fatta.
Parafrasando una frase di Cicerone (nomina sunt odiosa, usata nel suo discorso "Pro Sexto Roscio Amerino"), come avrebbe potuto fare un buongustaio medievale, diciamo pure per la melanzana: nomen non est odiosum sed saporosum, il nome non è odioso, ma gustoso.