Lecco, amianto alla Leuci: grazie al GAM, altri sei lavoratori vincono la vertenza

Il GAM ce l'ha fatta, di nuovo. Il Gruppo Aiuto Mesotelioma - l'associazione lecchese che ormai da dieci anni lotta per tenere accesi i riflettori sul tema dell'amianto, ancora attuale e urgente, offrendo anche supporto concreto alle persone ammalate e alle loro famiglie - ha vinto un'altra vertenza contro l'Inps a favore di sei ex lavoratori della Leuci, esposti alle pericolose fibre per interi decenni. Un successo analogo presso il Tribunale di Lecco - di grande importanza anche dal punto di vista simbolico dato che si trattava di una causa-pilota, con il GAM che si era mobilitato anche tramite appelli pubblici per provare a rintracciare il maggior numero possibile di persone interessate - risale al 2023; di recente, appunto, la seconda sentenza favorevole. 
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Al centro l'avvocato Roberto Molteni e Cinzia Manzoni

"Siamo molto felici per questi sei ex dipendenti della Leuci, che hanno lavorato per una vita in condizioni precarie e pericolose tra calore, acidi e, soprattutto, amianto: è una vittoria di tutti, anche di coloro che hanno subito una sorte analoga ma non hanno ottenuto gli stessi benefici pensionistici" ha commentato la presidente del GAM Cinzia Manzoni, cogliendo l'occasione per rivolgere un appello a sostenere l'associazione e aiutarla a portare avanti la sua missione. "Anche quest'anno nel nostro territorio si sono registrate vittime dell'amianto: penso in particolare alla signora Marilena, che ha contratto il mesotelioma pleurico dopo aver lavorato a lungo in una scuola della nostra provincia. Tanto è stato fatto - e tra le nostre vittorie più importanti non posso che annoverare le bonifiche della Leuci e dell'ex Deutsche Bank - ma il problema è ancora estremamente attuale".
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"Abbiamo lottato per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori" ha poi sottolineato l'avvocato del Foro di Lecco Roberto Molteni, che ha affiancato il GAM in questo percorso ancora aperto. "Dopo la sentenza del 2023, frutto di un grande impegno di squadra, abbiamo preso in carico altre ventidue persone, divise in due gruppi. Per le prime sei la causa è andata appunto a buon fine, ma anche per le restanti sedici, la cui vertenza andrà in discussione a ottobre, ci sono buone prospettive: rispetto al caso di due anni fa, quando erano stati rilevati valori oltre soglia in "soli" due reparti della Leuci, questa volta grazie alle perizie di parte effettuate, tra gli altri, dal dottor Edoardo Bai e dal dottor Dario Brini, è stato infatti riconosciuto il pericolo dell'esposizione all'amianto anche in altri comparti, e in particolare in quello della produzione di lampadine e in officina. In sostanza, sono stati rilevati valori superiori al consentito in pressoché tutta l'azienda".
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Ernesto Panzeri, Romeo Galigani, Mariangela Sala e Rita Vitali

"Siamo molto soddisfatti, grazie al GAM abbiamo ottenuto un giusto riconoscimento per quello che abbiamo subito. Quando eravamo giovani e abbiamo iniziato a lavorare non sapevamo ancora a che cosa stavamo andando incontro, ma del resto non se ne parlava… Poi è risultato tutto più chiaro": così Ernesto Panzeri, Romeo Galigani, Mariangela Sala e Rita Vitali, quattro dei sei ex dipendenti della Leuci che hanno vinto questa seconda causa, che tra le mura della realtà produttiva di via XI Febbraio hanno trascorso quasi quarant'anni, fino alla pensione.
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In attesa di conoscere l'esito della vertenza per i restanti sedici lavoratori (e di prenderne eventualmente in carico altri, nel prossimo futuro), per la Onlus lecchese è anche il momento di celebrare il proprio decimo anniversario: venerdì 24 ottobre, presso Officina Badoni, sarà proiettato il docufilm "Liberi di respirare" a cura di Elena Romano che, oltre a ripercorrere l'impegno del GAM, propone testimonianze e contributi anche di altre associazioni e figure impegnate nella lotta all'amianto. Seguiranno poi ulteriori dettagli sull'evento, realizzato con la collaborazione della Fondazione Comunitaria del Lecchese.
B.P.
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