Sicurezza del paziente: Manzoni e Mandic colorati di arancio

In occasione della Giornata Nazionale per la Sicurezza delle Cure e della persona assistita che coincide con la giornata mondiale per la sicurezza delle cure (World Patient Safety day) anche L’ASST di Lecco, come ogni anno, si fa trovare pronta: per tutta la settimana illuminerà di arancione gli Ospedali “Alessandro Manzoni” di Lecco e “San Leopoldo Mandic” di Merate. Quest’anno per l’occasione anche il Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco aderisce all’iniziativa, unendo simbolicamente il mondo della sanità e quello della formazione e della ricerca nell’impegno comune per promuovere la sicurezza delle cure e la cultura della prevenzione.
L’OMS ha scelto l’arancione come colore simbolo della giornata mondiale per la sicurezza delle cure, con il quale invita ad illuminare edifici e monumenti in tutto il mondo.
Il focus di attenzione per il 2025, scelto dalla World Health Organization (WHO), è l’assistenza sicura per ogni neonato e ogni bambino, riassunto nello slogan “Sicurezza del paziente fin dall'inizio!”.
L’ASST di Lecco ha organizzato inoltre due iniziative di approfondimento sui temi della sicurezza delle cure rivolte ai dipendenti: il corso formativo “Prendersi cura di chi cura. Benessere degli operatori e sicurezza del paziente: due facce della stessa medaglia” a cura di Paola Goretti, Risk Manager e Direttore SC Qualità e Risk Management ASST Lecco (il 16 settembre) e l’evento formativo “Cure sicure per ogni neonato e bambino”, curato da Roberto Bellù, Direttore Dipartimento Area della Donna e Materno Infantile ASST Lecco (il 18 settembre).
"L’obiettivo di oggi e del futuro, è quello di continuare a costruire salute in una società in continuo cambiamento, caratterizzata da una popolazione sempre più anziana con bisogni di cura complessi, accompagnati da elevate aspettative, in una sanità attraversata da una crisi di risorse umane ed economiche dove rispondere a tali bisogni è sempre più sfidante. Raccogliere questa sfida significa anche porre attenzione alla qualità e sicurezza delle cure, al tema dell’errore nelle organizzazioni complesse e agli elementi che favoriscono una cultura organizzativa non colpevolizzante, con uno specifico focus sul tema della seconda vittima" argomenta il DG Marco Trivelli.
“I danni ai pazienti dovuti a cure non-sicure sono una importante causa di morte e disabilità in tutto il mondo e di sofferenza per le vittime e per i loro familiari" spiega Paola Goretti, Direttore Qualità e Gestione del Rischio Clinico. "Nonostante gli sforzi concertati per ridurre al minimo gli eventi avversi sia in ambito ospedaliero che di medicina generale, un numero considerevole di pazienti continua a subire danni nel corso dei trattamenti: il 49% degli incidenti si traduce in conseguenze lievi, mentre il 12% porta a esiti gravi, tra cui la disabilità permanente o la morte. Molti di questi danni sono evitabili. Il danno biologico sul paziente non è l’unica conseguenza negativa degli eventi avversi in sanità. Gli impatti economici e finanziari degli incidenti sono alti e spesso, quando questi danni sono resi pubblici, c’è anche il danno di immagine e reputazionale che mina profondamente la fiducia dei cittadini verso l’intera organizzazione determinando atteggiamenti pregiudizievoli, conflittuali se non addirittura aggressivi nei futuri contatti. Per tali motivi, uno degli obiettivi prioritari a livello mondiale continua a essere quello delle cure sicure e della riduzione dei danni sui pazienti".
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