PAROLE CHE PARLANO/247
Complesso o complicato
Spesso usiamo complesso e complicato come sinonimi, ma in realtà non sono del tutto intercambiabili.
Il termine complesso deriva dal latino complexus, che significa "abbracciare", "contenere". Indica quindi qualcosa che comprende molti elementi interconnessi, rendendo la comprensione più articolata. Lo usiamo, ad esempio, per un “complesso architettonico” (un insieme di edifici progettati insieme) o per una situazione con molti fattori da considerare. In psicologia, un “complesso” è un insieme di pensieri ed emozioni inconsci che influenzano il comportamento.
Complicato, invece, viene dal latino complicatus, che significa "piegato insieme". L'immagine suggerisce qualcosa di aggrovigliato, difficile da districare: come un groviglio di fili che più provi a sciogliere, più sembrano annodarsi. Usiamo questa parola per situazioni difficili da capire, come una procedura burocratica, che sembra inventata apposta per fare perdere la pazienza, o le istruzioni di montaggio di un mobile. Anche le relazioni affettive possono diventare "complicate" quando sono difficili da gestire.
È necessario sottolineare che qualcosa di complicato può anche essere complesso e viceversa, ma non sempre è così. Ad esempio, un ecosistema è complesso, ma non necessariamente complicato da studiare. Un’equazione può essere complicata da risolvere, ma non complessa nella sua struttura.
Pertanto, la prossima volta che qualcuno dovesse dirci “Che situazione complicata!”, potremmo rispondere: “No, in realtà è complessa!” e guadagnarci uno sguardo ammirato o… uno sbuffo di insofferenza.