Lecco: per il CAI Strada Storta una bella gita al rifugio Del Grande e Camerini
Archiviata la vacanza estiva svoltasi nelle prime due settimane di agosto al passo del Tonale, il CAI Strada Storta, nel week-end di passaggio tra l'estate e l'autunno ha proposto ai propri soci una splendida escursione in Valmalenco con meta il rifugio Del Grande e Camerini (2580 metri), ai piedi del monte Disgrazia, costruito nel 1937 e gestito dal 2001 dalla Sezione di Sovico (MB) del CAI.

Sabato 20 settembre, un numeroso gruppo si è quindi dato appuntamento alle 7.00 al parcheggio di via Caduti di Nassirya a Lecco per dirigersi a Chiareggio (SO) a 1.600 metri di quota. Costituito da 35 persone, ha parcheggiato le auto in località “Pian del Lupo” e ha poi proseguito a piedi lungo il fondovalle percorso dal torrente Mallero, e seguendo il tracciato sterrato si è inoltrato nel fitto bosco di abeti.

Dopo aver oltrepassato alcune baite e ammirato delle mucche dal lungo manto al pascolo, ha attraversato il ponte sul fiume dove ha trovato delle paline segnavia, riportanti le indicazioni con più scelte per raggiungere il rifugio Del Grande e Camerini.
Il gruppo della Strada Storta ha quindi imboccato il sentiero dell’Alta Via per la val Sissone AV301-305, percorso lungo ma molto panoramico, che si articola sotto la parete nord del monte Disgrazia (3678 m) e chiude la terza tappa dell'Alta Via della Valmalenco (tracciato riconoscibile dai simboli triangolari gialli).

Il gruppo ha quindi raggiunto le baite di Forbicina e l’alpe Laresin camminando su un percorso inizialmente caratterizzato da una salita moderata, che si districa tra i massi e che pian piano aumenta di pendenza. Guadagnando quota sul fianco settentrionale della valle, la comitiva è quindi arrivata alla valletta e ha guadato il torrente, che scende dal ghiacciaio della Cima Rossa con una bella cascata.

A circa 2.400 metri di quota, è poi giunto alla sella panoramica, da dove il rifugio Mario Del Grande e Remo Camerini diventa visibile in lontananza. Dopo circa due ore di salita il gruppo ha affrontato l’ultima parte del tracciato, una divertente paretina di secondo grado attrezzata con catene, superata con facilità da tutti, e in meno di 20-30 minuti è arrivato finalmente al rifugio.

Un luogo magnifico, dove i partecipanti alla gita sociale della Strada Storta hanno potuto ammirare, in una giornata soleggiata e limpida, non solo il monte Disgrazia, ma anche tutte le alte vette di confine, spaziando lo sguardo a 360 gradi dal passo Ventina, Punta Rachele e Cima Duca all’inconfondibile Scalino, dalla Sassa d’Entova, Sissone, Tremoggia, Sassa de Föra e Monte dell’Oro al Monte Forno e alla Cima di Valbona, Vazzeda e Sissone, fino alle Cime di Chiareggio e al Passo di Mello. Dopo la rituale foto di gruppo, i soci della Strada Storta si sono avviati lungo la discesa verso Chiareggio, seguendo il sentiero classico che porta al rifugio dalle alpi di Vazzeda (n° 301-305).

Il direttivo della Strada Storta, soddisfatto dello svolgimento di questa ultima gita estiva, ricorda che nelle prossime settimane le attività sociali proseguiranno: sabato 27 settembre arrampicata alle placchette di Introbio, domenica 12 ottobre marcia sociale di regolarità e il 19 gita tra i terrazzamenti di Teglio e Tirano, per proseguire con un’uscita alpinistica al monte Concervo il 26.

Sabato 20 settembre, un numeroso gruppo si è quindi dato appuntamento alle 7.00 al parcheggio di via Caduti di Nassirya a Lecco per dirigersi a Chiareggio (SO) a 1.600 metri di quota. Costituito da 35 persone, ha parcheggiato le auto in località “Pian del Lupo” e ha poi proseguito a piedi lungo il fondovalle percorso dal torrente Mallero, e seguendo il tracciato sterrato si è inoltrato nel fitto bosco di abeti.

Dopo aver oltrepassato alcune baite e ammirato delle mucche dal lungo manto al pascolo, ha attraversato il ponte sul fiume dove ha trovato delle paline segnavia, riportanti le indicazioni con più scelte per raggiungere il rifugio Del Grande e Camerini.


Il gruppo ha quindi raggiunto le baite di Forbicina e l’alpe Laresin camminando su un percorso inizialmente caratterizzato da una salita moderata, che si districa tra i massi e che pian piano aumenta di pendenza. Guadagnando quota sul fianco settentrionale della valle, la comitiva è quindi arrivata alla valletta e ha guadato il torrente, che scende dal ghiacciaio della Cima Rossa con una bella cascata.

A circa 2.400 metri di quota, è poi giunto alla sella panoramica, da dove il rifugio Mario Del Grande e Remo Camerini diventa visibile in lontananza. Dopo circa due ore di salita il gruppo ha affrontato l’ultima parte del tracciato, una divertente paretina di secondo grado attrezzata con catene, superata con facilità da tutti, e in meno di 20-30 minuti è arrivato finalmente al rifugio.


Un luogo magnifico, dove i partecipanti alla gita sociale della Strada Storta hanno potuto ammirare, in una giornata soleggiata e limpida, non solo il monte Disgrazia, ma anche tutte le alte vette di confine, spaziando lo sguardo a 360 gradi dal passo Ventina, Punta Rachele e Cima Duca all’inconfondibile Scalino, dalla Sassa d’Entova, Sissone, Tremoggia, Sassa de Föra e Monte dell’Oro al Monte Forno e alla Cima di Valbona, Vazzeda e Sissone, fino alle Cime di Chiareggio e al Passo di Mello. Dopo la rituale foto di gruppo, i soci della Strada Storta si sono avviati lungo la discesa verso Chiareggio, seguendo il sentiero classico che porta al rifugio dalle alpi di Vazzeda (n° 301-305).

Il direttivo della Strada Storta, soddisfatto dello svolgimento di questa ultima gita estiva, ricorda che nelle prossime settimane le attività sociali proseguiranno: sabato 27 settembre arrampicata alle placchette di Introbio, domenica 12 ottobre marcia sociale di regolarità e il 19 gita tra i terrazzamenti di Teglio e Tirano, per proseguire con un’uscita alpinistica al monte Concervo il 26.
