Calolzio, antenna telefonica: canoni non corrisposti per 50.000€. Nominato un legale... di Frosinone

L'antenna c'è. Ma la società subentrata a Vodafone Italia quale sottoscrittrice del contratto di locazione stipulato a maggio 2019 con il Comune di Calolzio relativamente all'area sulla quale il "pennone" è stato posizionato, si rifiuta di pagare quanto pattuito con l'Ente che, per tutelarsi facendo valere le proprie ragioni, ha così provveduto a nominare un avvocato, con la scelta caduta su Gabriele De Luca del Foro di Cassino e studio ad Atina, in provincia di Frosinone, esperto del settore della contrattualistica legale.
Questa, in estrema sintesi, la situazione venutasi a creare con la INfrastrutture Wireles ITaliane (INWIT) Spa legata al Comune amministrato dal sindaco Marco Ghezzi da un contratto di otto anni, dall'1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2008. Ad oggi, in riferimento al 2022 sono stati versati solo 1.200 euro invece dei 13.000 pattuiti. Per il 2023, 2024, 2025 nemmeno quelli. L'amministrazione "rivendica", dunque, oltre 50.000 euro, come esposto nella determina adottata nei giorni scorsi proprio per conferire all'avvocato De Luca l'incarico per la rappresentanza legale giudiziale e stragiudiziale contro INWIT spa per il recupero dei canoni non corrisposti. 
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Come spiegato dal sindaco Marco Ghezzi, all'origine del contenzioso vi sarebbe una differente interpretazione circa lo "status" di bene disponibile o indisponibile dell'appezzamento di terreno concesso per l'installazione dell'antenna, infrastruttura bollata poi come di pubblica utilità. Da una parte, dunque, la società sembrerebbe ritenere troppa alta la cifra concordata in origine con l'Ente pubblico, dall'altra il Comune - appellandosi a pronunce emesse in altri contesti nell'ambito di contenziosi analoghi - è determinato a non accettare le condizioni poste della spa, addivenendo al massimo ad un compromesso che metta comunque al riparo dall'insorgenza di ulteriore problematiche, in primis con la Corte dei Conti. Il tutto in un contesto in cui anche cifre modeste fanno la differenza nelle casse di una realtà che, di anno in anno, fatica a chiudere il proprio bilancio senza operare tagli. Ed intanto però è costretta a pagare: 6.350 euro la spesa prevista per il legale.
A.M.
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