Colico, la vicina del 38enne ammazzato nell'ex falegnameria: 'una brava persona, non ci siamo accorti di nulla'
Via Nazionale Nord, 47. Estrema periferia di Colico, lato Trivio di Fuentes, dove in un amen si passa dalla provincia di Lecco a quella di Como e quella di Sondrio, di fatto senza soluzione di continuità, con l'ipermercato a far da spartiacque tra i capannoni della zona industriale.

E' al piano terra di una villetta bifamigliare, di testa rispetto ad una serie di attività industriali affacciate sulla sempre trafficata arteria, porta d'ingresso verso il cuore del paese, che nella giornata di ieri, 24 settembre, è stato assassinato Ioan Florean, cittadino romeno, classe 1987, affittuario da un paio d'anni del magazzino di pertinenza dell'immobile, un tempo adibito a falegnameria.

“Un bravo ragazzo”, così, con la più classica delle presentazioni, lo definisce la padrona di casa, residente nell'appartamento al pian terreno, confinante con i locali in uso allo straniero, diventati a tutti gli effetti la sua abitazione. “Non mi sono accorta di nulla, finché non è arrivata la sorella”, aggiunge ancora l'anziana, ricordando come il 38enne fosse particolarmente legato a colei che, nel tardo pomeriggio, lo ha trovato senza vita, tanto da indicarlacome una parente pur non avendo legami di sangue.
“Avevano vissuto insieme a Delebio, si sentivano anche diverse volte al giorno. Ieri non le rispondeva più, così si è preoccupata ed è venuta a cercarlo. Quando mi hanno detto che era morto, onestamente ho pensato ad un malore”. Ed invece, secondo quando comunicato direttamente dalla Procura, Florean potrebbe essere stato freddato con un colpo d'arma da fuoco, non avvertito però ne' dalla signora – che si presenta come Carmen, pur essendo stata battezzata con altro nome – ne' dalla coppia che occupa l'alloggio al piano superiore, sconvolta, come la donna, per l'accaduto. “Io – aggiunge ancora l'anziana – sono sempre in casa. Ieri sono andata da mio fratello alla casa di riposo”.

A quando risale l'omicidio sarà il medico legale a stabilirlo, con l'autopsia sulla salma già disposta dal magistrato titolare l'indagine. Se funzionante, una telecamera installata proprio all'ingresso dei locali dove il romeno è stato ammazzato, potrebbe aiutare gli inquirenti, con i Carabinieri rimasti ieri fino a notte fonda sulla “scena del crimine” e tornati anche quest'oggi.

“Chi lo ha ucciso potrebbe essere entrato da questa finestra che lui teneva sempre aperta”, ipotizza ancora la vicina, indicando il piccolo pertugio, influenzata dai segni sul muro esterno e dalla zanzariera a suo dire divelta. Tutto ora sigillato, come la porta d'ingresso, dagli uomini dell'Arma che hanno tirato i classici nastri anche attorno al furgone della vittima, parcheggiato dinnanzi al magazzino, dove nulla sarebbe stato toccato.
“Non si vedevano persone andare e venire da qui” precisa ancora “Carmen”. “Negli ultimi due giorni però è venuto a cercarlo un signore con una macchina nera. Ieri, dopo che mi aveva citofonato, l'ho fatto entrare io, pensando fosse qualcuno venuto a trovare me”.
Del resto, sulla pulsantiera esterna, installata a ridosso del cancello meccanico che si apre sul giardino antistante la villetta e l'ex falegnameria, il nome di Ioan Florean non compare. Se lo scopo della visita di quel soggetto, ad ora senza volto, fosse uccidere, lo dovranno appurare i Carabinieri, chiamati anche a dare una cornice ad un fatto di sangue, al momento, senza un perché, consumato, tra l'altro, in un comune in questi giorni “presidiato” dalle forze dell'ordine – ieri nel tardo pomeriggio a poca distanza dall'ex falegnameria stazionavano diverse pattuglie della Polizia - chiamate a eradicare una volta per tutte la piaga dello spaccio, business apparentemente senza fine in quel territorio.

E' al piano terra di una villetta bifamigliare, di testa rispetto ad una serie di attività industriali affacciate sulla sempre trafficata arteria, porta d'ingresso verso il cuore del paese, che nella giornata di ieri, 24 settembre, è stato assassinato Ioan Florean, cittadino romeno, classe 1987, affittuario da un paio d'anni del magazzino di pertinenza dell'immobile, un tempo adibito a falegnameria.

“Un bravo ragazzo”, così, con la più classica delle presentazioni, lo definisce la padrona di casa, residente nell'appartamento al pian terreno, confinante con i locali in uso allo straniero, diventati a tutti gli effetti la sua abitazione. “Non mi sono accorta di nulla, finché non è arrivata la sorella”, aggiunge ancora l'anziana, ricordando come il 38enne fosse particolarmente legato a colei che, nel tardo pomeriggio, lo ha trovato senza vita, tanto da indicarlacome una parente pur non avendo legami di sangue.
“Avevano vissuto insieme a Delebio, si sentivano anche diverse volte al giorno. Ieri non le rispondeva più, così si è preoccupata ed è venuta a cercarlo. Quando mi hanno detto che era morto, onestamente ho pensato ad un malore”. Ed invece, secondo quando comunicato direttamente dalla Procura, Florean potrebbe essere stato freddato con un colpo d'arma da fuoco, non avvertito però ne' dalla signora – che si presenta come Carmen, pur essendo stata battezzata con altro nome – ne' dalla coppia che occupa l'alloggio al piano superiore, sconvolta, come la donna, per l'accaduto. “Io – aggiunge ancora l'anziana – sono sempre in casa. Ieri sono andata da mio fratello alla casa di riposo”.

A quando risale l'omicidio sarà il medico legale a stabilirlo, con l'autopsia sulla salma già disposta dal magistrato titolare l'indagine. Se funzionante, una telecamera installata proprio all'ingresso dei locali dove il romeno è stato ammazzato, potrebbe aiutare gli inquirenti, con i Carabinieri rimasti ieri fino a notte fonda sulla “scena del crimine” e tornati anche quest'oggi.

“Chi lo ha ucciso potrebbe essere entrato da questa finestra che lui teneva sempre aperta”, ipotizza ancora la vicina, indicando il piccolo pertugio, influenzata dai segni sul muro esterno e dalla zanzariera a suo dire divelta. Tutto ora sigillato, come la porta d'ingresso, dagli uomini dell'Arma che hanno tirato i classici nastri anche attorno al furgone della vittima, parcheggiato dinnanzi al magazzino, dove nulla sarebbe stato toccato.

“Non si vedevano persone andare e venire da qui” precisa ancora “Carmen”. “Negli ultimi due giorni però è venuto a cercarlo un signore con una macchina nera. Ieri, dopo che mi aveva citofonato, l'ho fatto entrare io, pensando fosse qualcuno venuto a trovare me”.
Del resto, sulla pulsantiera esterna, installata a ridosso del cancello meccanico che si apre sul giardino antistante la villetta e l'ex falegnameria, il nome di Ioan Florean non compare. Se lo scopo della visita di quel soggetto, ad ora senza volto, fosse uccidere, lo dovranno appurare i Carabinieri, chiamati anche a dare una cornice ad un fatto di sangue, al momento, senza un perché, consumato, tra l'altro, in un comune in questi giorni “presidiato” dalle forze dell'ordine – ieri nel tardo pomeriggio a poca distanza dall'ex falegnameria stazionavano diverse pattuglie della Polizia - chiamate a eradicare una volta per tutte la piaga dello spaccio, business apparentemente senza fine in quel territorio.
A.M.