L’Airoldi e Muzzi si rinnova grazie al superbonus edilizio

Rinnovato il padiglione risalente agli anni Sessanta dell’Airoldi e Muzzi, la casa di riposo di Germanedo a Lecco. Si tratta del padiglione Bettini-Pazzini-Gerosa Crotta, dal nome dei benefattori che nel corso del tempo hanno sostenuto l’istituto per anziani dalle radici tra le più antiche d’Italia affondando fino al XVI secolo.
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In questi due anni si è proceduto al rinnovo e all’efficientamento energetico del complesso, ricorrendo alla formula del vituperato “superbonus del 110%” «senza il quale – ha osservato il presidente Giuseppe Canali – saremmo stati oggettivamente in difficoltà a coprire la spesa complessiva di 3 milioni di euro».
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A lavori conclusi, il padiglione rinnovato è stato ufficialmente presentato nel corso di un sopralluogo con i giornalisti da parte dello stesso presidente Canali, della vicepresidente Rosaria Bonacina, del direttore generale Marco Magnelli e del consigliere di amministrazione Maurizio Crippa.
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Ha spiegato Canali: «Si tratta del primo risultato della programmazione dell’ultimo quadriennio, al quale vanno aggiunto altri due interventi sui padiglioni San Martino e Grigne che dovranno essere conclusi entro la fine dell’anno.»
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L’edificio, costruito appunto nel 1960, si sviluppa per cinque piani fuori terra e due interrati e ospita 90 posti-letto. L’intervento di manutenzione straordinaria, finalizzato al miglioramento energetico, non ha comportato modifiche funzionali o volumetriche, lasciando inalterate le caratteristiche architettoniche del fabbricato. In questi due anni è stato realizzato il cappotto esterno della struttura, coibentato il tetto, sostituiti tutti i serramenti che, come si può immaginare, non sono pochi per una struttura di accoglienza, è stato rinnovato il sistema di riscaldamento sostituendo le caldaie con le pompe di calore. Sono state anche rinnovate le strutture in cemento armato dove ammalorate e si effettuato il recupero dei parapetti esistenti.
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Inoltre, è stata colta l’occasione anche per ritinteggiare completamente lo stabile, per quanto questa spesa non rientri nel superbonus ma sia inserita direttamente nel bilancio dell’ente.
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 «Si tratta indubbiamente di un passo in avanti dal punto di vista del risparmio energetico- ha osservato Canali - garantendo comunque il comfort agli ospiti.»
L’effettuazione dei lavori ha inevitabilmente comportato qualche disagio, visto per l’intervento lo stabile non è stato sgomberato. Soltanto gli ospiti di un piano sono stati trasferiti in un altro padiglione, per consentire così una rotazione degli spazi durante l’avanzamento del cantiere. «Il risultato è però importante – ha aggiunto Canali – ora questa palazzina sarà a posto per almeno cinquant’anni.»
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La visita ha dato poi l’opportunità di mettere in luce altri aspetti come l’installazione di sollevatori a soffitto – come ha indicato il direttore Magnelli – in dodici camere, tre per piano; sollevatori che, oltre a consentire la mobilità del degente, sono un aiuto per la stessa salute degli operatori sanitari.
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Allargando poi lo sguardo all’intero istituto e alla sua attività, Crippa e Bonacina si sono soffermati sull’aspetto dei volontari che collaborano con gli operatori della residenza sanitaria: sono 360 i dipendenti della struttura a fronte di 350 ospiti, con una lista di attesa di poco inferiore alle 300 richieste.
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Il numero di volontari che decide di prestare alcune ore delle proprie giornate è in aumento. Sia giovani delle scuole, beneficiando dei progetti di collaborazione che un tempo andavano sotto il nome di “alternanza scuola lavoro” ma anche degli accordi con alcune aziende del territorio per favorire le iniziative di volontariato da parte dei propri dipendenti.
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Dal punto di vista dei giovani, il volontariato può anche innescare un circolo virtuoso avvicinando i ragazzi a un genere di attività che in qualche caso viene scelta quale sbocco professionale per il futuro, rimpolpando un settore, quello infermieristico e degli operatori socio-sanitari, ormai da qualche anno in forte sofferenza.
D.C.
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