Lecco: volontaria in Uganda, Giulia 'aiuta' un orfanotrofio
Da qualche giorno c'è un filo invisibile che unisce il piccolo villaggio di Nakabango, nel distretto di Jinja in Uganda, al rione lecchese di Maggianico. È qui, infatti, che risiede Giulia Cogliati, studentessa universitaria di 23 anni che in estate ha vissuto due settimane di volontariato proprio nel Paese africano, che ora intende continuare a sostenere "a distanza" grazie a una raccolta fondi lanciata sulla nota piattaforma GoFundMe.
L'asticella, al momento, è fissata sui 10.000 euro: questa, infatti, la cifra che la giovane lecchese vuole provare a racimolare per "Hope for Aids Orphans Charity", un orfanotrofio che offre quotidianamente un alloggio, assistenza ed educazione a una ventina di bambini soli e vulnerabili del posto - ma anche ad altri provenienti da zone esterne al villaggio, che vivono altrove - aiutandoli a superare le sfide del loro passato e a costruirsi un futuro più luminoso, sviluppando al massimo il loro potenziale in un contesto in grado di farli sentire amati, rispettati e incoraggiati.

Partita da sola tramite l'organizzazione internazionale Worldpackers per realizzare il suo sogno, "nel cassetto" da anni, di intraprendere un'esperienza di volontariato lontano da casa, Giulia è tornata a Lecco con il desiderio di dare ancora qualcosa a quel piccolo villaggio nel cuore dell'Africa, sulle sponde del lago Vittoria e a circa tre ore dalla capitale Kampala, che per un breve ma intenso periodo è stato casa anche per lei.
Nel concreto, l'obiettivo è quello di contribuire a costruire nuove aule scolastiche da destinare ai ragazzi più grandi, che a causa della mancanza di spazi devono spostarsi al di fuori dell'orfanotrofio per frequentare le lezioni e le attività didattiche.
"Nelle due settimane che ho trascorso in Africa ho vissuto proprio all'interno della struttura, che versa in buono stato ma chiaramente nel contesto di una zona abbastanza povera" ci ha raccontato la giovane di Maggianico, che dopo aver conseguito la Laurea triennale sta frequentando l'ultimo anno di Comunicazione e Marketing all'Università Cattolica di Milano. "In quel periodo ero l'unica volontaria operativa, in affiancamento al fondatore dell'orfanotrofio con il suo "braccio destro" (una ragazza del posto sempre presente), ai suoi collaboratori attivi quotidianamente e agli insegnanti. La mia giornata tipo prevedeva innanzitutto la sveglia all'alba: in mattinata, dopo la colazione, solitamente mi occupavo di pulizie, della spesa e di altre incombenze pratiche, in cui venivano coinvolti anche gli stessi bambini, mentre il pomeriggio era dedicato al lavoro nei campi o alla raccolta della legna nella foresta. Nella mia prima settimana in Africa la scuola non era ancora iniziata (il calendario è molto simile al nostro), pertanto c'è stata anche la possibilità di effettuare alcune escursioni nei dintorni, oltre che di organizzare momenti di gioco e divertimento con i ragazzi".

Un'esperienza che, come detto, ha lasciato un segno profondo nel cuore grande di Giulia Cogliati, che ora resta fiduciosa di poter portare avanti, a modo suo, il progetto dell'"Hope for Aids Orphans Charity" realizzando le nuove aule scolastiche e acquistando materiale didattico per i piccoli studenti africani. "Ogni contributo, grande o piccolo, è un passo in più verso il loro futuro", il messaggio che ha voluto lanciare a corredo della raccolta fondi. Che in una manciata di giorni ha già superato i 1.800 euro, cifra che Giulia spera di poter ulteriormente incrementare a breve, grazie alla forza della solidarietà. Per avere informazioni e per contribuire CLICCA QUI.


Partita da sola tramite l'organizzazione internazionale Worldpackers per realizzare il suo sogno, "nel cassetto" da anni, di intraprendere un'esperienza di volontariato lontano da casa, Giulia è tornata a Lecco con il desiderio di dare ancora qualcosa a quel piccolo villaggio nel cuore dell'Africa, sulle sponde del lago Vittoria e a circa tre ore dalla capitale Kampala, che per un breve ma intenso periodo è stato casa anche per lei.
Nel concreto, l'obiettivo è quello di contribuire a costruire nuove aule scolastiche da destinare ai ragazzi più grandi, che a causa della mancanza di spazi devono spostarsi al di fuori dell'orfanotrofio per frequentare le lezioni e le attività didattiche.

Un'esperienza che, come detto, ha lasciato un segno profondo nel cuore grande di Giulia Cogliati, che ora resta fiduciosa di poter portare avanti, a modo suo, il progetto dell'"Hope for Aids Orphans Charity" realizzando le nuove aule scolastiche e acquistando materiale didattico per i piccoli studenti africani. "Ogni contributo, grande o piccolo, è un passo in più verso il loro futuro", il messaggio che ha voluto lanciare a corredo della raccolta fondi. Che in una manciata di giorni ha già superato i 1.800 euro, cifra che Giulia spera di poter ulteriormente incrementare a breve, grazie alla forza della solidarietà. Per avere informazioni e per contribuire CLICCA QUI.
