Dalla prima barca donata dai comaschi alle vittorie olimpiche: la Canottieri Lecco ha 130 anni

“130 anni per una grande famiglia come la Canottieri Lecco sono al contempo eternità e attimo”. I momenti più significativi della gloriosa storia della Società , alla presenza anche di svariati protagonisti, sono stati ripercorsi nella serata di ieri, con qualche ora d'anticipo rispetto all'anniversario tondo che si festeggia proprio quest'oggi.
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Marco Cariboni

Era infatti il 27 settembre 1895 quando al Caffé del Teatro veniva costituita la Società Canottieri Lecco “allo scopo di contribuire allo sviluppo del canottaggio a scopo igienico”. Attorno al tavolo, allora, figure come gli industriali Antonio Cima, Giuseppe Ongania (poi sindaco della città), Ambrogio Confalonieri, Giorgio Enrico Falck... 
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A raccontarne lungimiranza e eredità, venerdì sera all'Officina Badoni, dinnanzi ad una nutrita schiera di autorità e a una poderosa rappresentativa degli attuali 1.487 soci, il Presidente Marco Cariboni, arrivato a commuoversi in apertura del suo intervento, per poi ritrovare la verve che lo contraddistingue, strappando anche fragorose risate. 
Snocciolate, in quella che è stata una cavalcata tra le pagine più meritevoli degli annali dal club, una serie di curiosità a cominciare dalla prima barca (ricevuta in regalo dai “cugini” comaschi) e dalla prima sede, presso quello che è oggi l'Imbarcadero, divenuta presto troppo piccola, con le attività spostate dunque nell'ex canile del Lazzaretto, arrivando, dopo aver conquistato, già nel 1986 i primi titoli italiani, alla decisione di edificare quella che ancora oggi è la “seconda casa” dei tesserati più attivi il cui corpo più antico che null'altro è se non il padiglione inglese dell'Esposizione Voltiana del 1899, smontato su un ramo del Lago e rimontato sull'altro. 

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“Nuova” anche per tanti dei presenti in sala, poi, la vicenda delle prime donne iscritte come socie. Siamo – ha ricapitolato Cariboni – nell'estate del 1917, con la guerra che ha trascinato al fronte anche tanti lecchesi. L'iscrizione ai rowing club è ancora ad appannaggio dei soli uomini, ma il Presidente Giuseppe Riccardo Badoni “tessera” sei signore e signorine. L'assemblea gli si rivolta contro, il consiglio si dimette e lo stesso numero uno lascia, salvo poi venir pregato di riprendere in mano le redini della Società, trovando anche una soluzione per le “sue” sei esponenti del gentil sesso: “istituisce – ha raccontato l'attuale vertice della Canottieri – la  categoria “patronesse” con il compito di... cucire e ricamare a filo d'oro la bandiera sociale, posticipando alla fine della guerra la questione. Ebbene la guerra è finita nel 1918 ma solo nel 1952, poi, viene messa in piedi la sezione femminile”.
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La Canottieri, aperta dagli industriali ai loro operai quale luogo di aggregazione sano, nel tempo era poi diventata quella che oggi definiremmo come una “polisportiva”, affiancando non solo al remo la pagaia come pure il nuoto e la motonautica, ma anche il calcio (con l'attuale Calcio Lecco 1912 nata proprio in seno alla Società) e le attività più disparate dalla pallavolo al tennistavolo, dal pattinaggio allo judo arrivando anche al tiro con l'arco... 
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Il Presidente con il Prefetto Paolo Giuseppe Alfredo Ponta

Qualcosa “che ci rende orgogliosi di essere lecchesi”, come sottolineato dalla Presidente della Fondazione Comunitaria Maria Grazia Nasazzi, nella veste di padrona di casa della location scelta per le celebrazioni, con i complimenti arrivati anche dal sindaco Mauro Gattinoni, dal Prefetto Paolo Giuseppe Alfredo Ponta (che ha elevato la storia del Club ad esempio di come la città e territorio siano “avanti”) e dal Prevosto Monsignor Bortolo Uberti (fine del ricollegarsi al motto “per aspera ad astra” nel sottolineare come ogni barca e ogni nuotatore lasci una piccola scia che unita alle altre fa la differenza e entra anche nei cuori).
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Luigi Baggioli con Marco Cariboni

Ottant'anni compiuti proprio nel 2025, socio da quando ne aveva 10 e Presidente dal 1975 con soli due brevi parentesi, Cariboni nella sua relazione non si è limitato al passato, indicando come indispensabile per il futuro della Canottieri,  un impianto natatorio al coperto come la copertura campo da tennis, così da far vivere la struttura anche nei mesi invernali e così da persuadere gli stessi tesserati che “essa è un'istituzione cittadina profondamente inserita nella vita lecchese”. 
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Marco Corti e Lucia Micheli

I 130°, dunque, è “punto di arrivo ma anche di partenza di nuove iniziative. Passeranno gli anni ma la Canottieri sopravviverà” la sottolineatura, con i ringraziamenti estesi ai dipendenti, ai consiglieri, a Luigi Baggioli quale amministratore unico dell'immobiliare e soprattutto ai soci, le cui quote sono essenziali. A tal proposito il Presidente ha tenuto a sottolineare come la Società non sia “esclusiva”, con l'ingresso equiparabile al costo di un caffè al giorno.
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Nicola Ripamonti

Da ultimo, Cariboni, già acclamato presidente onorario nel corso dell'assemblea del centenario, si è anche dato un voto come guida di tale realtà: “come atleta sono stato veramente scarso, credo di essere stato invece un decente Presidente, sicuramente non all'altezza di nomi come Giuseppe Cima, Giuseppe Riccardo Badoni o Ulisse Guzzi”. 
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Federico Gattinoni

Scrosciante l'applauso ricevuto, con il battimano assicurato in più momenti anche durante la proiezione del video con cui sono state ricordate le imprese sportive (recenti) rilevanti, con molti dei protagonisti presenti in sala o intervenuti telefonicamente scambiando due battute con Marco Corti: Andrea Oriana, Federico Gattinoni, Nicola Ripamonti, Niccolò Banfi, Paolo Bassani, Kwadzo Klokpah e Lucia Micheli anche in sostituzione del marito, l'atleta più vincente e rappresentativo, con le sue quattro Olimpiadi, della Canottieri Lecco, Antonio Rossi (a cui, da neo presidente federale è stata assegnata anche la tessera argento).
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Gabriella Tucci e Wilma Francoletti

Un premio speciale, infine, è stato assegnato al già citato Baggioli e a due leggende del nuoto lecchese, Wilma Francoletti e Gabriella Tucci, ancora pronte a scherzare con Cariboni che ha ricordato le cuffie floreali che la prima era solita indossare per fare il bagno rigorosamente nel Lago e il costume olimpionico “a rete” sfoggiato dalla seconda nell'estate appena lasciata alle spalle.
Dettagli, nella grande Storia della Canottieri Lecco.
A.M.
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