La C.P. di Lecco Alta ha accolto i suoi nuovi sacerdoti

Una cerimonia solenne, partecipata e commovente ha segnato l'inizio del nuovo percorso pastorale per le parrocchie di Lecco Alta. Domenica sera la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Rancio Basso ha accolto numerosi fedeli per la Santa Messa con il Rito di Immissione del nuovo Responsabile della Comunità Pastorale, don Giuseppe Salvioni e del nuovo Vicario, don Francesco Pellegrino.
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La celebrazione, presieduta dal Vicario Episcopale Monsignor Gianni Cesena, ha rappresentato un momento significativo di passaggio. Durante la cerimonia sono stati ufficialmente presentati i nuovi pastori, invitandoli a rinnovare le loro promesse sacerdotali “alla presenza di familiari, comunità pastorale e autorità civili", tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni.

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Un momento particolarmente toccante è stato la lettura del decreto dell'Arcivescovo Mario Delpini che ha ufficializzato la nomina a parroco di don Giuseppe: "Doti umane e sacerdotali la rendono idonea. Ella assume l'ufficio di parroco nelle tre parrocchie per la durata di nove anni".
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"Questa comunità ha bisogno di attenzione, ma le gioie saranno molteplici" è stato detto nell'accogliere i due nuovi sacerdoti, la cui accettazione dell'incarico non è da intendere "non nei termini classici di obbedienza, ma proprio per fede, seguendo dove Dio ci porta".
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La comunità di Laorca, Rancio e San Giovanni ha augurato dunque a don Giuseppe e don Francesco "un buon cammino" e invitandoli a prendere come riferimento "i valori dei due santi a cui è dedicata la comunità" e dunque padre Giovanni Mazzucconi e don Luigi Monza.
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I due nuovi sacerdoti, visibilmente commossi durante tutta la cerimonia, hanno ricevuto il libro di Dio, simbolo del loro impegno pastorale, e don Giuseppe Salvioni ha quindi celebrato la sua prima eucaristia come nuovo responsabile.
Al termine, i festeggiamenti sono continuati con un piccolo concerto della Filarmonica Giuseppe Verdi e una cena comunitaria presso il salottone di via don Antonio Invernizzi, a testimonianza del calore con cui la comunità ha voluto accogliere i suoi nuovi guide spirituali.
M.E.
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