I Picétt del Grenta riconosciuti patrimonio immateriale culturale del Comune di Valgreghentino
Nella serata di ieri, 30 settembre, I Picétt del Grenta e la musica tradizionale del flauto di pan sono stati riconosciuti, con voto unanime in assise, "patrimonio immateriale culturale del Comune di Valgreghentino".

Un provvedimento inedito, come sottolineato dal sindaco Matteo Colombo, che potrebbe però essere inteso come una "ratifica" come ha aggiunto il consigliere d'opposizione Stefano Simonetti. "I cittadini di Valgreghentino (e non solo di Valgreghentino) questo riconoscimento ve lo hanno dato da tanto tempo" ha, infatti, sottolineato l'esponente della minoranza, rivolgendosi direttamente ai membri del sodalizio, per poi paragonare l'attestazione ricevuta dalla compagine ad un "Oscar alla carriera".

1988 l'anno di fondazione riportato sugli stemmi. Una ripartenza, però, quella di 37 anni fa. Già nei primi anni del Novecento, a Valgreghentino, infatti, si hanno attestazioni della presenza del Firlinfö - il fluato di Pan, per l'appunto - e negli anni Trenta nasce la prima banda di questi strumenti tipici della Brianza. Purtroppo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale pone fine a quella prima esperienza. Gli strumenti vengono custoditi però da Enrico Pozzoni, detto Plek, nel solaio della sua abitazione.

Ecco dunque che nel 1988, durante una serata tra amici, riemergono "le cannette" dai sacchi di juta. In otto cominciano a provarli. Nelle settimane successive sono già 25 gli ardimentosi. Nascono così I Picétt del Grenta, nome dialettale ispirato all'appellativo dato agli abitanti del paese, i pettirossi del Grenta. Pettirossi che di strada, in quasi due decenni, ne hanno fatta parecchia. E non solo metaforicamente visto che sono arrivati ad esibirsi perfino in Cina e, quest'anno, all'International Cultural Folk Festival in Sri Lanka.

"Siamo appena rientrati dalla Francia, abbiamo portato il nome Valgreghentino in giro per l'ennesima volta" ha detto, intervenendo in consiglio comunale, il presidente Diego Pirovano. "Questo riconoscimento per noi è molto importante, fa parte di un percorso ambizioso, verso il riconoscimento UNESCO". Questo, infatti, come ricordato anche dal sindaco, l'ideale punto di arrivo, di un cammino che si prefigura lungo e oneroso. Il primo passo, però, è stato compiuto, "in casa", in una cornice istituzionale, la più importante in paese.

"I Picétt meritano questo palcoscenico" ha affermato convintamente Colombo. "Rappresentano per Valgreghentino qualcosa di importante, di molto importante, di vivo" ha tenuto a precisare, soffermandosi anche sulla capacità dimostrata dal gruppo di rinnovarsi al proprio interno.
Una rigenerazione orgogliosamente evidenziata anche dal maestro Stefano Maggi, parlando della scuola - gratuita, con lezioni ogni giovedì pomeriggio - che oggi coinvolge oltre venti bambini, non solo del paese ma anche di Olginate, Calolzio, Malgrate, Lecco... Con i più grandicelli che già affiancano i componenti effettivi del gruppo, di fatto, da sempre, intergenerazionale.

E se il riconoscimento, come sottolineato dal Presidente, è anche una attestazione di merito "a chi c'è stato prima di noi", lo scopo de I Picétt del Grenta, nel tempo, resta sempre lo stesso: "fare musica, far cultura, stare insieme. Sta andato bene, il gruppo è abbastanza numeroso e grazie al Maestro ci sono tanti giovani". Il presente. E il futuro. Con “Amici miei”, proposta anche ieri sera in sala consiliare, quale motto, dalle origini.

Un provvedimento inedito, come sottolineato dal sindaco Matteo Colombo, che potrebbe però essere inteso come una "ratifica" come ha aggiunto il consigliere d'opposizione Stefano Simonetti. "I cittadini di Valgreghentino (e non solo di Valgreghentino) questo riconoscimento ve lo hanno dato da tanto tempo" ha, infatti, sottolineato l'esponente della minoranza, rivolgendosi direttamente ai membri del sodalizio, per poi paragonare l'attestazione ricevuta dalla compagine ad un "Oscar alla carriera".

1988 l'anno di fondazione riportato sugli stemmi. Una ripartenza, però, quella di 37 anni fa. Già nei primi anni del Novecento, a Valgreghentino, infatti, si hanno attestazioni della presenza del Firlinfö - il fluato di Pan, per l'appunto - e negli anni Trenta nasce la prima banda di questi strumenti tipici della Brianza. Purtroppo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale pone fine a quella prima esperienza. Gli strumenti vengono custoditi però da Enrico Pozzoni, detto Plek, nel solaio della sua abitazione.

Ecco dunque che nel 1988, durante una serata tra amici, riemergono "le cannette" dai sacchi di juta. In otto cominciano a provarli. Nelle settimane successive sono già 25 gli ardimentosi. Nascono così I Picétt del Grenta, nome dialettale ispirato all'appellativo dato agli abitanti del paese, i pettirossi del Grenta. Pettirossi che di strada, in quasi due decenni, ne hanno fatta parecchia. E non solo metaforicamente visto che sono arrivati ad esibirsi perfino in Cina e, quest'anno, all'International Cultural Folk Festival in Sri Lanka.

Il Maestro Stefano Maggi e il Presidente Diego Pirovano ricevono la targa in ricordo del riconoscimento dal Sindaco Matteo Colombo
"Siamo appena rientrati dalla Francia, abbiamo portato il nome Valgreghentino in giro per l'ennesima volta" ha detto, intervenendo in consiglio comunale, il presidente Diego Pirovano. "Questo riconoscimento per noi è molto importante, fa parte di un percorso ambizioso, verso il riconoscimento UNESCO". Questo, infatti, come ricordato anche dal sindaco, l'ideale punto di arrivo, di un cammino che si prefigura lungo e oneroso. Il primo passo, però, è stato compiuto, "in casa", in una cornice istituzionale, la più importante in paese.

"I Picétt meritano questo palcoscenico" ha affermato convintamente Colombo. "Rappresentano per Valgreghentino qualcosa di importante, di molto importante, di vivo" ha tenuto a precisare, soffermandosi anche sulla capacità dimostrata dal gruppo di rinnovarsi al proprio interno.

E se il riconoscimento, come sottolineato dal Presidente, è anche una attestazione di merito "a chi c'è stato prima di noi", lo scopo de I Picétt del Grenta, nel tempo, resta sempre lo stesso: "fare musica, far cultura, stare insieme. Sta andato bene, il gruppo è abbastanza numeroso e grazie al Maestro ci sono tanti giovani". Il presente. E il futuro. Con “Amici miei”, proposta anche ieri sera in sala consiliare, quale motto, dalle origini.
A.M.