L'urlo di Lecco per la Palestina. In tantissimi in corteo in città
Tre minuti di ripresa non sono bastati per far sfilare in un solo video tutti i partecipanti al corteo che, questa sera, da Largo Montenero ha preso le mosse, sfilando poi in città, arrivando anche nei pressi della Fiocchi Munizioni, simbolo di quell'industria bellica duramente contestata a suon di slogan.
"Urlo. Per la Palestina" l'intestazione del volantino con cui i lecchesi sono stati chiamati a racconta, nell'immediatezza dell'abbordaggio, da parte della marina israeliana delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.




Nessun logo, nessuna firma. Eppure si sono ritrovati in tantissimi. Forse un migliaio di persone, ciascuna con la propria sensibilità e la propria declinazione anche in relazione al "perché" della presenza alla manifestazione odierna.




Anime diverse dello stesso popolo, quello che invoca la fine delle ostilità. L'urlo, per tornare al volantino, è stato chiaro e deciso. "Free free Palestine. Palestina libera", con lo striscione "Stop al Genocidio" ad aprire il lunghissimo serpentone, ancora una volta.




Dietro i più "facinorosi" ma anche intere famiglie con bambini, qualche esponente della politica locale (dall'assessore Emanuele Manzoni, al consigliere Alberto Anghileri, a Fausto Crimella del PD), tanti giovani nonché rappresentanti delle "minoranze" della nostra stessa comunità, tra stranieri e attivisti LGBTQIA+...
L'equipaggio di terra della Flotilla, armato solo di bandiere, cartelli e voce. Libera.






Dopo aver sostato per un'oretta davanti alla Fiocchi, molti dei partecipanti si sono uniti ai sanitari in presidio fuori dall'ospedale cittadino.
Alle 21 si è accesa infatti l'iniziativa “Luci sulla Palestina”, fuori dalla Manzoni (seguirà l'articolo dedicato). E domani, venerdì, alle 9.30 a riempirsi, su iniziativa della CGIL, sarà piazza Diaz, nel giorno dello sciopero generale (già dichiarato illegittimo).
"Urlo. Per la Palestina" l'intestazione del volantino con cui i lecchesi sono stati chiamati a racconta, nell'immediatezza dell'abbordaggio, da parte della marina israeliana delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.





Nessun logo, nessuna firma. Eppure si sono ritrovati in tantissimi. Forse un migliaio di persone, ciascuna con la propria sensibilità e la propria declinazione anche in relazione al "perché" della presenza alla manifestazione odierna.





Anime diverse dello stesso popolo, quello che invoca la fine delle ostilità. L'urlo, per tornare al volantino, è stato chiaro e deciso. "Free free Palestine. Palestina libera", con lo striscione "Stop al Genocidio" ad aprire il lunghissimo serpentone, ancora una volta.





Dietro i più "facinorosi" ma anche intere famiglie con bambini, qualche esponente della politica locale (dall'assessore Emanuele Manzoni, al consigliere Alberto Anghileri, a Fausto Crimella del PD), tanti giovani nonché rappresentanti delle "minoranze" della nostra stessa comunità, tra stranieri e attivisti LGBTQIA+...
L'equipaggio di terra della Flotilla, armato solo di bandiere, cartelli e voce. Libera.






Dopo aver sostato per un'oretta davanti alla Fiocchi, molti dei partecipanti si sono uniti ai sanitari in presidio fuori dall'ospedale cittadino.
Alle 21 si è accesa infatti l'iniziativa “Luci sulla Palestina”, fuori dalla Manzoni (seguirà l'articolo dedicato). E domani, venerdì, alle 9.30 a riempirsi, su iniziativa della CGIL, sarà piazza Diaz, nel giorno dello sciopero generale (già dichiarato illegittimo).
