Musica: nuovo brano per il cantautore mandellese Luke Style
Dopo il primo singolo "La ballata delle rose", il cantautore di Mandello del Lario Luke Style torna con un nuovo brano intitolato "Uccideremo la democrazia", fuori oggi, venerdì 3 ottobre. La canzone farà parte dell'album d'esordio da solista dell'artista lecchese, già noto in ambito musicale per la sua militanza nei The Styles."Uccideremo la democrazia" è un brano rock alternativo che sa essere potente ed energico perché nasce dalla rabbia nell'osservare i diritti e le libertà faticosamente conquistati negli anni che vengono erosi nell'indifferenza di molti. Il titolo del brano è quindi una lente: non è un invito al gesto, ma un'accusa. Uccideremo la democrazia se continuiamo a barattarla per sicurezza, menzogne e comodità.


"Nel boato continuo dei telegiornali e nelle luci strobo dei feed, si percepisce una smorfia collettiva: non è solo paura della guerra, è la sensazione che le parole che un tempo proteggevano libertà, verità, rappresentanza siano diventate vuoti pubblicitari", spiega Luke Style a proposito del messaggio del brano. "Ci sentiamo spettatori serrati dietro vetri appannati, mentre decisioni prese lontano da noi ridisegnano confini e vite; la rabbia si mescola alla stanchezza, la sfiducia diventa l'unico linguaggio comune. Propaganda e silenzi istituzionali trasformano il dubbio in rassegnazione, e la democrazia, sotto i colpi della paura organizzata e dell'indifferenza quotidiana, sembra già un cadavere a cui non prestiamo più soccorso".


"Nel boato continuo dei telegiornali e nelle luci strobo dei feed, si percepisce una smorfia collettiva: non è solo paura della guerra, è la sensazione che le parole che un tempo proteggevano libertà, verità, rappresentanza siano diventate vuoti pubblicitari", spiega Luke Style a proposito del messaggio del brano. "Ci sentiamo spettatori serrati dietro vetri appannati, mentre decisioni prese lontano da noi ridisegnano confini e vite; la rabbia si mescola alla stanchezza, la sfiducia diventa l'unico linguaggio comune. Propaganda e silenzi istituzionali trasformano il dubbio in rassegnazione, e la democrazia, sotto i colpi della paura organizzata e dell'indifferenza quotidiana, sembra già un cadavere a cui non prestiamo più soccorso".
