Lecco: la filiera 4+2 al centro di OrientaTalenti By Night
OrientaTalenti By Night: questo il nome dell’appuntamento ospitato ieri dall’Auditorium della Casa dell’Economia di Lecco. Una serata informativa dedicata alla filiera 4+2 e ai percorsi ITS, promossa dall’Ufficio Scolastico Territoriale in sinergia con la Provincia e la Camera di Commercio.

Chiaro l’obiettivo: aiutare famiglie e studenti di seconda e terza media a orientarsi in un percorso che unisce un quadriennio tecnico ad un biennio specialistico ITS, puntando su competenze pratiche e alta occupabilità.

Ad aprire l’incontro, coordinato da Raffaele Cesana, i saluti istituzionali e l’invito a guardare oltre gli schemi tradizionali.
Prima a prendere la parola Walter Algarotti in rappresentanza dalla Camera di Commercio che ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra le diverse realtà locali e come eventi come OrienTalenti By Night permettano di far conoscere le nuove opportunità.

“Il 4+2 non è un ripiego, ma un percorso che nella stragrande maggioranza dei casi porta a fare un lavoro che rispecchia quello che hai imparato’’, ha sottolineato Antonio Pasquini, consigliere provinciale con delega all’Istruzione. “Non esiste il percorso di serie A e B, ma quello migliore per i ragazzi, che evita la dispersione e porta a un successo educativo’’.

“Dopo l’ITS, oltre il 90% dei ragazzi trova un lavoro coerente con il proprio percorso di studi’’ ha ricordato anche Elena Centemero, nuova dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza, evidenziando il respiro regionale della sperimentazione.

Per Adamo Castelnuovo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco, il valore della serata sta nel confronto: “Un momento in cui voi ragazzi potete discutere con chi vi circonda dei vostri talenti, per essere felici del percorso che fate e trarre soddisfazioni dai luoghi in cui questo cammino vi porterà’’.

Nel segmento di approfondimento, Imerio Chiappa, coordinatore per la Lombardia dei percorsi TVET 4+2, ha esordito spiegando la logica di filiera: “È una scelta più impegnativa del ciclo di cinque anni perché l’idea deve essere quella di avviarsi ad un percorso di 6. Vogliamo arrivare a un’alta specializzazione. Tutti i momenti di contatto con le aziende rafforzano il rapporto con il mondo che andrete a vivere’’ ha detto riferendosi ai ragazzi presenti in sala. ‘’Dopo 4 anni, si prende lo stesso identico diploma di un ciclo quinquennale. La parola chiave? Innovazione, con una profonda interazione con il territorio e la sua realtà produttiva’’.

Sul ruolo degli ITS è intervenuto Raffaele Crippa, direttore di ITS Lombardia Meccatronica: “La meccatronica è la scienza delle macchine che richiedono supertecnici. I nostri percorsi hanno un forte taglio applicativo, con stage di almeno quattro mesi. I nostri studenti vengono cercati dalle imprese e oltre il 70% dei contratti diventa a tempo indeterminato in poco tempo’’.

Tra le testimonianze dal territorio, la dirigente dell’IIS Marco Polo di Colico, Catia Baroncini, ha raccontato la scelta del quadriennio con prospettiva ITS: “Tra i vari aspetti, abbiamo lavorato tanto per sdoganare preconcetti e pregiudizi di genere, aprendo gli orizzonti alle famiglie, al fine di rasserenare le ragazze che sognano e desiderano percorrere questo tipo di studi. Codocenze, laboratori, inglese tecnico e dispositivi digitali aiutano a costruire competenze concrete e consapevoli’’.

Ed ha portato una testimonianza della sua esperienza diretta anche la voce di Elena Motta, dirigente dell’IIS Martin Luther King di Muggiò: ‘’Ci siamo accorti che molti ragazzi faticavano nella didattica tradizionale. Siamo partiti dall’esigenza di mantenere vive la soddisfazione e creatività, proponendo fin dal secondo anno esperienze concrete e attività immersive. L’inclusione etnico-culturale resta un nostro pilastro’’.
Durante la serata, ampio spazio al dialogo con famiglie e futuri studenti, che hanno rivolto domande su sbocchi, organizzazione didattica e rapporti con le imprese.
A chiusura, un messaggio condiviso: costruire ponti stabili tra scuola e lavoro, valorizzando talenti e vocazioni con percorsi chiari, pratici e ad alto impatto sul territorio. “Il coraggio e la scommessa è cambiare il sistema, insieme’’ la sintesi di Chiappa che ha attraversato gli interventi.
Chiaro l’obiettivo: aiutare famiglie e studenti di seconda e terza media a orientarsi in un percorso che unisce un quadriennio tecnico ad un biennio specialistico ITS, puntando su competenze pratiche e alta occupabilità.

Ad aprire l’incontro, coordinato da Raffaele Cesana, i saluti istituzionali e l’invito a guardare oltre gli schemi tradizionali.

“Il 4+2 non è un ripiego, ma un percorso che nella stragrande maggioranza dei casi porta a fare un lavoro che rispecchia quello che hai imparato’’, ha sottolineato Antonio Pasquini, consigliere provinciale con delega all’Istruzione. “Non esiste il percorso di serie A e B, ma quello migliore per i ragazzi, che evita la dispersione e porta a un successo educativo’’.

“Dopo l’ITS, oltre il 90% dei ragazzi trova un lavoro coerente con il proprio percorso di studi’’ ha ricordato anche Elena Centemero, nuova dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza, evidenziando il respiro regionale della sperimentazione.
Per Adamo Castelnuovo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco, il valore della serata sta nel confronto: “Un momento in cui voi ragazzi potete discutere con chi vi circonda dei vostri talenti, per essere felici del percorso che fate e trarre soddisfazioni dai luoghi in cui questo cammino vi porterà’’.

Nel segmento di approfondimento, Imerio Chiappa, coordinatore per la Lombardia dei percorsi TVET 4+2, ha esordito spiegando la logica di filiera: “È una scelta più impegnativa del ciclo di cinque anni perché l’idea deve essere quella di avviarsi ad un percorso di 6. Vogliamo arrivare a un’alta specializzazione. Tutti i momenti di contatto con le aziende rafforzano il rapporto con il mondo che andrete a vivere’’ ha detto riferendosi ai ragazzi presenti in sala. ‘’Dopo 4 anni, si prende lo stesso identico diploma di un ciclo quinquennale. La parola chiave? Innovazione, con una profonda interazione con il territorio e la sua realtà produttiva’’.

Sul ruolo degli ITS è intervenuto Raffaele Crippa, direttore di ITS Lombardia Meccatronica: “La meccatronica è la scienza delle macchine che richiedono supertecnici. I nostri percorsi hanno un forte taglio applicativo, con stage di almeno quattro mesi. I nostri studenti vengono cercati dalle imprese e oltre il 70% dei contratti diventa a tempo indeterminato in poco tempo’’.

Tra le testimonianze dal territorio, la dirigente dell’IIS Marco Polo di Colico, Catia Baroncini, ha raccontato la scelta del quadriennio con prospettiva ITS: “Tra i vari aspetti, abbiamo lavorato tanto per sdoganare preconcetti e pregiudizi di genere, aprendo gli orizzonti alle famiglie, al fine di rasserenare le ragazze che sognano e desiderano percorrere questo tipo di studi. Codocenze, laboratori, inglese tecnico e dispositivi digitali aiutano a costruire competenze concrete e consapevoli’’.
Ed ha portato una testimonianza della sua esperienza diretta anche la voce di Elena Motta, dirigente dell’IIS Martin Luther King di Muggiò: ‘’Ci siamo accorti che molti ragazzi faticavano nella didattica tradizionale. Siamo partiti dall’esigenza di mantenere vive la soddisfazione e creatività, proponendo fin dal secondo anno esperienze concrete e attività immersive. L’inclusione etnico-culturale resta un nostro pilastro’’.
Durante la serata, ampio spazio al dialogo con famiglie e futuri studenti, che hanno rivolto domande su sbocchi, organizzazione didattica e rapporti con le imprese.
A chiusura, un messaggio condiviso: costruire ponti stabili tra scuola e lavoro, valorizzando talenti e vocazioni con percorsi chiari, pratici e ad alto impatto sul territorio. “Il coraggio e la scommessa è cambiare il sistema, insieme’’ la sintesi di Chiappa che ha attraversato gli interventi.
M.E.