Lega, che coraggio! L’autorizzazione alla centrale al Caleotto è competenza vostra

Un mix di approssimazione e non conoscenza dell’iter autorizzativo. Sarebbe questa l’alternativa di governo che si propone ai lecchesi?
Mentre Fratelli d’Italia tace per evidente imbarazzo di fronte a questo atteggiamento inutile e dannoso, la Lega continua a strumentalizzare il tema del teleriscaldamento diffondendo allarmismi privi di fondamento e alimentando paure tra i cittadini senza alcun dato reale a sostegno. Un comportamento grave e irresponsabile, che nulla ha a che fare con una discussione seria.
Viene da chiedersi dove fossero fino a oggi: il progetto è stato discusso in decine di Commissioni, presentato pubblicamente più volte e votato dal Consiglio comunale di Lecco, oggi chiamato solo per una deroga tecnica sull’altezza dell'impianto. Tutto il resto dell’iter autorizzativo è stato ampiamente illustrato e condiviso.
E allora facciamo chiarezza:
-    il bando di Silea del 2021 riguardava un sistema di teleriscaldamento alimentato dal solo termovalorizzatore di Valmadrera;
-    l’unico concorrente, allora Varese Risorse (oggi Acinque Energy Greenway), ha proposto come miglioria progettuale il recupero dei cascami termici del Caleotto, ossia calore di scarto industriale che attualmente è disperso nell’ambiente;
-    le caldaie di back-up di Valmadrera e Lecco sono/saranno alimentate a biometano, dunque senza utilizzo di fonti fossili e con impatto di decarbonizzazione totale.
Ma il dato politico più eclatante è uno: l’autorizzazione unica ambientale (AUA) che consente la realizzazione dell’impianto è competenza dalla Provincia di Lecco, un ente governato dal centrodestra e con a capo una Presidente in quota Lega. E ancora: la Regione Lombardia, anch’essa amministrata dal centrodestra e con un Presidente leghista, a maggio ha escluso la necessità di sottoporre il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ritenendo che non vi siano rischi ambientali. Dunque, la domanda è semplice: se davvero credono che questo progetto sia una minaccia per la salute pubblica e per l’ambiente, invece di paventare referendum inapplicabili, perché non chiedono alla loro stessa Presidente provinciale di bloccarlo?
Lecco merita una politica seria, fondata su dati e responsabilità, non lucrando sulla buona fede dei cittadini: chi abita in zona ha diritto a sapere come stanno davvero le cose, così come chi investe ha diritto ad avere Istituzioni che prendono decisioni serie, certe e chiare.
Il resto è solo terrorismo psicologico e demagogia da campagna elettorale.
PD Città di Lecco
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