Teatro Invito compie 40 anni. E presenta la decima stagione
Una stagione per un doppio anniversario, quella presentata ieri, da Teatro Invito. Si tratta infatti della decima stagione allestita dalla compagnia lecchese nella sala comunale di via Foscolo ha preso in gestion nel dicembre 2016. Ed è una stagione che si concluderà il 9 maggio con la festa per il quarantesimo anniversario di fondazione della stessa compagnia teatrale. Una festa ancora tutta da preparare, ma saranno presentati spezzoni degli spettacoli presentati nel corso di questo quasi mezzo secolo, canzoni e video. Un traguardo decisamente importante – come ha detto il direttore artistico e regista Luca Radaelli, «perché in questi nostri primi quarant’anni abbiamo portato a teatro circa un milione di spettatori e già questo fa venire i brividi».

L’occasione è anche servita per ringraziare coloro che hanno aiutato Teatro Invito a organizzare il festival “L’ultima luna d’estate” al quale quest’anno il Ministero della cultura ha tagliato il contributo. Dal bilancio erano venuti a mancare improvvisamente 32 mila euro ed era partita una colletta grazie alla collaborazione con il Fondo Portaverta e che aveva consentito di coprire in parte il “buco”.

E’ stato Radaelli a presentare il cartellone, mentre autori o registi e attori erano collegati in streaming per illustrare ciascuno il proprio lavoro.
La nuova stagione prenderà il via sabato 1 novembre con “Animali umani” di Roberto Mercadini («Un monologo su tutti noi») e che si concluderà appunto a maggio del prossimo anno con i festeggiamenti del quarantesimo.
In mezzo altri dieci spettacoli, con l’occhio al calendario, celebrando la Giornata contro la violenza sulle donne il 27 novembre con “Malanova”, la storia di una ragazzina violentata per anni da alcuni coetanei; la Giornata della memoria il 24 gennaio con “Circo capovolto” che racconta la vicenda di alcuni artisti circensi rom ungheresi deportati nei lager; la Giornata internazionale della donna l’8 marzo con “I dialoghi della vagina” di Virginia Risso, una commedia in scena da anni e recentemente anche al centro di una polemica per una sua rappresentazione davanti a un pubblico di studenti e che vuole abbattere tabù e luoghi comuni sull’universo femminile. E poi l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L’appuntamento sarà sabato 18 aprile con “Aria di libertà” di Giancarlo Biffi: una storia d’amore tra una staffetta partigiana e un militare italiano disperso intrecciata con l’ultima battaglia contro i nazifascisti combattuta lungo l’Adda tra Trezzo, Crespi e Capriate contro una colonna di 350 mezzi militari tedeschi in fuga da Lodi verso la Germania, battaglia nella quale morirono nove partigiani.

Due spettacoli sono inoltre inseriti nel progetto “Giochi della cultura” legato alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina. In scena il 9 gennaio ci sarà “(S)legati”, con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris, dedicato alla storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates, di un’arrampicata ma anche di un’amicizia, «una storia così vera – ha detto Bicocchi – da sembrare finta.» Proprio come è il teatro – ha chiosato Radaelli - «che è tanto finto da sembrare vero».
L’altro spettacolo “sportivo” è “Bravissime” in calendario per il 7 febbraio, una riflessione su ciò che comporta l’eccellere, l’essere le migliori, le più brave.
L’attenzione ai giovani si manifesta invece con “Dimore creative” in scena il 20 febbraio, scritto e interpretato da Pietro Cerchiello che interpreta un giovane attore che insegna tecniche di lavoro di gruppo in una scuola media.
A completare il calendario, il 15 novembre “Il capro”, una riflessione sulla giustizia con Alceste Ferrari; il 13 dicembre “La più grande tragedia dell’umanità” nel quale è il pubblico a dover scegliere la più grande fra due tragedie, dagli imprevisti minimi del quotidiano alle catastrofi immani ; il 27 marzo “La strana storia della signora Frolla e del signor Ponza suo genero”, liberamente ispirato al “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, inizialmente una novella trasformato poi in dramma.
Abbonamenti dai 120 euro (stagione intera) ai 30 euro (quattro spettacoli per under 30): Biglietti: intero, 15 euro, ridotto convenzioni 12 euro, under trenta 9 euro. Convenzioni: scuole di teatro, sindacato Spi-Cgil, Università della terza età, abbonati alla rassegna “Cinemino” e utenti di Acinque. Inizio spettacoli sempre alle 20:45.
Anche per questa stagione è inoltre prevista la rassegna “C’è spettacolo a teatro” rivolta a bambini e famiglie e che raddoppia. Per ogni spettacolo sono infatti previste due repliche il sabato e la domenica. In cartellone 12 titoli, per complessive 24 repliche.
«La scelta – ha spiegato lo stesso Radaelli – è stata fatta proprio per l’alta richiesta da parte delle femiglie».
Tra le rappresentazioni in programma, “Nardo e il ghepardo alle zoolimpiadi” (il 15 e il 16 dicembre), un lavoro “storico” di Teatro Invito che è stato rivisitato. Per l’occasione si sta anche preparando un libro.
Abbonamenti a sei spettacoli, 30 euro, a tre spettacoli 18 euro, carnet per dieci ingressi liberi, 50 euro. Biglietti, 7 euro a partire dei 3 anni. Inizio spettacolo alle 16.
Infine, anche quest'anno, poi, Teatro Invito aderisce alla campagna verde “Tre Nation”: per ogni biglietto venduto finanzieremo la piantumazione di un albero in Tanzania versando una quota al progetto Forest Gardens, «la nostra foresta crescerà insieme ai nostri spettatori!»
Info: https://www.teatroinvito.it/

L’occasione è anche servita per ringraziare coloro che hanno aiutato Teatro Invito a organizzare il festival “L’ultima luna d’estate” al quale quest’anno il Ministero della cultura ha tagliato il contributo. Dal bilancio erano venuti a mancare improvvisamente 32 mila euro ed era partita una colletta grazie alla collaborazione con il Fondo Portaverta e che aveva consentito di coprire in parte il “buco”.
E’ stato Radaelli a presentare il cartellone, mentre autori o registi e attori erano collegati in streaming per illustrare ciascuno il proprio lavoro.
La nuova stagione prenderà il via sabato 1 novembre con “Animali umani” di Roberto Mercadini («Un monologo su tutti noi») e che si concluderà appunto a maggio del prossimo anno con i festeggiamenti del quarantesimo.
In mezzo altri dieci spettacoli, con l’occhio al calendario, celebrando la Giornata contro la violenza sulle donne il 27 novembre con “Malanova”, la storia di una ragazzina violentata per anni da alcuni coetanei; la Giornata della memoria il 24 gennaio con “Circo capovolto” che racconta la vicenda di alcuni artisti circensi rom ungheresi deportati nei lager; la Giornata internazionale della donna l’8 marzo con “I dialoghi della vagina” di Virginia Risso, una commedia in scena da anni e recentemente anche al centro di una polemica per una sua rappresentazione davanti a un pubblico di studenti e che vuole abbattere tabù e luoghi comuni sull’universo femminile. E poi l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L’appuntamento sarà sabato 18 aprile con “Aria di libertà” di Giancarlo Biffi: una storia d’amore tra una staffetta partigiana e un militare italiano disperso intrecciata con l’ultima battaglia contro i nazifascisti combattuta lungo l’Adda tra Trezzo, Crespi e Capriate contro una colonna di 350 mezzi militari tedeschi in fuga da Lodi verso la Germania, battaglia nella quale morirono nove partigiani.
Due spettacoli sono inoltre inseriti nel progetto “Giochi della cultura” legato alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina. In scena il 9 gennaio ci sarà “(S)legati”, con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris, dedicato alla storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates, di un’arrampicata ma anche di un’amicizia, «una storia così vera – ha detto Bicocchi – da sembrare finta.» Proprio come è il teatro – ha chiosato Radaelli - «che è tanto finto da sembrare vero».
L’altro spettacolo “sportivo” è “Bravissime” in calendario per il 7 febbraio, una riflessione su ciò che comporta l’eccellere, l’essere le migliori, le più brave.
L’attenzione ai giovani si manifesta invece con “Dimore creative” in scena il 20 febbraio, scritto e interpretato da Pietro Cerchiello che interpreta un giovane attore che insegna tecniche di lavoro di gruppo in una scuola media.
A completare il calendario, il 15 novembre “Il capro”, una riflessione sulla giustizia con Alceste Ferrari; il 13 dicembre “La più grande tragedia dell’umanità” nel quale è il pubblico a dover scegliere la più grande fra due tragedie, dagli imprevisti minimi del quotidiano alle catastrofi immani ; il 27 marzo “La strana storia della signora Frolla e del signor Ponza suo genero”, liberamente ispirato al “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, inizialmente una novella trasformato poi in dramma.
Abbonamenti dai 120 euro (stagione intera) ai 30 euro (quattro spettacoli per under 30): Biglietti: intero, 15 euro, ridotto convenzioni 12 euro, under trenta 9 euro. Convenzioni: scuole di teatro, sindacato Spi-Cgil, Università della terza età, abbonati alla rassegna “Cinemino” e utenti di Acinque. Inizio spettacoli sempre alle 20:45.

«La scelta – ha spiegato lo stesso Radaelli – è stata fatta proprio per l’alta richiesta da parte delle femiglie».
Tra le rappresentazioni in programma, “Nardo e il ghepardo alle zoolimpiadi” (il 15 e il 16 dicembre), un lavoro “storico” di Teatro Invito che è stato rivisitato. Per l’occasione si sta anche preparando un libro.
Abbonamenti a sei spettacoli, 30 euro, a tre spettacoli 18 euro, carnet per dieci ingressi liberi, 50 euro. Biglietti, 7 euro a partire dei 3 anni. Inizio spettacolo alle 16.
Infine, anche quest'anno, poi, Teatro Invito aderisce alla campagna verde “Tre Nation”: per ogni biglietto venduto finanzieremo la piantumazione di un albero in Tanzania versando una quota al progetto Forest Gardens, «la nostra foresta crescerà insieme ai nostri spettatori!»
Info: https://www.teatroinvito.it/
D.C.