Lecco: 3 minuti di silenzio per i morti sul lavoro. Nel ricordo di Aldo

Questa mattina Lecco ha celebrato la 75ª Giornata nazionale in ricordo delle vittime e degli infortuni sul lavoro con una cerimonia sobria e intensa al Monumento ai Caduti di Largo Caleotto. Niente discorsi, nessun intervento ufficiale. Solo tre minuti di silenzio. Uno per ogni vita spezzata, in media, ogni giorno.Gianfranco_Longhi.jpg (108 KB)
Gianfranco Longhi

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"Quest’anno cerimonia sobria. Tre minuti sono lunghissimi. È l’unica forma d’ira dopo anni in cui si parla e non si fa nulla. Bisogna partire dalle scuole, dalle fabbriche e con il supporto della tutela giuridica”, ha dichiarato il presidente di ANMIL Lecco, Gianfranco Longhi, sintetizzando il senso della commemorazione e la necessità di un cambio di passo concreto.
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Unica voce, quella di Aldo Civillini, vittima sul lavoro a soli 49 anni. A dare lettura della sua storia, dinnanzi ad una platea composta anche da rappresentanti di altre istituzioni e di delegati dei sodalizi cittadini, è stato il consigliere provinciale Antonio Pasquini. Un breve testo, redatto a cura dell'assistente sociale di Inal Enrico Bianchini. La trama di una vita normale e piena: l’amore con Maria Rosa, due figli, Martina e Tommaso, il lavoro da camionista, il senso di responsabilità verso i colleghi, l’attenzione quasi ostinata alla sicurezza maturata dopo un incidente sfiorato. "Voleva essere il buon esempio per tutti", si è ascoltato. Tutto questo, fino al 16 luglio 2025, quando una giornata qualunque è diventata il loro Giorno della Memoria. Aldo ha donato gli organi, salvando 15 vite. Un gesto che ha trasformato il dolore in eredità civile.
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Maria Rosa e il figlio Tommaso
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Il direttore INAIL Sergio Ferrario ha consegnato alla famiglia di Aldo un brevetto e un distintivo, "in segno della responsabilità che deve avere una comunità verso i propri lavoratori". Lo stesso Enrico Bianchini, ha ricordato la rete di sostegno attivata dall’istituto: "la presa in carico delle persone ferite o dei superstiti, supporto psicologico e sociale, fino all’inserimento lavorativo, sono dei diritti che dobbiamo rispettare". 
Commovente il ringraziamento della moglie di Aldo a istituzioni, amici e cittadinanza.
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La stretta di mano tra Sergio Ferrario e la vedova di Aldo
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Nel quadro lecchese, il tema resta urgente. "Nel 2025 Lecco è entrata in zona rossa per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro", è stato sottolineato durante la cerimonia da Pasquini, un dato che invita a politiche immediate e verificabili, a partire dai luoghi di formazione e produzione, oltre a un cambio di mentalità in favore della cultura della sicurezza.
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Anche il contesto regionale e nazionale non è dei migliori. Secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering di Mestre, da gennaio ad agosto 2025, la Lombardia registra 68 vittime “in occasione di lavoro”, il numero assoluto più alto in Italia. Il quadro complessivo del Paese conta 681 vittime, di cui 493 in occasione di lavoro e 188 in itinere. Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia sono le regioni con più decessi in termini assoluti.
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Lecco-mortisullavoro-ANMIL-8.JPG (317 KB)A Lecco, però, la statistica smette di essere un grafico e torna volto, storia, voce. I tre minuti di silenzio hanno riempito Largo Caleotto più di qualunque proclama. Tre minuti che chiedono impegni oggettivi. Perché in materia di sicurezza, ogni parola pesa meno di un gesto. E il gesto, oggi, è stato il silenzio.
M.E.
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