Foppenico: l'augurio di don Angelo nel 25° dell'oratorio
Scoprire la perla. Questo l'augurio espresso alla comunità di Foppenico e a chi impegna il proprio tempo e le proprie energie per l'oratorio da don Angelo Belotti, alla guida dalle parrocchia per quasi 14 anni, tra il 2003 ed il 2017.
Domenica è tornato a Calolzio per celebrare, affiancato dall'Arciprete don Antonio Vitali, la messa delle 11 in occasione del 25° “compleanno” del San Michele. Invitati all'altare anche gli altri sacerdoti che, nel tempo, hanno seguito l'oratorio, ma impegni vari non hanno permesso loro di arrivare a Foppenico per la funzione, con le presenze aumentate poi al pranzo.
Tutti i don hanno però “firmato” la candela consegnata dai fedeli durante l'offertorio, quale segno di luce nel cammino oratoriano. La stessa luce giunta in parrocchia prima e al San Michele poi nella serata di sabato, al termine della fiaccolata partita da Ponteranica, con la torcia benedetta da don Alessandro arrivata, di passaggio in passaggio tra i tedofori, ad accendere il braciere predisposto in oratorio.
Domenica, infine, la gran chiusura delle iniziative, cominciate già nel fine settimana precedente, mixando momenti di preghiera a proposte di svago, tra sport, musica e buona cucina.Rifacendosi alle Scritture, parlando ad una platea per lo più di adulti, don Angelo, ha incentrato la sua omelia sulla “bella notizia che apre il cuore per l'oggi e per il futuro”, ricordando come per ciascuno di noi ci sia un tesoro nascosto nel campo. C'è una perla, quindi. Ed una rete, di opportunità e occasioni, affinché ciascuno possa lasciarsi prendere dalle Sue mani.
“C'è un però” ha aggiunto, nella sua riflessione, il celebrante. “Quel tesoro è nascosto, nel campo del nostro quotidiano. Occorre cercarlo e per cercarlo occorre scavare, occorre piegare la schiena, occorre far sanguinare le mani... La perla è lì, ma per averla bisogna lasciare indietro alcune cose” ha aggiunto ancora, indicando nel Signore Gesù la perla della nostra vita, augurando dunque, come detto, “a questa comunità che sento ancora mia” di trovare quel tesoro.
