Lecco: con uno spettacolo su Boccaccio si chiude il Medfest
Boccaccio raccontato agli studenti in maniera più ''leggibile'': è lo spettacolo che ha visto sul palco del Palazzo dell’Economia di Lecco il celebre scrittore (inizialmente per ragazzi ma ormai da tempo non soltanto) Roberto Piumini, affiancato dall’attrice Debora Mancini e dal musicista Daniele Longo.

''La conta d’amore. A Napoli con Giovanni e Fiammetta'', questo il titolo dello spettacolo ispirato sì al Decamerone ma soprattutto alla ''rivisitazione'' che ne ha fatta lo stesso Piumini che ha scelto e tradotto in italiano moderne alcune novelle del Boccaccio e ne aggiunte un paio di proprie un po’ per confondere le carte e un po’ quale gioco letterario (pubblicando peopeio quest'anno con l'editore Bibliotheka" il libro "La conta d'amore").

L’appuntamento ha suggellato la conclusione del Medfest, il festival medievale giunto alla sua quarta edizione e che promosso quale iniziativa lecchese è andato acquistando via via più importanza, andando a toccare quest’anno ben sette province lombarde: oltre a Lecco, anche Bergamo, Como, Monza, Pavia e Sondrio.
Un mese di ''cartellone'', dalla fine di agosto a oggi, con 29 appuntamenti tra conferenze, concerti, spettacoli, visite guidate.

Un’iniziativa che tende a unire la cultura e la divulgazione, con proposte d’alto valore ma nel contempo rivolte a un pubblico il più largo possibile. Grazie agli sponsor, certo, ma anche alla passione e a un impegno d’energie e di tempo straordinario da parte di Angelo Rusconi, che è indubbiamente l’anima del festival, e dell’attrice Ancilla Oggioni che ne è la direttrice artistica.
Ed è con loro che abbiamo parlato di bilancio dell’edizione di quest’anno e di prospettive future.

''Bilancio positivo – le parole di Oggioni -. Il bello è che le province dove ci siamo presentati per la prima volta sono state più accoglienti e felici, decise a continuare a ospitarci in futuro. Ciò che ci inorgoglisce è il rapporto con le associazioni locali, quelle gestite da pensionati e volontari che hanno garantito una grandissima disponibilità per la buona riuscita degli eventi. E, come per lo spettacolo finale con Piumini, siamo stati contattati da molte scuole. In quanto alle prospettive, occorrerà riflettere perché il festival è andato diventando sempre più regionale''.

Chiusa l’edizione 2025, ci sarà poco da rilassarsi per gli organizzatori, visto che mettere in piedi il festival richiede una decina di mesi di dedizione e quindi già si dovrà mettere mano alla prossima edizione. Qualche anticipazione.

Oggioni ricorda come il prossimo sia l’anno di san Francesco, ricorrendo gli ottocento anni della morte, e non lo si potrà certo trascurare ''ma non vogliamo andare dietro alla massa di iniziative che ci saranno – continua Oggioni - Vogliamo quindi trovare una chiave di lettura differente. E comunque non tutto sarà incentrato su san Francesco. Certamente, manterremo la formula della multidisciplinarietà, inserendo magari anche la danza che fino a ora è mancata''.

Da parte sua, Rusconi aggiunge: ''L’intendo resta quello di offrire al pubblico non solo spettacoli e conferenze, ma un percorso culturale complessivo, informazioni complete su quello che è il Medioevo e la sua complessità, unendo le iniziative ai luoghi.

L’edizione di quest’anno, aveva tra l’altro l’obiettivo di guardare non soltanto al medioevo, ma anche a come al medioevo si è ispirata la modernità ed è stato un aspetto molto apprezzato. In futuro, inoltre, si potrà pensare a meno proposte ma di un valore culturale ancora maggiore.

Insomma, alzare ulteriormente l’asticella. Non soltanto per offrire eventi valore, ma anche per lasciare qualcosa ai territori che tocchiamo: pubblicazioni o semplicemente spunti o suggerimenti per approfondimenti''.
''La conta d’amore. A Napoli con Giovanni e Fiammetta'', questo il titolo dello spettacolo ispirato sì al Decamerone ma soprattutto alla ''rivisitazione'' che ne ha fatta lo stesso Piumini che ha scelto e tradotto in italiano moderne alcune novelle del Boccaccio e ne aggiunte un paio di proprie un po’ per confondere le carte e un po’ quale gioco letterario (pubblicando peopeio quest'anno con l'editore Bibliotheka" il libro "La conta d'amore").
Roberto Piumini
L’appuntamento ha suggellato la conclusione del Medfest, il festival medievale giunto alla sua quarta edizione e che promosso quale iniziativa lecchese è andato acquistando via via più importanza, andando a toccare quest’anno ben sette province lombarde: oltre a Lecco, anche Bergamo, Como, Monza, Pavia e Sondrio.
Un mese di ''cartellone'', dalla fine di agosto a oggi, con 29 appuntamenti tra conferenze, concerti, spettacoli, visite guidate.
Debora Mancini
Un’iniziativa che tende a unire la cultura e la divulgazione, con proposte d’alto valore ma nel contempo rivolte a un pubblico il più largo possibile. Grazie agli sponsor, certo, ma anche alla passione e a un impegno d’energie e di tempo straordinario da parte di Angelo Rusconi, che è indubbiamente l’anima del festival, e dell’attrice Ancilla Oggioni che ne è la direttrice artistica.
Ed è con loro che abbiamo parlato di bilancio dell’edizione di quest’anno e di prospettive future.
Ancilla Oggioni
''Bilancio positivo – le parole di Oggioni -. Il bello è che le province dove ci siamo presentati per la prima volta sono state più accoglienti e felici, decise a continuare a ospitarci in futuro. Ciò che ci inorgoglisce è il rapporto con le associazioni locali, quelle gestite da pensionati e volontari che hanno garantito una grandissima disponibilità per la buona riuscita degli eventi. E, come per lo spettacolo finale con Piumini, siamo stati contattati da molte scuole. In quanto alle prospettive, occorrerà riflettere perché il festival è andato diventando sempre più regionale''.
Chiusa l’edizione 2025, ci sarà poco da rilassarsi per gli organizzatori, visto che mettere in piedi il festival richiede una decina di mesi di dedizione e quindi già si dovrà mettere mano alla prossima edizione. Qualche anticipazione.
Daniele Longo
Oggioni ricorda come il prossimo sia l’anno di san Francesco, ricorrendo gli ottocento anni della morte, e non lo si potrà certo trascurare ''ma non vogliamo andare dietro alla massa di iniziative che ci saranno – continua Oggioni - Vogliamo quindi trovare una chiave di lettura differente. E comunque non tutto sarà incentrato su san Francesco. Certamente, manterremo la formula della multidisciplinarietà, inserendo magari anche la danza che fino a ora è mancata''.
Da parte sua, Rusconi aggiunge: ''L’intendo resta quello di offrire al pubblico non solo spettacoli e conferenze, ma un percorso culturale complessivo, informazioni complete su quello che è il Medioevo e la sua complessità, unendo le iniziative ai luoghi.
L’edizione di quest’anno, aveva tra l’altro l’obiettivo di guardare non soltanto al medioevo, ma anche a come al medioevo si è ispirata la modernità ed è stato un aspetto molto apprezzato. In futuro, inoltre, si potrà pensare a meno proposte ma di un valore culturale ancora maggiore.
Insomma, alzare ulteriormente l’asticella. Non soltanto per offrire eventi valore, ma anche per lasciare qualcosa ai territori che tocchiamo: pubblicazioni o semplicemente spunti o suggerimenti per approfondimenti''.
D.C.