Calcio Lecco, allenamento aperto verso l'Union Brescia: Furrer ko, parla Tanco

A quattro giorni dalla sfida di alta classifica tra Lecco e Union Brescia, questo pomeriggio il Rigamonti-Ceppi ha aperto le porte ai tifosi. Purtroppo la giornata è stata guastata dall'infortunio occorso all'attaccante Guillaume Furrer, il quale, a seguito di un contrasto di gioco, ha riportato una lussazione alla spalla sinistra. 
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Il giocatore è stato trasferito in ambulanza all'ospedale di Lecco per accertamenti (in codice giallo) ed è stato dimesso nel tardo pomeriggio. Da valutare i tempi di recupero, che dipenderanno dalla progressione clinica e da ulteriori accertamenti che saranno eseguiti nei prossimi giorni. Certo è che, dopo un lungo periodo di infermeria vuota o quasi, il Lecco sta facendo i conti con diverse assenze. Oltre a Furrer, sono fermi Ndongue (che però si sta allenando ed è sulla via del rientro), Ferrini, Grassini e Voltan. Quest'ultimo si è fatto male venerdì scorso in allenamento, rimediando una lesione all'adduttore lungo destro. Sono previste circa tre settimane di stop. Per la gara di domenica al Rigamonti-Ceppi (ore 20.30), mister Valente potrà nuovamente affidarsi al giovane esterno Rizzo, che è rientrato in città dopo aver giocato nella selezione svizzera U20. 
Intanto sale l'attesa per la sfida, che vedrà fronteggiarsi la seconda e la terza forza del girone. Tre lunghezze dividono le squadre: il Lecco, imbattuto, ha messo insieme 21 punti, mentre i bresciani sono a quota 18 dopo il successo di domenica a Busto Arsizio che ha posto fine a una serie di pareggi. In vetta, a dominare la scena, c'è il Lanerossi Vicenza (25), il quale sta mantenendo fede al suo ruolo di favorito. Domenica sera al Rigamonti-Ceppi, in un clima da Serie B (il Brescia è molto seguito in trasferta), si consumerà una sfida che, se non decisiva, racconterà molto circa le ambizioni delle due squadre.
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Al termine della seduta di allenamento ha parlato il roccioso difensore argentino Gregorio Tanco, arrivato quest'estate dal Legnago. Mister Valente lo ha promosso titolare alla seconda giornata contro la Triestina e, dopo quella partita ben giocata, non è più uscito dall'undici iniziale, a testimonianza del suo valore. Nato a Pilar il 18 ottobre 1999 nell'area metropolitana bonaerense, è cresciuto nel Club Atletico Banfield, dove ha disputato 17 partite nella Primera Division. Nel 2024 è giunto in Italia, ingaggiato dallo Spezia in Serie B (5 presenze). È rientrato in Sud America per poi ritornare nella Penisola, al Legnago in Serie C nel mese di gennaio 2025. Con la squadra veneta ha totalizzato 16 presenze, delle quali 14 da titolare. Ha doppia nazionalità, argentina e spagnola. In bluceleste ha giocato finora otto gare, realizzando un gol. 
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- Si avverte nell'allenamento un po' di tensione per la gara contro l'Union Brescia, una delle compagini più attrezzate del girone?
“Pur conoscendo le qualità del Brescia, per noi è una partita in più, come altre. La stiamo preparando così. Comunque resta per noi una gara importante”.

- Il Lecco ha una difesa solida, in cui spiccano abnegazione e cattiveria agonistica.
“Quando una difesa si comporta bene, significa che tutta la squadra sta facendo bene. Perché i primi difensori sono i giocatori che stanno davanti. Poi, il lavoro della nostra retroguardia è grandissimo”. 

- Di Molfetta, Giani, Cazzadori, Spagnoli. Sono solo alcuni dei giocatori del Brescia. Vi fanno paura?
“No, non siamo spaventati. Mai preoccuparsi. Anzi siamo tranquilli. Anche noi abbiamo i nostri punti di forza, come Zanellato, Sipos, ecc".

- Ormai titolare fisso.
“Come detto, stiamo tutti svolgendo un grande lavoro. Anche Romani, entrato al posto dell'infortunato Ferrini, sta facendo bene. Viaggiamo tutti a duemila. La rosa è di 25 giocatori e quando non gioca uno, ce n'è un altro al suo posto”.   

- Lecco-Union Brescia è senz'altro un partitone. Poi ce ne sono altre 28 di gare.
“Per questo affronteremo il Brescia come una partita in più. Ne mancano ancora tantissime da giocare”.

- Da argentino, come valuti la passione dei tifosi del Lecco?
“In Argentina siamo abituati al calore dei tifosi. Mi piace tantissimo qui, perché mi sento a casa”.

- Tutti gli argentini possiedono un soprannome. Il suo?
“No, non ho ancora un soprannome”.

- Le piace allora il “martillo”, martello in spagnolo?
“Grazie, va bene questo”.

Sorride e se va.
R.F.
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