Lecco: il Panathlon ospita Andrea Lanfri, alpinista pluriamputato

Conviviale con emozioni forti quella del Panathlon Club Lecco, andata in scena nei giorni scorsi al Ristorante “Lisander Eventi” di Malgrate, con ospite l’alpinista toscano Andrea Lanfri, primo scalatore pluriamputato al mondo a raggiungere la cima dell’Everest (8848 metri).
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Andrea Mauri con Andrea Lanfri

Lanfri, classe 1986, ha raccontato con grande lucidità e freddezza la sua drammatica storia iniziata nel 2015 con una meningite fulminante che lo ha portato, per salvare la vita, all’amputazione di entrambi gli arti inferiori e alcune dita delle mani. Una vicenda che avrebbe messo al tappetto qualsiasi persona ma non Andrea, introdotto dal presidente Andrea Mauri e portato a Lecco grazie all’interessamento della segretaria Antonella Crucifero.
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"La mia è una storia di rinascita – ha raccontato davanti ad una platea ammutolita di panathleti – dopo la terribile e dolorosa malattia del 2015 a soli 28 anni. E la montagna,  la sua riscoperta, è stata come una mia rinascita".
Lanfri ha raccontato del suo progetto di raggiungere le sette vette più alte dei sette continenti. Progetto ormai vicino a un traguardo avendo ora come obiettivo soltanto l’Antartide. Ma è stata soprattutto la scalata all’Everest, la vetta del Mondo, nella catena dell'Himalaya, al confine fra Nepal e Cina, l’impresa che più porta dentro come carica emotiva.
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"Ho sempre amato la montagna sin da bambino, anche se in Toscana ci sono più boschi che cime da scalare. Dopo la malattia il mio obiettivo è sempre stato quello di tornare a fare le stesse cose di prima, in un certo senso ora posso dire che non è più lo stesso perché non faccio le stesse cose di prima, ma molte, molte di più".
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Con i suoi racconti Andrea Landri ha trasmesse una grande energia positiva, anche quando ha espresso concetti di dolore e fatica come l’abituarsi a camminare e poi correre e scalare con le protesi, ormai un condensato di alta tecnologia a cui ha contribuito anche il Polo Territoriale di Lecco del Politecnico (Human Performance Laboratory). Una relazione tutta d’un fiato, passando anche dalla pista con le prime gare a livello nazionale e internazionale con la maglia azzurra. Ma il richiamo della montagna era troppo forte, e Andrea ha stupito tutti per le sue imprese già impegnative per un normodotato, figuriamoci per un atleta con gravi menomazioni.
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A sinistra il nuovo socio Andrea Sala

E non potevano mancare le numerose domande dei soci del Panathlon Club Lecco, a dir poco affascinati dai racconti di questo atleta, esempio in positivo per molti altri nelle sue stesse condizioni. In apertura di serata il presidente del Panathlon Lecco Andrea Mauri aveva invece introdotto un nuovo socio, Andrea Sala (presentato da Guido Baggioli e Alessandro Dell’Oro), proveniente dal mondo della pallacanestro.
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