Margno festeggia don Bruno, giunto al traguardo del 40° di sacerdozio

Si è aperta con l’ingresso in chiesa dei fidanzati e delle fidanzate che hanno frequentato il corso prematrimoniale, la festa per il decimo anniversario di presenza di don Bruno Maggioni in Alta Valsassina.
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Don Bruno Maggioni

Una quarantina le coppie che hanno scelto di raggiungere la piccola comunità pastorale per seguire il percorso che le accompagnerà fino alle nozze – che verranno celebrate nel 2026 proprio da don Bruno – e che, per l’occasione, hanno voluto partecipare alla gioia del sacerdote per questo decennio trascorso tra Margno, Crandola e Casargo.
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Subito dopo l’ingresso, una parrocchiana è intervenuta per ringraziare, a nome di tutti, don Bruno per le numerose iniziative a favore della comunità.  
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Il sacerdote ha poi preso la parola per esprimere a sua volta gratitudine, raccontando come ha preparato questa festa, cominciando dagli inviti rivolti inizialmente alle autorità militari e poi a quelle civili, con ''i tre sindaci presenti'', ovvero i primi cittadini Emanuele Cattaneo, Matteo Manzoni e Antonio Pasquini.
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Ha poi ringraziato don Emanuele Pozzi, che da alcuni anni fa parte della comunità pastorale, e tutti i parrocchiani, compresi i familiari, senza dimenticare Antonietta – la ''perpetua'' – che lo affianca da due lustri. Con un aneddoto divertente, il religioso originario di Montevecchia ha raccontato di un piccolo incidente avvenuto la sera precedente: un pentolino con la pastina che si è bruciato prima di cena, strappando un sorriso ai fedeli presenti.  
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Con questo spirito di condivisione e gioia ha quindi dato inizio alla funzione religiosa, ricordando non solo il 40° anniversario del suo sacerdozio, ma anche i dieci anni trascorsi nella comunità dell’Alta Valsassina.
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Durante l'omelia don Bruno ha poi confidato come non abbia "dormito tanto la notte", cogliendo così l'occasione per ripensare a quanto visto in seminario a Saronno, ovvero il testo di un manifesto che recitava "Dio ama chi dona con gioia".
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Don Bruno con i tre sindaci e i militari della stazione di Casargo

Una vita all'insegna dell'amore e della passione la sua; la stessa con la quale da giovanissimo ascoltava la musica (''Bocca di Rosa'' era la sua canzone preferita ndr). Ancora prima di intraprendere il percorso che lo avrebbe portato a consacrare la propria esistenza al Signore, don Bruno svolse il servizio militare e alcuni lavoretti, sempre con grande impegno e dedizione; gli stessi valori che ha profuso nei 40 di sacerdozio e nei 10 vissuti proprio in Valsassina.
Accanto a lui a celebrare la messa, c'era don Emanuele e tra i chierichetti anche Nicole "la prima bimba - come ha ricordato - battezzata all'arrivo in questa comunità".
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Sul finire della liturgia è passato a salutare i sindaci citando poi le coppie sposate durante gli anni, le cui provenienze sono le più disparate (alcuni giunti persino dal Brasile e dalla Spagna). Don Bruno ha rimarcato l'importanza dell'unione dell'uomo e della donna per creare una famiglia, una piccola comunità che fa parte di una più grande. Un traguardo, il suo, ''raggiunto solo grazie a Dio'' ha tenuto a rimarcare.
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Nel ricordare quanto accaduto una settimana fa al monastero della Bernaga, ha spiegato di essersi messo in contatto con le suore di clausura, cui ha già devoluto un'offerta; dopo essersi accertato delle loro condizioni di salute, ha avuto conferma della serenità d'animo. Ha infine spronato tutti a esprimere l'amore verso i propri uniti e ha ringraziato il Signore per appartenere alla diocesi.
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Don Bruno con il fratello e la sorella

In ultimo il sacerdote ha ringraziato don Antonio Brunello - il suo predecessore - per averlo accompagnato, al suo arrivo, a conoscere tutti i malati impossibilitati a raggiungere la chiesa e ha capito di recarsi da loro ogni mese per la comunione, senza dimenticarli e facendoli sentire parte attiva della comunità. 
Dopo la messa, un momento conviviale con il rinfresco e il taglio della torta commemorativa della giornata e del traguardo raggiunto.
M.A.
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