Calolziocorte: festa per i 60 anni del gruppo AVIS con il premio ai donatori fedeli
Dono, gratuità, impegno, dedizione, costanza.
Sono state queste le parole che hanno fatto da filo conduttore alla cerimonia per il 60° di fondazione dell'AVIS di Calolziocorte. Celebratasi nella chiesa arcipresbiterale “San Martino Vescovo”, da don Antonio Vitali, la funzione ha visto la presenza oltre che del direttivo locale dell'associazione con il presidente Lionello Cattaneo e provinciale rappresentato da Giorgio Grassi, anche dei sindaci di Marco Ghezzi di Calolzio e Giancarlo Valsecchi di Erve.


Animata egregiamente dal coro, la Messa è stata molto partecipata e, pur concentratasi sulla festività della dedicazione del duomo, ha toccato anche il tema della bontà e della gratuità, valori essenziali per il cristiano e che per il donatore diventano perni del suo impegno sociale.
“Non si può fare il bene se non si ha un cuore buono” ha detto il parroco nel corso della sua omelia ricordando anche come sia la comunità che che l'associazione debbano testimoniare accoglienza e prossimità fraterna.
Al termine della funzione dopo i saluti istituzionali e la lettura di una poesia composta da Rinaldo Acerboni, è stata la volta dei donatori presenti salire sull'altare e ricevere la pergamena, con la medaglietta e il cadeaux e poi posare per la tradizionale foto di rito, prima di spostarsi in oratorio per il pranzo.





Ecco il nominativo dei premiati.
Sono state queste le parole che hanno fatto da filo conduttore alla cerimonia per il 60° di fondazione dell'AVIS di Calolziocorte. Celebratasi nella chiesa arcipresbiterale “San Martino Vescovo”, da don Antonio Vitali, la funzione ha visto la presenza oltre che del direttivo locale dell'associazione con il presidente Lionello Cattaneo e provinciale rappresentato da Giorgio Grassi, anche dei sindaci di Marco Ghezzi di Calolzio e Giancarlo Valsecchi di Erve.


Animata egregiamente dal coro, la Messa è stata molto partecipata e, pur concentratasi sulla festività della dedicazione del duomo, ha toccato anche il tema della bontà e della gratuità, valori essenziali per il cristiano e che per il donatore diventano perni del suo impegno sociale.
Al termine della funzione dopo i saluti istituzionali e la lettura di una poesia composta da Rinaldo Acerboni, è stata la volta dei donatori presenti salire sull'altare e ricevere la pergamena, con la medaglietta e il cadeaux e poi posare per la tradizionale foto di rito, prima di spostarsi in oratorio per il pranzo.





Ecco il nominativo dei premiati.

S.V.