Lecco: 20 anni di impegno di Mission Bambini in una mostra fotografica
Le parole si sono intrecciate alle immagini ieri a Palazzo Falck, dove la Fondazione Mission Bambini ha presentato la mostra fotografica “Cuore di bimbi. Storie di speranza in 20 scatti”. Un pomeriggio di emozione e consapevolezza, dove il racconto di vent’anni di impegno si è tradotto in volti, gesti e sguardi di piccoli che oggi possono sorridere grazie a un battito nuovo.
Ogni fotografia esposta è un frammento di vita catturato durante le missioni di cardiochirurgia pediatrica nei Paesi dove la sanità è ancora una conquista, un frammento che parla di dolore, coraggio e rinascita. Dal 2005 al 2024 il programma “Cuore di bimbi” ha infatti permesso di operare più di 2.800 piccoli pazienti e di visitarne oltre 31.000, formando nel frattempo centinaia di medici e infermieri locali. Dietro ogni numero c’è una storia, e la mostra ha saputo restituire proprio questo: l’umanità concreta di chi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.

Durante l'incontro di presentazione, la Fondazione ha ricordato anche i venticinque anni di attività complessiva, con 1,4 milioni di minori aiutati in 77 Paesi, e ha introdotto la nuova edizione della campagna “QuindiCiSiamo”, che mira a salvare ancora tante vite nei contesti più fragili.
Francesca Fiore ha spiegato così l’origine e lo scopo del progetto: “Ogni missione è un’occasione per portare speranza e cure dove servono di più. Questa mostra racconta venticinque anni di lavoro e i venti scatti selezionati parlano del cuore dei bambini, dei medici e dei volontari che li accompagnano”. Ha poi sottolineato l’importanza del gruppo locale di Lecco e della collaborazione con aziende come Acinque Energia, che sostengono concretamente il progetto.
Mariadele Tavola ha aggiunto un tocco più intimo: “L’amore incondizionato che questi bambini sanno donarti è straordinario. Torniamo dalle missioni con il cuore più pieno di quando siamo partiti, perché i piccoli ci insegnano ogni volta cosa significa dare senza chiedere nulla in cambio”. Tavola ha inoltre ricordato anche i prossimi eventi, come il gala annuale, sottolineando l’emozione e l’attesa per la partecipazione della comunità.

Marco Galbiati ha raccontato il suo percorso personale: “Ho conosciuto la Fondazione dopo aver perso mio figlio e ho imparato che dalla tragedia può nascere un amore enorme per gli altri. È stato un incontro vero e profondo, e da allora ho deciso di dedicarmi al progetto, aiutando a raggiungere i bambini in condizioni critiche”. Ha poi spiegato come le operazioni di cardiochirurgia salvino vite e come il progetto formi anche medici locali, diffondendo competenze preziose per il futuro.
Stefano Simonetti, presidente di Acinque Energia, ha sottolineato l’impegno delle aziende locali nel sostenere iniziative sociali: “Grazie al contributo dei cittadini e alla nostra volontà di restituire alla comunità, possiamo supportare concretamente i progetti della Fondazione e offrire un aiuto reale”.
Infine, la chiosa di Beppe Mambretti: “Ogni bambino operato è una vita salvata. In vent’anni abbiamo seguito più di 2.000 interventi, formiamo medici e volontari, e ci assicuriamo che le cure arrivino dove servono davvero. Vedere il sorriso di un genitore dopo l’operazione è impagabile: è la conferma che il nostro impegno ha senso”.
La mostra “Cuore di bimbi”, oltre a celebrare il passato, guarda avanti, ricordando che la cura, in fondo, è un atto di amore collettivo, capace di attraversare confini e cambiare destini. I bambini operati diventano così il simbolo vivente dell’impegno della Fondazione: ciascuna vita salvata racconta la determinazione, il sacrificio e la professionalità di medici, volontari e famiglie che hanno condiviso la stessa speranza. Ogni intervento, ogni formazione ai medici locali e ogni gesto di vicinanza si trasformano in un messaggio chiaro: la solidarietà può incidere concretamente, e dietro le statistiche ci sono occhi che sorridono, cuori che battono di nuovo e storie di vita che cambiano davvero.

La mostra, aperta al pubblico negli spazi di Confcommercio fino al 28 ottobre, invita a guardare queste esistenze da vicino e a comprendere che l’azione di ognuno può fare la differenza, perché la cura e l’attenzione per i più fragili sono un impegno condiviso e un futuro possibile per tutti.


Durante l'incontro di presentazione, la Fondazione ha ricordato anche i venticinque anni di attività complessiva, con 1,4 milioni di minori aiutati in 77 Paesi, e ha introdotto la nuova edizione della campagna “QuindiCiSiamo”, che mira a salvare ancora tante vite nei contesti più fragili.



Marco Galbiati ha raccontato il suo percorso personale: “Ho conosciuto la Fondazione dopo aver perso mio figlio e ho imparato che dalla tragedia può nascere un amore enorme per gli altri. È stato un incontro vero e profondo, e da allora ho deciso di dedicarmi al progetto, aiutando a raggiungere i bambini in condizioni critiche”. Ha poi spiegato come le operazioni di cardiochirurgia salvino vite e come il progetto formi anche medici locali, diffondendo competenze preziose per il futuro.

Infine, la chiosa di Beppe Mambretti: “Ogni bambino operato è una vita salvata. In vent’anni abbiamo seguito più di 2.000 interventi, formiamo medici e volontari, e ci assicuriamo che le cure arrivino dove servono davvero. Vedere il sorriso di un genitore dopo l’operazione è impagabile: è la conferma che il nostro impegno ha senso”.


La mostra, aperta al pubblico negli spazi di Confcommercio fino al 28 ottobre, invita a guardare queste esistenze da vicino e a comprendere che l’azione di ognuno può fare la differenza, perché la cura e l’attenzione per i più fragili sono un impegno condiviso e un futuro possibile per tutti.
G.D.