Quarto ponte (o terza corsia del terzo?): servono scelte serie, non spot
Oggi celebriamo i 70 anni del Ponte Kennedy, un’infrastruttura che ha segnato la storia della nostra città e che ancora oggi rappresenta un nodo cruciale per la mobilità lecchese. Un anniversario importante, che dovrebbe spingere tutti – istituzioni in primis – a riflettere su quali opere servano davvero al nostro territorio.
E invece, mentre Regione Lombardia si affanna a produrre reel patinati per promuovere il cantiere del cosiddetto “quarto ponte”, assistiamo a una narrazione sempre più confusa e contraddittoria. Fino a ieri si parlava di un nuovo ponte, elencando tutti i grandi meriti delle Istituzioni coinvolte; oggi si parla candidamente di una “terza corsia del terzo ponte” o di un semplice "ampliamento del ponte Manzoni". Ma quale delle due è vera?
La realtà è che l’intervento in corso accanto al Ponte Manzoni – con un investimento faraonico da oltre 35 milioni di euro – prevede una sola corsia in ingresso a Lecco e una pista ciclopedonale. Un’opera che, pur utile in parte, non risolve i problemi strutturali della viabilità cittadina e che nasce senza un confronto serio con chi vive ogni giorno questo territorio: cittadini comuni ma anche aziende e imprese.
Il Comune di Lecco aveva proposto un ponte a doppia corsia, più funzionale e coerente con i flussi di traffico, semplicemente rendendo l'attuale corsia ciclabile quella in uscita dal capoluogo: una scelta a costo zero. Ma Regione continua a pensarla diversamente, dimostrando ancora una volta una scarsa conoscenza del territorio e delle sue esigenze, mentre la Provincia di Lecco (altro che "Casa dei comuni"!) resta immobile davanti alle istanze dei Sindaci del Circondario Lecchese.
Cara Regione Lombardia, cara Lega, cari Fratelli d’Italia, è proprio vero: le scelte di oggi danno vita al domani. Ma se queste scelte sono fatte senza ascolto, senza visione e senza rispetto per la città, il domani rischia di essere un’occasione persa.
Noi Giovani Democratici chiediamo trasparenza, coerenza e investimenti utili. Basta spot, basta slogan: Lecco merita infrastrutture serie, pensate per chi qui ci vive, lavora e studia ogni giorno. Si è ancora in tempo per non aver buttato via 35.629.100,00 milioni di euro d'investimento.
E invece, mentre Regione Lombardia si affanna a produrre reel patinati per promuovere il cantiere del cosiddetto “quarto ponte”, assistiamo a una narrazione sempre più confusa e contraddittoria. Fino a ieri si parlava di un nuovo ponte, elencando tutti i grandi meriti delle Istituzioni coinvolte; oggi si parla candidamente di una “terza corsia del terzo ponte” o di un semplice "ampliamento del ponte Manzoni". Ma quale delle due è vera?
La realtà è che l’intervento in corso accanto al Ponte Manzoni – con un investimento faraonico da oltre 35 milioni di euro – prevede una sola corsia in ingresso a Lecco e una pista ciclopedonale. Un’opera che, pur utile in parte, non risolve i problemi strutturali della viabilità cittadina e che nasce senza un confronto serio con chi vive ogni giorno questo territorio: cittadini comuni ma anche aziende e imprese.
Il Comune di Lecco aveva proposto un ponte a doppia corsia, più funzionale e coerente con i flussi di traffico, semplicemente rendendo l'attuale corsia ciclabile quella in uscita dal capoluogo: una scelta a costo zero. Ma Regione continua a pensarla diversamente, dimostrando ancora una volta una scarsa conoscenza del territorio e delle sue esigenze, mentre la Provincia di Lecco (altro che "Casa dei comuni"!) resta immobile davanti alle istanze dei Sindaci del Circondario Lecchese.
Cara Regione Lombardia, cara Lega, cari Fratelli d’Italia, è proprio vero: le scelte di oggi danno vita al domani. Ma se queste scelte sono fatte senza ascolto, senza visione e senza rispetto per la città, il domani rischia di essere un’occasione persa.
Noi Giovani Democratici chiediamo trasparenza, coerenza e investimenti utili. Basta spot, basta slogan: Lecco merita infrastrutture serie, pensate per chi qui ci vive, lavora e studia ogni giorno. Si è ancora in tempo per non aver buttato via 35.629.100,00 milioni di euro d'investimento.
Giovani Democratici














