Vercurago: taglio del nastro per la secondaria di 1° grado
Una scuola “luminosa, colorata e accogliente”, dove importante è “educare ma anche trasmettere valori” per costruire una cittadinanza attiva attenta al sociale e all'ambiente che la circonda e dove il “sapere dia sapore alla comunità”.
Sono state profonde e sincere le emozioni che questa mattina hanno pervaso i cuori e sono state trasmesse nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo plesso della scuola secondaria di primo grado “Massimiliano Kolbe” a Vercurago.


Incastonata sotto la rocca dell'Innominato, prima sede della biblioteca, è stata oggetto nel corso degli anni di studi e progettazioni, fino ad arrivare al risultato finale con l'architetto Consonni e l'ingegner De Flumeri che quest'oggi hanno accompagnato i presenti in un breve tour dell'edificio dove le lezioni sono ufficialmente iniziate


La scuola è frutto di un impegno di diverse amministrazioni, come ha ricordato l'attuale primo cittadino Roberto Maggi, che hanno voluto puntare sull'istruzione e sulle giovani generazioni, inserendosi in un contesto, quello del paese, senza stravolgimenti ma cercando di armonizzarsi al meglio.


Dopo una valutazione ambientale, sociale ed economica, ha proseguito, si è fatta la scelta ritenuta migliore, riconvertendo la biblioteca nella sede delle medie e realizzando così una “cittadella scolastica” vista la prossimità delle elementari e della palestra.
Una scuola luminosissima con tante finestre che si aprono sia sulle montagne che la cingono su un lato che sul lago che si scorge alle spalle del campanile. Le aule ampie e ariose sono state pensate come spazi anche per la socialità e, raccogliendo le proposte del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, non solo per studiare ma anche per rilassarsi e stare assieme.


All'ingresso della scuola è stato collocato l'albero della libertà per ricordare a tutti valori quali il rispetto dei diritti, la fratellanza e la pace.


Parole di elogio ed incoraggiamento sono giunte dal prefetto di Lecco Paolo Ponta che ha ricordato ai ragazzi l'importanza di prendersi cura dell'ambiente in cui vivono e trascorrono molto del loro tempo (la scuola) senza dimenticare la comunità che li circonda, invitandoli a tirar fuori il meglio per un futuro migliore. “In un contesto bello e curato non ci sarà spazio per la violenza e le divisioni” ha concluso.


Dopo la benedizione di don Andrea, c'è stato il taglio del nastro e infine un breve tour conoscitivo della scuola.
Sono state profonde e sincere le emozioni che questa mattina hanno pervaso i cuori e sono state trasmesse nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo plesso della scuola secondaria di primo grado “Massimiliano Kolbe” a Vercurago.


Incastonata sotto la rocca dell'Innominato, prima sede della biblioteca, è stata oggetto nel corso degli anni di studi e progettazioni, fino ad arrivare al risultato finale con l'architetto Consonni e l'ingegner De Flumeri che quest'oggi hanno accompagnato i presenti in un breve tour dell'edificio dove le lezioni sono ufficialmente iniziate

La bibliotecaria Sara Amigoni

Il sindaco Roberto Maggi
La scuola è frutto di un impegno di diverse amministrazioni, come ha ricordato l'attuale primo cittadino Roberto Maggi, che hanno voluto puntare sull'istruzione e sulle giovani generazioni, inserendosi in un contesto, quello del paese, senza stravolgimenti ma cercando di armonizzarsi al meglio.


Dopo una valutazione ambientale, sociale ed economica, ha proseguito, si è fatta la scelta ritenuta migliore, riconvertendo la biblioteca nella sede delle medie e realizzando così una “cittadella scolastica” vista la prossimità delle elementari e della palestra.

L'architetto Consonni e sotto l'ing. De Flumeri

All'ingresso della scuola è stato collocato l'albero della libertà per ricordare a tutti valori quali il rispetto dei diritti, la fratellanza e la pace.

Il prefetto Paolo Ponta e il provveditore Adamo Castelnuovo

Parole di elogio ed incoraggiamento sono giunte dal prefetto di Lecco Paolo Ponta che ha ricordato ai ragazzi l'importanza di prendersi cura dell'ambiente in cui vivono e trascorrono molto del loro tempo (la scuola) senza dimenticare la comunità che li circonda, invitandoli a tirar fuori il meglio per un futuro migliore. “In un contesto bello e curato non ci sarà spazio per la violenza e le divisioni” ha concluso.


Dopo la benedizione di don Andrea, c'è stato il taglio del nastro e infine un breve tour conoscitivo della scuola.
S.V.














