La Piccola? Una grande occasione mancata
L’inaugurazione della “Piccola”, nell’area degli ex magazzini ferroviari, è stata presentata come il simbolo della rinascita della città. Ma per la Lega Lombarda è tutt’altro: una grande occasione mancata, il segno di un’amministrazione che preferisce gli annunci ai risultati concreti.
«Dopo oltre trent’anni di attesa, grazie a un lavoro amministrativo portato avanti e concluso dall’amministrazione Brivio con l’aiuto dell’allora consigliere di amministrazione di RFI, Flavio Nogara, finalmente si riapre un’area importante della città — ma senza una direzione chiara, senza contenuti, senza un progetto capace di durare nel tempo» — dichiara Carlo Piazza, candidato sindaco per la Lega Lombarda.
«Non basta tagliare un nastro per dire di aver rigenerato un quartiere. Lecco non aveva bisogno di un rione in più: aveva bisogno di avere più cura per quelli che già esistono, dove troppo spesso i cittadini si sentono dimenticati.»
A rincarare la dose è Mauro Piazza, consigliere regionale della Lega:
«Il rischio è che la “Piccola” diventi solo una bella scatola vuota, buona per eventi istituzionali o passerelle politiche. Lecco avrebbe meritato un progetto vero, vivo, capace di creare lavoro, cultura, innovazione e relazioni. Invece, anche stavolta, siamo davanti a un contenitore senza contenuti. Si parla di “rione delle relazioni positive”, ma al momento vediamo solo slogan e zero programmazione.»
Un’occasione persa, ribadiscono i due esponenti leghisti, che affonda le radici nella gestione amministrativa degli ultimi anni: «Il Comune di Lecco ha perso 15.490.000 euro della Manifestazione di interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile da finanziare con i fondi europei 2021–2027 (ex D.G.R. 4151/2020). Quella era una vera opportunità per costruire un luogo vivo, moderno e utile ai cittadini. Invece, per pura incapacità amministrativa, Lecco è rimasta fuori. E oggi si tenta di coprire quella perdita con una cerimonia d’inaugurazione e qualche parola di circostanza.»
Carlo e Mauro Piazza rilanciano una proposta concreta per il futuro dell’area: «Come Lega abbiamo proposto di trasformare questa zona in una ZIS – Zona Industriale di Interesse Strategico, uno spazio pensato per attrarre imprese, start-up, innovazione e posti di lavoro. È così che si costruisce davvero il futuro di una città, non con inaugurazioni di facciata. Serve una visione chiara, una regia forte e la volontà di dare continuità ai progetti, non di fermarsi al taglio del nastro.»
«Lecco non ha bisogno di slogan o simboli — concludono — ma di serietà, concretezza e cura. Non serve un rione in più, serve avere a cuore quelli che già ci sono. Solo così si costruisce una città che funziona davvero, per tutti i lecchesi.»
«Dopo oltre trent’anni di attesa, grazie a un lavoro amministrativo portato avanti e concluso dall’amministrazione Brivio con l’aiuto dell’allora consigliere di amministrazione di RFI, Flavio Nogara, finalmente si riapre un’area importante della città — ma senza una direzione chiara, senza contenuti, senza un progetto capace di durare nel tempo» — dichiara Carlo Piazza, candidato sindaco per la Lega Lombarda.
«Non basta tagliare un nastro per dire di aver rigenerato un quartiere. Lecco non aveva bisogno di un rione in più: aveva bisogno di avere più cura per quelli che già esistono, dove troppo spesso i cittadini si sentono dimenticati.»
A rincarare la dose è Mauro Piazza, consigliere regionale della Lega:
«Il rischio è che la “Piccola” diventi solo una bella scatola vuota, buona per eventi istituzionali o passerelle politiche. Lecco avrebbe meritato un progetto vero, vivo, capace di creare lavoro, cultura, innovazione e relazioni. Invece, anche stavolta, siamo davanti a un contenitore senza contenuti. Si parla di “rione delle relazioni positive”, ma al momento vediamo solo slogan e zero programmazione.»
Un’occasione persa, ribadiscono i due esponenti leghisti, che affonda le radici nella gestione amministrativa degli ultimi anni: «Il Comune di Lecco ha perso 15.490.000 euro della Manifestazione di interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile da finanziare con i fondi europei 2021–2027 (ex D.G.R. 4151/2020). Quella era una vera opportunità per costruire un luogo vivo, moderno e utile ai cittadini. Invece, per pura incapacità amministrativa, Lecco è rimasta fuori. E oggi si tenta di coprire quella perdita con una cerimonia d’inaugurazione e qualche parola di circostanza.»
Carlo e Mauro Piazza rilanciano una proposta concreta per il futuro dell’area: «Come Lega abbiamo proposto di trasformare questa zona in una ZIS – Zona Industriale di Interesse Strategico, uno spazio pensato per attrarre imprese, start-up, innovazione e posti di lavoro. È così che si costruisce davvero il futuro di una città, non con inaugurazioni di facciata. Serve una visione chiara, una regia forte e la volontà di dare continuità ai progetti, non di fermarsi al taglio del nastro.»
«Lecco non ha bisogno di slogan o simboli — concludono — ma di serietà, concretezza e cura. Non serve un rione in più, serve avere a cuore quelli che già ci sono. Solo così si costruisce una città che funziona davvero, per tutti i lecchesi.»
Carlo Piazza e Mauro Piazza














