Quarto ponte: il 26 gennaio l'apertura. In tanti per 'open day'

Sabato 25 ottobre i cittadini hanno potuto vivere da vicino uno dei cantieri più importanti per la viabilità del territorio lecchese: quello del "quarto ponte" o meglio la corsia d'entrata in città da Pescate, al fianco della ss36.
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L’iniziativa, organizzata da Anas, ha permesso a curiosi, residenti e appassionati di ingegneria di visitare le due basi operative —  una per sponda — accompagnati dal personale tecnico, giunto per l’occasione anche dalla sede centrale di Roma.
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Fin dal mattino, in molti si sono radunati nei punti di ritrovo — il parcheggio “La Piccola” a Lecco e quello della scuola di Pescate in via Giovanni XXIII — da dove, dalle 10:00, sono partite le navette per i tour guidati.
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L’intervento, dal valore complessivo di 35.629.100 euro, come noto, prevede l’adeguamento a tre corsie della carreggiata nord della SS36, grazie alla realizzazione di un nuovo ponte affiancato a quello esistente. Il completamento dei lavori è fissato per il 26 gennaio 2026, in tempo per l’apertura dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina, prevista per il 6 febbraio.
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L’obiettivo è chiaro: migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico su una delle arterie più percorse della Lombardia, separando i flussi urbani da quelli di lunga percorrenza e garantendo un collegamento più efficiente tra Milano e la Valtellina. Il nuovo ponte includerà anche una pista ciclabile a scavalco dell’Adda, favorendo la mobilità dolce tra le due sponde e migliorando la connessione tra i comuni rivieraschi.
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A bordo della prima navetta, l’ingegnere Francesco Lovero, direttore operativo del cantiere, ha illustrato ai visitatori le caratteristiche tecniche dell’opera.
“Il progetto è nato come ampliamento della carreggiata esistente, ma le verifiche sulle fondazioni del vecchio ponte ci hanno portato a realizzare una nuova struttura autonoma” ha spiegato. “Si tratta di un’opera complessa composta da tre impalcati: la rampa lato Pescate, il ponte vero e proprio sull’Adda e la rampa di uscita lato Lecco”.
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L'infrastruttura avrà una lunghezza complessiva di 337 metri, suddivisa in quattro campate sorrette da tre pile in alveo che si elevano fino a 5,70 metri nel punto in cui poi parte l’attraversamento vero e proprio. Le fondazioni sono tra gli elementi più imponenti dell’intera opera: sulle due sponde del fiume sono stati realizzati 111 pali, lunghi 30 metri e con un diametro di 1,2 metri, mentre in alveo sono stati realizzati 30 pali, ciascuno della lunghezza di 50 metri e con un diametro di 1,3 metri. Questi ultimi sono stati eseguiti con l’ausilio di un pontone galleggiante, una soluzione tecnica d’avanguardia che ha permesso di lavorare in sicurezza all’interno del corso d’acqua.
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L’intera struttura poggia su isolatori sismici in neoprene, che garantiranno maggiore stabilità e resistenza anche in caso di eventi tellurici, a conferma della particolare attenzione riservata alla sicurezza e alla durabilità del manufatto.
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I lavori, affidati all’impresa Aleandri di Bari, stanno procedendo secondo il cronoprogramma stabilito. L’impalcato lato Pescate, composto da quattro campate per una lunghezza complessiva di 129 metri, è già stato completato, mentre quello lato Lecco — anch’esso di quattro campate, per una lunghezza complessiva di 122 metri — è in fase di ultimazione.
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Attualmente è in corso la realizzazione della soletta di attraversamento, lunga 337 metri. Mancano soltanto tre notti di gettata per completarla. Nelle prossime settimane è previsto anche il varo dell’ultima trave, un passaggio fondamentale che consentirà di completare la parte strutturale del ponte.
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Entro la seconda settimana di novembre si concluderanno le gettate, dopodiché verranno effettuate le prove di carico e il collaudo statico. Successivamente sarà realizzato uno strato drenante sopra la soletta in calcestruzzo, preceduto da un intervento di impermeabilizzazione.
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L’apertura al traffico è fissata per il 26 gennaio 2026, dopodiché, nei tre mesi successivi, verranno completate le finiture, con la sistemazione dei parchi e delle aree circostanti. “Si tratta di un’opera moderna pensata per il futuro della mobilità e la sicurezza di tutti” sottolineano da Anas. Rappresenta un segno concreto dell’impegno dell’azienda, con un’infrastruttura capace di coniugare innovazione, sostenibilità e funzionalità.
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Se tutto procederà secondo i piani, dal prossimo 26 gennaio il territorio lecchese potrà - nelle intenzioni di chi ha voluto e realizzato il "quarto ponte" - contare su un collegamento più efficiente e sicuro, pronto ad accogliere i flussi olimpici e, soprattutto, a migliorare la vita quotidiana di migliaia di pendolari che ogni giorno raggiungono Lecco o semplicemente transitano su una delle arterie più trafficate della Lombardia.
E.Ma.
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