Premana: il Museo Etnografico si arricchisce di uno spazio dedicato all’archiviazione del patrimonio documentale
“Cari compaesani, oriundi di Premana, amici, grazie al nuovo locale messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale e al contributo della Regione Lombardia (Avviso Unico Cultura 2025), il Museo Etnografico dispone ora di uno spazio dedicato alla conservazione dei beni più delicati e all’archiviazione ordinata del patrimonio documentale. Un ambiente che a breve potrà ospitare anche incontri, laboratori e attività didattiche.”

È in questo modo che pochi giorni fa l’associazione culturale Il Corno – che gestisce il Museo Etnografico di Premana – ha annunciato ai premanesi (e non solo) la concretizzazione del progetto di realizzazione di uno spazio-archivio all’interno della struttura museale. “La cosa è venuta fuori un po’ per caso…” ci riferisce la presidente del gruppo Paola Pomoni “quando lo scorso anno stavamo sistemando e riallestendo le sale del museo, abbiamo avuto sin da subito la percezione di non avere posto a sufficienza per archiviare tutto il patrimonio esistente. Così, è sorta l’idea di accedere al locale situato al piano terra dell’edificio, che fino a poco tempo fa ospitava la farmacia (quest’ultima trasferitasi a poche decine di metri di distanza, dove fino al 2020 era attivo il Bar Roma, ndr)”.
Oltre alla possibilità (divenuta ben presto realtà) di avere “il luogo”, l’associazione Il Corno ha sondato fin da subito anche quella di accedere a dei preziosissimi materiali da inserire in quel luogo. Il riferimento è all’archivio della famiglia Bellati, che nel compianto Antonio ha incarnato la massima espressione dello studio, della ricerca e della diffusione del patrimonio culturale premanese. “Da parte loro abbiamo avuto un’apertura nel senso di mettere a disposizione il corposo materiale in loro possesso – chiaramente non in termini di proprietà, ma di accesso e utilizzo” ci ha spiegato ancora Pomoni. Infine, la pubblicazione del bando di Regione Lombardia “Avviso Unico Cultura 2025” ha chiuso un cerchio di circostanze favorevoli. “Parlando con l’Amministrazione Comunale, siamo riusciti a prendere parte al bando per reperire i fondi necessari ad allestire questo nuovo spazio destinato ad archivio del Museo Etnografico” ha riferito ancora la presidente de Il Corno.
Così, grazie all’impegno del sodalizio, nelle scorse settimane la sala è stata arredata e al momento “è sostanzialmente pronta. Infatti, stiamo iniziando in questi giorni a disporre fisicamente e ad inserire nel sistema di archiviazione ciò che è di proprietà del Museo. Oltre a questi materiali, stiamo ultimando la definizione di tempi e modi di accesso al già citato archivio Bellati, oltre che ad un prezioso patrimonio documentale che arriverà dalla la Scuola di Sant’Ilario e San Rocco di Venezia, con la quale ci siamo già interfacciati”. Anche presso la scuola secondaria di primo grado di Premana si trova poi del materiale potenzialmente utile… “dei faldoni che hanno un secolo di vita e vorrei non andassero persi, anche se – ci spiega sempre Pomoni – quando c’entra lo Stato, l’iter burocratico si complica in maniera significativa”.

L’appello a contribuire al nuovo archivio presso il Museo etnografico di Premana si rivolge infine a “chiunque possieda materiali su Premana, sui premanesi, sulla nostra zona, fotografie, diari, lettere, pubblicazioni, studi, tesi di laurea. A loro rivolgiamo il nostro invito a valutare la possibilità di donarli o cederli in deposito al Museo” dichiara ancora Pomoni, ricordando che “sono possibili diverse forme di collaborazione: dalla donazione, al comodato d’uso, alla digitalizzazione. In caso di donazioni molto consistenti – ad esempio da parte di gruppi, associazioni o famiglie – si potrà creare un Fondo dedicato. In ogni caso, sarà garantito il riconoscimento della provenienza e, se richiesto, si potranno concordare vincoli specifici”. “Invitiamo le persone a contattarci” aggiunge “ai fini di visionare i documenti, ascoltare le storie che li accompagnano e definire insieme la modalità di collaborazione più adatta, o anche semplicemente per ottenere informazioni”.
Mentre riconosce che “ci vorrà pazienza, tanto per inserire a sistema il materiale già posseduto dal Museo Etnografico, quanto per arricchire via via questo archivio”, la presidente de Il Corno sottolinea che “ciò che è certo è che ora abbiamo le carte in regola per iniziare qualcosa che crediamo sia realizzabile, anche se è difficile dire la dimensione che l’archivio riuscirà ad avere, perché questo dipende dalla risposta delle persone e da quello che esiste”.
Sul senso e la finalità di questo nuovo spazio, Pomoni parla innanzitutto della prospettiva di “raccogliere in maniera sistematica e in un unico luogo la più ampia documentazione possibile sulla storia di Premana, evitando la dispersione di testimonianze preziose e creando le condizioni per studiarle e valorizzarle. Un luogo che sia un punto di partenza e di riferimento per chiunque voglia sapere e scrivere di Premana”. Inoltre, la presidente parla anche di “un’aula un po’ a parte rispetto al resto del Museo, dove poter organizzare attività didattiche e laboratori, disponendo di spazi maggiori e più adatti e senza rischiare di danneggiare il patrimonio fisico presente nelle altre sale”.
Dopo aver ricordato che grazie al già citato bando regionale Avviso Unica Cultura 2025 “è arrivato da pochissimo anche un totem che permetterà di visionare tutto il patrimonio fotografico presente all’interno dell’archivio del museo di Premana, consultandolo per categorie o attraverso tag di ricerca”, Pomoni ha chiuso esprimendo nuovamente la sua soddisfazione per il progetto in corso, auspicando che “cresca con il tempo”.

Lo spazio dedicato all'archivio
È in questo modo che pochi giorni fa l’associazione culturale Il Corno – che gestisce il Museo Etnografico di Premana – ha annunciato ai premanesi (e non solo) la concretizzazione del progetto di realizzazione di uno spazio-archivio all’interno della struttura museale. “La cosa è venuta fuori un po’ per caso…” ci riferisce la presidente del gruppo Paola Pomoni “quando lo scorso anno stavamo sistemando e riallestendo le sale del museo, abbiamo avuto sin da subito la percezione di non avere posto a sufficienza per archiviare tutto il patrimonio esistente. Così, è sorta l’idea di accedere al locale situato al piano terra dell’edificio, che fino a poco tempo fa ospitava la farmacia (quest’ultima trasferitasi a poche decine di metri di distanza, dove fino al 2020 era attivo il Bar Roma, ndr)”.
Oltre alla possibilità (divenuta ben presto realtà) di avere “il luogo”, l’associazione Il Corno ha sondato fin da subito anche quella di accedere a dei preziosissimi materiali da inserire in quel luogo. Il riferimento è all’archivio della famiglia Bellati, che nel compianto Antonio ha incarnato la massima espressione dello studio, della ricerca e della diffusione del patrimonio culturale premanese. “Da parte loro abbiamo avuto un’apertura nel senso di mettere a disposizione il corposo materiale in loro possesso – chiaramente non in termini di proprietà, ma di accesso e utilizzo” ci ha spiegato ancora Pomoni. Infine, la pubblicazione del bando di Regione Lombardia “Avviso Unico Cultura 2025” ha chiuso un cerchio di circostanze favorevoli. “Parlando con l’Amministrazione Comunale, siamo riusciti a prendere parte al bando per reperire i fondi necessari ad allestire questo nuovo spazio destinato ad archivio del Museo Etnografico” ha riferito ancora la presidente de Il Corno.
Così, grazie all’impegno del sodalizio, nelle scorse settimane la sala è stata arredata e al momento “è sostanzialmente pronta. Infatti, stiamo iniziando in questi giorni a disporre fisicamente e ad inserire nel sistema di archiviazione ciò che è di proprietà del Museo. Oltre a questi materiali, stiamo ultimando la definizione di tempi e modi di accesso al già citato archivio Bellati, oltre che ad un prezioso patrimonio documentale che arriverà dalla la Scuola di Sant’Ilario e San Rocco di Venezia, con la quale ci siamo già interfacciati”. Anche presso la scuola secondaria di primo grado di Premana si trova poi del materiale potenzialmente utile… “dei faldoni che hanno un secolo di vita e vorrei non andassero persi, anche se – ci spiega sempre Pomoni – quando c’entra lo Stato, l’iter burocratico si complica in maniera significativa”.

L’appello a contribuire al nuovo archivio presso il Museo etnografico di Premana si rivolge infine a “chiunque possieda materiali su Premana, sui premanesi, sulla nostra zona, fotografie, diari, lettere, pubblicazioni, studi, tesi di laurea. A loro rivolgiamo il nostro invito a valutare la possibilità di donarli o cederli in deposito al Museo” dichiara ancora Pomoni, ricordando che “sono possibili diverse forme di collaborazione: dalla donazione, al comodato d’uso, alla digitalizzazione. In caso di donazioni molto consistenti – ad esempio da parte di gruppi, associazioni o famiglie – si potrà creare un Fondo dedicato. In ogni caso, sarà garantito il riconoscimento della provenienza e, se richiesto, si potranno concordare vincoli specifici”. “Invitiamo le persone a contattarci” aggiunge “ai fini di visionare i documenti, ascoltare le storie che li accompagnano e definire insieme la modalità di collaborazione più adatta, o anche semplicemente per ottenere informazioni”.
Mentre riconosce che “ci vorrà pazienza, tanto per inserire a sistema il materiale già posseduto dal Museo Etnografico, quanto per arricchire via via questo archivio”, la presidente de Il Corno sottolinea che “ciò che è certo è che ora abbiamo le carte in regola per iniziare qualcosa che crediamo sia realizzabile, anche se è difficile dire la dimensione che l’archivio riuscirà ad avere, perché questo dipende dalla risposta delle persone e da quello che esiste”.
Sul senso e la finalità di questo nuovo spazio, Pomoni parla innanzitutto della prospettiva di “raccogliere in maniera sistematica e in un unico luogo la più ampia documentazione possibile sulla storia di Premana, evitando la dispersione di testimonianze preziose e creando le condizioni per studiarle e valorizzarle. Un luogo che sia un punto di partenza e di riferimento per chiunque voglia sapere e scrivere di Premana”. Inoltre, la presidente parla anche di “un’aula un po’ a parte rispetto al resto del Museo, dove poter organizzare attività didattiche e laboratori, disponendo di spazi maggiori e più adatti e senza rischiare di danneggiare il patrimonio fisico presente nelle altre sale”.
Dopo aver ricordato che grazie al già citato bando regionale Avviso Unica Cultura 2025 “è arrivato da pochissimo anche un totem che permetterà di visionare tutto il patrimonio fotografico presente all’interno dell’archivio del museo di Premana, consultandolo per categorie o attraverso tag di ricerca”, Pomoni ha chiuso esprimendo nuovamente la sua soddisfazione per il progetto in corso, auspicando che “cresca con il tempo”.
A.Te.














