Presidente di Acinque Energia firma al gazebo leghista contro il progetto di Acinque Greenway
Apprendiamo dalla stampa che il signor Stefano Simonetti, Presidente di Acinque Energia, ha partecipato ai gazebo di raccolta firme della Lega contro il progetto del polo del Caleotto per il teleriscaldamento, promosso da Acinque Energy Greenway, società del Gruppo Acinque di cui fa parte la stessa Acinque Energia.
Nelle immagini pubblicate, Simonetti posa in bella mostra accanto al cartello “No alla centrale a gas nel cuore di Lecco, firma anche tu!”, lo stesso slogan utilizzato per chiedere di fermare un progetto proprio di Acinque. Un comportamento paradossale, che definire incoerente è dire poco.
Purtroppo, non è una novità: nella stessa foto compaiono altri esponenti leghisti che hanno lavorato o lavorano tuttora nelle istituzioni regionali e provinciali, enti che fanno parte del processo autorizzativo dello stesso polo energetico e che sono amministrati dal centrodestra.
Un cortocircuito politico e istituzionale che mostra ancora una volta quanto poco conti, per certi ambienti del centrodestra, la coerenza tra parole e responsabilità.
Imbarazzante poi la difesa del Presidente Simonetti, che tenta di giustificarsi sostenendo di aver solo montato il gazebo da semplice militante della Lega e di essere poi andato via senza partecipare alla raccolta firme. Argomentazioni simpatiche, se la questione non fosse altamente seria.
Questo, infatti, è l’ennesimo atto della grande farsa con la quale Lega e Forza Italia, nel totale silenzio di Fratelli d’Italia, stanno prendendo in giro i cittadini. Ai lecchesi chiedono di firmare contro il teleriscaldamento, mentre nelle istituzioni che governano danno il via libera all’opera. Ma con quale coraggio ci si candida ad amministrare la Città? Con quale faccia ci si presenta ai lecchesi?
Simonetti faccia chiarezza: dica in modo netto cosa pensa del progetto di Acinque e, se lo ritiene dannoso, abbia il coraggio di trarne le conseguenze e valutare le proprie dimissioni da Presidente di Acinque Energia.
Nelle immagini pubblicate, Simonetti posa in bella mostra accanto al cartello “No alla centrale a gas nel cuore di Lecco, firma anche tu!”, lo stesso slogan utilizzato per chiedere di fermare un progetto proprio di Acinque. Un comportamento paradossale, che definire incoerente è dire poco.
Purtroppo, non è una novità: nella stessa foto compaiono altri esponenti leghisti che hanno lavorato o lavorano tuttora nelle istituzioni regionali e provinciali, enti che fanno parte del processo autorizzativo dello stesso polo energetico e che sono amministrati dal centrodestra.
Un cortocircuito politico e istituzionale che mostra ancora una volta quanto poco conti, per certi ambienti del centrodestra, la coerenza tra parole e responsabilità.
Imbarazzante poi la difesa del Presidente Simonetti, che tenta di giustificarsi sostenendo di aver solo montato il gazebo da semplice militante della Lega e di essere poi andato via senza partecipare alla raccolta firme. Argomentazioni simpatiche, se la questione non fosse altamente seria.
Questo, infatti, è l’ennesimo atto della grande farsa con la quale Lega e Forza Italia, nel totale silenzio di Fratelli d’Italia, stanno prendendo in giro i cittadini. Ai lecchesi chiedono di firmare contro il teleriscaldamento, mentre nelle istituzioni che governano danno il via libera all’opera. Ma con quale coraggio ci si candida ad amministrare la Città? Con quale faccia ci si presenta ai lecchesi?
Simonetti faccia chiarezza: dica in modo netto cosa pensa del progetto di Acinque e, se lo ritiene dannoso, abbia il coraggio di trarne le conseguenze e valutare le proprie dimissioni da Presidente di Acinque Energia.
Manuel Tropenscovino, Marco Passoni - PD Lecco














