PAROLE CHE PARLANO/253

Individuo e persona

Dicevamo, tempo fa, che il termine persona (link al n. 191) deriva dal latino persōna, a sua volta prelevato dall’etrusco Phershu, nome di un demone etrusco del V sec. a.C. interpretato da attori mascherati. Da qui, la mia riflessione: ogni essere umano indossa maschere diverse, proprio come gli attori antichi, a seconda del ruolo che deve (o vuole) interpretare nella vita.
Tuttavia, esiste un’etimologia più accreditata che lo dissocia dal demone etrusco e lo collega al verbo per-sonare (“risuonare attraverso”), in riferimento alla voce che usciva amplificata dalla maschera. Col tempo, persona smise di designare solo l’attore o il ruolo scenico e passò a indicare il ruolo sociale di ciascuno, fino ad assumere il significato universale di essere umano dotato di dignità, identità e relazioni.

Il termine individuo ha una storia diversa. Deriva dal latino individuum, formato da in- (non) e dividuum (divisibile). L’individuo è dunque ciò che è indivisibile, come gli atomi lo sono rispetto alla materia. Se in origine il termine era usato in senso astratto e filosofico, in epoca moderna il suo significato si è strettamente legato all'essere umano concreto, considerato nella sua unicità biologica e psicologica, distinto da tutti gli altri esseri simili.

Oggi, il legame tra i due concetti è profondo e riflette la tensione della modernità. 
Persona evoca il nostro riconoscimento sociale, giuridico e morale all’interno di una comunità. È il volto che mostriamo agli altri, i ruoli che interpretiamo, i diritti che ci vengono riconosciuti.
Individuo invece è il singolo essere che si distingue dagli altri. 

La nostra epoca oscilla continuamente tra queste due dimensioni: da un lato, l’individuo come soggetto autonomo, libero e irriducibile; dall’altro, la persona come soggetto di diritti e relazioni, immerso in una rete di legami sociali. Forse, proprio in questo equilibrio - tra maschere e unicità, tra ruolo e identità - risiede la complessità (e la bellezza) dell’essere umani.
Rubrica a cura di Dino Ticli
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