LC-BG: ultimo capitolo

Sul progetto della Lecco-Bergamo, un'opera pubblica che ricorda tanto la Salerno-Reggio Calabria per i tempi biblici di realizzazione, quel che non manca sono le polemiche tra consiglieri regionali e esponenti di punta della Provincia. Da un lato il Dem Gian Mario Fragomeli, dall'altro i leghisti Mauro Piazza, sottosegretario in regione e Mattia Micheli, vice presidente della Provincia con delega alla viabilità. Una polemica francamente stucchevole osservando le ruspe che non avanzano. Ma di questo vive oggi la politica. Polemiche e propaganda.

Dunque ecco l'ennesimo capitolo questa volta a firma Piazza/Micheli:

Fragomeli, Fragomeli. Che pazienza. Lo sappiamo di averti preso in castagna. E ci sta la reazione scomposta, la stizza di chi è colto sul fatto, l’attacco alle persone quando non si hanno argomenti, l’arrampicata sui vetri.
Hanno capito tutti che la sostanza della soluzione su cui si va avanti oggi per la Lecco/Bergamo - Variante di Vercurago è la medesima della progettazione di cui parlavi nei comunicati stampa a mitraglia dove te ne facevi promotore. La giravolta di oggi, che disconosce quel tracciato, ha qualcosa di rocambolesco, se non fosse che è fatta nella speranza, triste, di qualche voto in più. Ma il punto rimane, indelebile. Stessi imbocchi, stesso tracciato che è poi quello contenuto negli strumenti urbanistici provinciali e comunali che nessun colore politico ha mai modificato. La questione non è delle modalità tecniche con cui si costruirà, siamo seri. Quelle lo sappiamo che creeranno disagi (con adeguate compensazioni e riqualificazioni), ma sappiamo anche che sono necessarie per maggior sicurezza. Una politica responsabile e credibile cerca di spiegare che nel bilanciamento disagi/benefici per la collettività, deve sempre prevalere il maggior valore per la comunità. Il punto è che adesso la tua proposta va nella scia di chi chiede un totale stravolgimento del progetto, con un tracciato in galleria lungo il triplo di quello previsto e con costi che condannerebbero l’opera a non essere realizzata mai. E di questo mai avevi fatto cenno in anni di (serio e inappuntabile) interessamento per la Lecco/Bergamo, quando i ministri erano del PD. Ci piacerebbe un po’ più di studio, di applicazione sui documenti e di conoscenza della storia del territorio. Quello dei tuoi comunicati era un “avanti tutta”, legittimo, non solo della progettazione esecutiva, ma persino del cantiere in corso. Non venderti adesso a un gruppo di cittadini come il palafreniere delle alternative, come se non c’entrassi nulla con lo sviluppo progettuale in corso, che pure hai difeso. Perché un conto sono la difficoltà e la fatica di fare cose quando si governa, un conto è la leggerezza con cui si critica e si paventa l’impossibile stando all’opposizione. Ora, per la figuraccia, noi non ti chiederemmo mai le dimissioni, riconoscendo un maggior attaccamento alla cadrega che alla coerenza. Però fai un po’ la figura del misirizzi, quel giocattolino siciliano che ad ogni botta che prende cade e torna su da solo, pronto per lo strafalcione successivo. Tutte le volte che alzi l’asticella provando ad entrare nel merito delle cose, arriva un capitombolo sempre più Frago..roso. Viene allora da suggerire: evitalo. “Mücala”, come diremmo a Lecco. Se ti limiti a cose di cui non hai detto tutto e il contrario di tutto, se vai via di conserva, forse ancora un giro sugli scranni regionali ti capita. E magari sarà la volta di un modo più costruttivo, aiutando il territorio a risolvere i problemi, anziché limitarsi alla propaganda ben retribuita.
Mauro Piazza e Mattia Micheli
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