4 Novembre: Premana ricorda i Caduti insieme ai bambini delle scuole
Anche Premana si è unita alle commemorazioni in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con la cerimonia in onore dei Caduti di tutte le guerre tenutasi ieri, 4 novembre, in serata. Un corteo formato dalle scolaresche, dal Gruppo Alpini e da alcuni rappresentanti dell’Amministrazione Comunale si è riunito presso il Municipio, dal quale – accompagnato dal Corpo Bandistico San Dionigi – ha raggiunto la Chiesa parrocchiale per prendere parte alla Messa in suffragio di tutti i Caduti, celebrata da don Matteo Albani.


Al termine della funzione, la cittadinanza si è riunita presso il vicino Monumento dei Caduti per un solenne momento dedicato alla memoria di tutti gli italiani che hanno donato la propria vita per la pace e la libertà di cui possiamo godere oggi.


Il loro sentito ricordo e omaggio è stato affidato come “da tradizione” alle voci di tre bambini delle scuole elementari, che – accompagnati dal capogruppo degli Alpini di Premana, Morris Codega - hanno scandito ad uno ad uno i nomi dei premanesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali e della Guerra di Liberazione. Per ognuno di essi, una risposta corale ne ha perpetuato la memoria e la riconoscenza: “Presente!”.


Dopo l’Inno di Mameli intonato dalla banda e prima della benedizione impartita dal parroco, il sindaco di Premana Elide Codega ha pronunciato un discorso incentrato sui valori dell’unione, della solidarietà e della comunità quali strumenti quotidiani per costruire una realtà fatta di pace. Il primo cittadino ha voluto dapprima tornare con la mente al 4 novembre del 1918, quando “dopo anni di dolore e sacrificio, l’Italia ritrovò sé stessa”. “Fu un momento di speranza, ma anche di memoria: la memoria di milioni di uomini e donne che hanno sofferto per un ideale più grande di loro, la pace, la libertà, l’unità del nostro paese” ha sottolineato Codega.


Muovendosi verso il presente, il sindaco ha poi spiegato che “ricordare non significa solo guardare indietro, ma guardare dentro di noi e attorno a noi. Significa chiederci cosa possiamo fare, ogni giorno, per custodire quella pace che altri ci hanno consegnato, spesso a costo della vita”.


Evidenziando la complessità e la fragilità del tempo in cui viviamo, il primo cittadino premanese ha esortato i suoi compaesani a “riscoprire ciò che ci tiene uniti, ciò che ci fa Comunità. A Premana lo sappiamo bene: nei momenti di difficoltà non ci si volta dall’altra parte. Ci si tende la mano, si collabora, si condivide. È questo spirito – semplice ma profondo – che rende forte la nostra gente, la nostra terra. E oggi è questo il modo più vero di onorare i Caduti: continuare a credere nel valore dell’unione, della solidarietà, dell’impegno comune”.


Dopo aver ringraziato il Gruppo Alpini per gli interventi di pulizia e rinnovamento delle lapidi dei caduti presso il cimitero di Premana, il sindaco ha ribadito nuovamente che “la pace non è un dono scontato, ma una costruzione quotidiana fatta di rispetto, di ascolto, di gesti buoni” e che “ognuno di noi, nel proprio piccolo, può essere un costruttore di pace”.


“Oggi, davanti a questo Monumento, davanti ai nomi dei nostri concittadini che hanno dato la vita per l’Italia, promettiamo di non dimenticare. Promettiamo di tenere viva la memoria e di custodire la Comunità, perché è qui – nel sentirci uniti – che comincia la Pace” ha conclusi il sindaco, rivolgendo infine il proprio grazie “a tutti voi, a chi serve il Paese e a chi ogni giorno tiene accesa la fiamma della speranza”.


Al termine della funzione, la cittadinanza si è riunita presso il vicino Monumento dei Caduti per un solenne momento dedicato alla memoria di tutti gli italiani che hanno donato la propria vita per la pace e la libertà di cui possiamo godere oggi.


Il loro sentito ricordo e omaggio è stato affidato come “da tradizione” alle voci di tre bambini delle scuole elementari, che – accompagnati dal capogruppo degli Alpini di Premana, Morris Codega - hanno scandito ad uno ad uno i nomi dei premanesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali e della Guerra di Liberazione. Per ognuno di essi, una risposta corale ne ha perpetuato la memoria e la riconoscenza: “Presente!”.


Dopo l’Inno di Mameli intonato dalla banda e prima della benedizione impartita dal parroco, il sindaco di Premana Elide Codega ha pronunciato un discorso incentrato sui valori dell’unione, della solidarietà e della comunità quali strumenti quotidiani per costruire una realtà fatta di pace. Il primo cittadino ha voluto dapprima tornare con la mente al 4 novembre del 1918, quando “dopo anni di dolore e sacrificio, l’Italia ritrovò sé stessa”. “Fu un momento di speranza, ma anche di memoria: la memoria di milioni di uomini e donne che hanno sofferto per un ideale più grande di loro, la pace, la libertà, l’unità del nostro paese” ha sottolineato Codega.


Muovendosi verso il presente, il sindaco ha poi spiegato che “ricordare non significa solo guardare indietro, ma guardare dentro di noi e attorno a noi. Significa chiederci cosa possiamo fare, ogni giorno, per custodire quella pace che altri ci hanno consegnato, spesso a costo della vita”.


Evidenziando la complessità e la fragilità del tempo in cui viviamo, il primo cittadino premanese ha esortato i suoi compaesani a “riscoprire ciò che ci tiene uniti, ciò che ci fa Comunità. A Premana lo sappiamo bene: nei momenti di difficoltà non ci si volta dall’altra parte. Ci si tende la mano, si collabora, si condivide. È questo spirito – semplice ma profondo – che rende forte la nostra gente, la nostra terra. E oggi è questo il modo più vero di onorare i Caduti: continuare a credere nel valore dell’unione, della solidarietà, dell’impegno comune”.


Dopo aver ringraziato il Gruppo Alpini per gli interventi di pulizia e rinnovamento delle lapidi dei caduti presso il cimitero di Premana, il sindaco ha ribadito nuovamente che “la pace non è un dono scontato, ma una costruzione quotidiana fatta di rispetto, di ascolto, di gesti buoni” e che “ognuno di noi, nel proprio piccolo, può essere un costruttore di pace”.


“Oggi, davanti a questo Monumento, davanti ai nomi dei nostri concittadini che hanno dato la vita per l’Italia, promettiamo di non dimenticare. Promettiamo di tenere viva la memoria e di custodire la Comunità, perché è qui – nel sentirci uniti – che comincia la Pace” ha conclusi il sindaco, rivolgendo infine il proprio grazie “a tutti voi, a chi serve il Paese e a chi ogni giorno tiene accesa la fiamma della speranza”.
A.Te.














