Bertacchi: un incontro dedicato ai risultati di Erasmus+

L’Europa prende voce attraverso le parole e le esperienze degli studenti dell’Istituto Superiore Bertacchi di Lecco, protagonisti dell’incontro di disseminazione dei risultati del progetto Erasmus+, svoltosi negli scorsi giorni presso le Officine Badoni. 
All’evento hanno partecipato la dirigente scolastica Stefania Perego, docenti e studenti del Bertacchi, insieme a una rappresentanza dei referenti Erasmus+ degli istituti Rota di Calolziocorte, Bachelet di Oggiono e Viganò di Merate. Un’occasione di confronto e condivisione che ha messo in luce non solo i numeri e le mete del progetto, ma soprattutto le esperienze umane e formative che stanno rendendo la scuola lecchese uno dei punti di riferimento per l’internazionalizzazione sul territorio. 
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Nel suo intervento di apertura, la dirigente scolastica ha ricordato come l’Istituto Bertacchi, accreditato Erasmus+ dal 2021, abbia scelto di investire sul progetto con entusiasmo e determinazione per promuovere una dimensione europea della scuola: 
''La mobilità internazionale è una palestra di vita: significa crescere come cittadini consapevoli, imparare a dialogare con culture diverse e mettere in gioco se stessi in contesti nuovi. È un’esperienza che lascia un segno profondo nel percorso di studi e nella persona''.
Il team Erasmus+ dell’istituto ha poi illustrato gli obiettivi del progetto, che non si limitano al potenziamento linguistico, ma mirano allo sviluppo di competenze trasversali, di autonomia, di educazione civica e di consapevolezza interculturale. 
Oggi il Bertacchi collabora con scuole partner in Spagna, Portogallo, Irlanda, Francia, Germania, Grecia e, da quest’anno, anche in Svezia, Norvegia e Finlandia. 
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Durante l’anno scolastico 2024-25 la scuola ha inoltre accolto studenti provenienti da Tenerife, Madeira e Lorca, proseguendo così un proficuo scambio culturale bidirezionale che arricchisce l’intera comunità scolastica. 
Particolarmente coinvolgenti le testimonianze delle tre studentesse protagoniste delle mobilità lunghe in Irlanda, della durata di quattro mesi o di un intero anno scolastico. Ospiti di famiglie locali e inserite nelle scuole del territorio, le ragazze hanno raccontato con entusiasmo la loro quotidianità irlandese: dalle lezioni in inglese alle attività scolastiche e sportive, fino ai rapporti costruiti con i coetanei. 
Un’esperienza che, come hanno sottolineato, ha trasformato il modo di affrontare lo studio e la vita: ''Abbiamo imparato ad affrontare le sfide poste dalla mobilità autonomia, a credere nelle nostre capacità e a comunicare senza paura. È stato un percorso che ci ha fatto crescere come persone, non solo come studentesse''.
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A queste si sono aggiunte le esperienze di mobilità breve a Tenerife, durante le quali quattro studentesse hanno trascorso due settimane in una scuola partner, vivendo in famiglie ospitanti. Il progetto, consolidato da anni di collaborazione, ha permesso di sperimentare la vita scolastica delle isole Canarie e di sviluppare una maggiore sensibilità interculturale. 
Da settembre 2025 l’Istituto ha inoltre già realizzato tre mobilità di gruppo con scambio diretto: a Lorca (Spagna), Winnweiler (Germania) e Chania (Creta, Grecia). Hanno partecipato complessivamente 30 studenti delle classi seconde, terze e quarte, accompagnati da due docenti per ciascuna destinazione. 
Per molti di loro si è trattato della prima esperienza all’estero, un momento di grande valore educativo: viaggiare insieme, confrontarsi con coetanei europei, partecipare a laboratori linguistici e attività culturali. 
Le mete sono state scelte anche in relazione alle seconde lingue studiate e hanno rappresentato un modo concreto per mettere in pratica la lingua studiata sui banchi di scuola. 
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Le docenti accompagnatrici hanno sottolineato come queste esperienze hanno contribuito a sviluppare competenze trasversali, essenziali per essere studenti e cittadini consapevoli, come la capacità di adattarsi, di collaborare, di risolvere problemi in contesti nuovi.
''Il progetto Erasmus+ è un laboratorio di cittadinanza attiva – hanno spiegato – perché mette gli studenti nella condizione di sperimentare davvero cosa significa essere parte di un’Europa senza confini''.
Non solo studenti: anche quattro docenti del Bertacchi hanno partecipato a esperienze di job shadowing – due a Tenerife e due a Creta – osservando metodologie didattiche e confrontandosi con colleghi europei su temi come la didattica inclusiva, l’uso delle tecnologie e la valutazione delle competenze. 
Si tratta di momenti di formazione intensi e arricchenti, che permettono di riportare nella scuola idee, strumenti e buone pratiche per innovare la didattica quotidiana. 
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Il progetto Erasmus+ del Bertacchi trova spazio anche su Instagram (@mobility_bertacchi), dove post e storie raccontano esperienze, risultati e momenti significativi, aprendo l’esperienza del progetto a una più ampia comunità di studenti e stimolando la curiosità dei futuri partecipanti. 
Il programma si conferma dunque un motore di crescita collettiva, che valorizza tanto gli studenti quanto i docenti. La gestione del progetto è articolata, richiede organizzazione e collaborazione, ma i risultati sono evidenti: maggiore apertura mentale, consapevolezza culturale e fiducia nelle proprie capacità. 
Come ha concluso la dirigente Perego: ''L’Erasmus+ non è solo un viaggio, ma un’esperienza che cambia il modo di guardare il mondo. È un investimento sul futuro dei nostri studenti e della scuola: una scuola che non si chiude, ma si apre, che dialoga e costruisce ponti''.
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