Premana: crollo a Giabbio nel '22, quattro donne a processo
Si è aperto lunedì presso il Tribunale di Lecco il processo a carico di tre sorelle e una loro vicina, tutte proprietarie di due edifici attigui a Premana, in via Giabbio, collassati nella notte del 31 ottobre 2022. Il crollo, che fortunatamente non aveva causato vittime, era stato gestito dall'amministrazione comunale con l'ordinanza di demolizione dei due stabili. Ora le donne sono chiamate a rispondere di abbandono di rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’articolo 255, comma 1 e 3, del Decreto Legislativo n. 152 del 2006, noto come “Codice dell’Ambiente”.
Secondo l’accusa, infatti, le imputate avrebbero omesso di provvedere al corretto smaltimento dei materiali derivanti dal collasso delle abitazioni, anche a fronte dell'ordinanza del Sindaco.
Di fatto, ieri, le proprietarie degli stabili sarebbero andate assolte se fosse stata mossa loro come contestazione il solo abbandono di rifiuti (di cui al comma 1 dell'articolo 255 del codice dell'ambiente). È stata grazie all'eccezione sollevata dai difensori Marco Rigamonti e Massimiliano Nessi del foro di Lecco che, perlomeno per il primo capo d'imputazione, è stata emessa sentenza di assoluzione: osservando come tale illecito all’epoca dei fatti, fosse punito in via amministrativa da 300 ai 3 mila euro, ora i due legali dovranno difendere le proprie assistite dall'unica accusa rimasta in rubrica, di non ottemperanza all'ordinanza del Sindaco (di data posteriore alla “penalizzazione” della norma).
Tra i testimoni escussi dal giudice monocratico Giulia Barazzetta, anche il Sindaco di Premana, Elide Codega, firmataria di due ordinanze relative alla vicenda: la prima con cui disponeva la demolizione dei due fabbricati pericolanti il 31 ottobre 2022, la seconda - datata 18 marzo 2024 – per lo smaltimento dei rifiuti e ripristino dello stato dei luoghi.
“Ricordo che a seguito di un crollo nella notte del 31 ottobre, in località Giabbio, era caduta una porzione di edificio e che due anni dopo si chiedeva l'asportazione del materiale in smaltimento. Una parte è stata smaltita, una parte no”.
È stato sentito anche il vicebrigadiere del nucleo forestale della stazione Carabinieri di Margno che ha seguito le indagini: stando a quanto dichiarato, ad agosto 2024, data del suo ultimo sopralluogo alle rovine dell'edificio, le macerie erano state in gran parte rimosse.
Il procedimento proseguirà nell'udienza fissata al mese prossimo per l'esame delle imputate, che potranno portare in aula la propria versione dei fatti, e la discussione finale.
Secondo l’accusa, infatti, le imputate avrebbero omesso di provvedere al corretto smaltimento dei materiali derivanti dal collasso delle abitazioni, anche a fronte dell'ordinanza del Sindaco.
Di fatto, ieri, le proprietarie degli stabili sarebbero andate assolte se fosse stata mossa loro come contestazione il solo abbandono di rifiuti (di cui al comma 1 dell'articolo 255 del codice dell'ambiente). È stata grazie all'eccezione sollevata dai difensori Marco Rigamonti e Massimiliano Nessi del foro di Lecco che, perlomeno per il primo capo d'imputazione, è stata emessa sentenza di assoluzione: osservando come tale illecito all’epoca dei fatti, fosse punito in via amministrativa da 300 ai 3 mila euro, ora i due legali dovranno difendere le proprie assistite dall'unica accusa rimasta in rubrica, di non ottemperanza all'ordinanza del Sindaco (di data posteriore alla “penalizzazione” della norma).
Tra i testimoni escussi dal giudice monocratico Giulia Barazzetta, anche il Sindaco di Premana, Elide Codega, firmataria di due ordinanze relative alla vicenda: la prima con cui disponeva la demolizione dei due fabbricati pericolanti il 31 ottobre 2022, la seconda - datata 18 marzo 2024 – per lo smaltimento dei rifiuti e ripristino dello stato dei luoghi.
“Ricordo che a seguito di un crollo nella notte del 31 ottobre, in località Giabbio, era caduta una porzione di edificio e che due anni dopo si chiedeva l'asportazione del materiale in smaltimento. Una parte è stata smaltita, una parte no”.
È stato sentito anche il vicebrigadiere del nucleo forestale della stazione Carabinieri di Margno che ha seguito le indagini: stando a quanto dichiarato, ad agosto 2024, data del suo ultimo sopralluogo alle rovine dell'edificio, le macerie erano state in gran parte rimosse.
Il procedimento proseguirà nell'udienza fissata al mese prossimo per l'esame delle imputate, che potranno portare in aula la propria versione dei fatti, e la discussione finale.
F.F.














