Calolzio: Mons. Cerrato celebra la messa per Martino, il Santo della “quotidianità”

La comunità di Calolziocorte e dell'intera Valle San Martino si è raccolta, come da tradizione, nella mattinata odierna, per celebrare la Solennità del proprio patrono. Un momento di intensa spiritualità e coesione civile, che ha rinnovato il profondo legame con il suo santo protettore.
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Alle ore 10:30 è stato celebrato il Solenne Pontificale, presieduto da Monsignor Edoardo Aldo Cerrato, Vescovo emerito di Ivrea, e concelebrato dai sacerdoti della fraternità presbiterale, insieme ai sacerdoti che nel tempo hanno svolto il proprio ministero nella parrocchia di San Martino. Alla cerimonia hanno preso parte anche le autorità civili e militari della Valle, in rappresentanza dell’intera comunità territoriale.
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Presenti, tra gli altri, il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi con il vicesindaco Aldo Valsecchi, il sindaco di Erve Gian Carlo Valsecchi, il sindaco di Vercurago Roberto Maggi, il vicepresidente della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e sindaco di Carenno Luca Pigazzini, nonché il presidente Antonio Rusconi con gli assessori Riccardo Fasoli (Mandello) e Giovanni Bruno Bussola (Ballabio). Accanto ai numerosi cittadini, anche rappresentanti delle associazioni locali e delle forze dell’ordine, testimoniando la forte partecipazione e il senso di appartenenza che da sempre caratterizzano questa ricorrenza.
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Durante l’omelia, Mons. Cerrato ha offerto una profonda riflessione sul senso autentico della vita cristiana, prendendo spunto dall’esempio di San Martino. “Potremmo dire – ha sottolineato – che la sua è stata una vita vissuta per Cristo, con Cristo, in Cristo. La vita cristiana nel suo essenziale: appartenere a Cristo, vivere tutto nella comunione con Lui”. Il vescovo ha invitato i fedeli a riscoprire la presenza viva di Gesù nella Parola e nella quotidianità: “Le parole del Vangelo non sono un ricordo di duemila anni fa, ma sono pronunciate oggi, per noi. Quando rispondiamo ‘Lode a te, o Cristo’, ci rivolgiamo a Lui come a un presente, non a un assente. Gesù è qui, è vivo, è in mezzo a noi”. 
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Ripercorrendo la biografia del santo di Tours, Mons. Cerrato ha ricordato l’episodio del mantello condiviso con il povero, simbolo di carità concreta e umile: “Martino diede ciò che poteva dare: la sua metà di mantello, perché l’altra era pagata dall’impero. La carità – ha ricordato – si fa con ciò che si ha, non con ciò che appartiene ad altri”. Un gesto che, come narrano le fonti, segnò la svolta della sua vita e la sua piena conversione al Vangelo.

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Il Vescovo emerito ha tracciato così un ritratto di San Martino come uomo di preghiera, di pace e di prossimità, capace di trovare Dio nella vita di tutti i giorni: “San Martino è un santo della quotidianità. Egli ha accettato la vita così com’era, scoprendo il volto di Dio nelle piccole cose, nei doveri semplici, nelle fatiche di ogni giorno. È questa la forma più umile e autentica della santità”.
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Mons. Cerrato ha concluso l’omelia ricordando: “La nostra salvezza è una presenza: quella di Gesù Cristo accolta nella nostra vita. ‘Cristiani’ vuol dire appartenere a Lui, essere parte viva del Suo corpo, che è la Chiesa. Chiediamo a San Martino che si rinnovi in noi la gioia di appartenere a Cristo, per vivere con speranza e diffondere la luce della fede nel mondo”.
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Al termine della celebrazione, l'arciprete don Antonio Vitali, ha espresso un sentito ringraziamento a Mons. Cerrato per la sua presenza e per le parole di fede condivise con la comunità: “Grazie per essere venuto da Roma a celebrare con noi il nostro Santo Patrono e per averci ricordato la bellezza di una vita radicata in Cristo”. Don Vitali ha poi rivolto un pensiero di gratitudine alle autorità civili e ai confratelli sacerdoti, sottolineando il valore della collaborazione e del servizio al bene comune: “Grazie perché attorno a questo nostro Santo riconosciamo la gioia e le fatiche di un servizio al bene comune. Grazie ai confratelli perché anche questo è sempre un segno di fraternità. Siamo a servizio di queste comunità cristiane”. Non è mancato un momento di simpatia e affetto comunitario quando Mons. Cerrato ha infine rivolto a don Antonio gli auguri di buon compleanno, che ricorre proprio oggi.
E.Ma.
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