Biotestamento: nel lecchese 1.666 depositi, ma solo 10 Comuni forniscono informazioni precise
1.666 depositi, in aumento del 60,5% rispetto alla precedente rilevazione del marzo 2022, ma anche ben 49 casi di altrettanti Comuni che non forniscono alcun tipo di informazione in merito. Sono i due numeri principali che fotografano la diffusione nella nostra provincia delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento, il cosiddetto "biotestamento" o "testamento biologico"), emersi dalla seconda edizione dell'indagine effettuata dalla Cellula Coscioni Lecco (CLICCA QUI).

La possibilità per i cittadini maggiorenni di predisporre le DAT - ovvero di esprimere le proprie scelte in merito all'accettazione o al rifiuto di determinati accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari, in vista di una eventuale futura incapacità di decidere in maniera autonoma - è stata introdotta in Italia nel 2017, grazie alla legge 219, che prevede anche l'opportunità di nominare un fiduciario, cioè una persona individuata per garantire lo scrupoloso rispetto delle proprie volontà. Dal 2020 è inoltre attiva una Banca Dati nazionale, istituita presso il Ministero della Salute, in cui tutte le DAT depositate sono - se è stato espresso apposito consenso dal disponente - registrate e tempestivamente aggiornate in caso di rinnovo, modifica o revoca, con la garanzia di una consultazione da parte del medico che ha in cura il paziente in situazione di incapacità di autodeterminarsi. Non esistendo in Italia la prassi di un monitoraggio costante delle DAT, quest'anno la Cellula Coscioni Lecco è tornata a produrre un report aggiornando quello precedente del 2022, attraverso un capillare accesso civico agli atti e una scrupolosa consultazione dei siti internet dei Comuni della provincia.
I dati dicono che a fine settembre 2025 le DAT depositate sono pari a 1.666, in un trend che, dopo il "boom" iniziale del 2018 con 427 e un picco negativo nel 2020 (anno del Covid) con 113, ha ricominciato a risalire gradualmente dal 2019, toccando quota 190 nel 2024 e scendendo di nuovo a 134 in questo 2025 (considerando però solo i primi nove mesi).

Il problema, come anticipato, è che sono soltanto 10 su 84 i Comuni del territorio lecchese che forniscono tramite i propri canali istituzionali informazioni corrette, chiare, complete e facilmente accessibili sul tema: altri 25 ne parlano in maniera parziale (o comunque migliorabile), mentre 49 non se ne occupano in nessun modo.

"Una situazione paradossalmente in peggioramento rispetto al monitoraggio precedente, quando quest'ultimo dato era inferiore di due unità" commentano dalla Cellula Coscioni Lecco, sottolineando che il 43% dei Comuni che forniscono informazioni comunica procedure scorrette: uno, per esempio, scrive che la nomina del fiduciario è obbligatoria per la validità delle DAT, tre richiedono la presenza fisica di quest'ultimo all'atto del deposito e un altro pubblica un regolamento che richiede il pagamento di un rimborso spese di 20 euro, in contrasto con l'art. 4 comma 6 della legge 219/2017 ("Sono esenti dall'obbligo di registrazione, dall'imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa"); ancora, in dieci forniscono una modulistica "non neutra", senza specificare che per le disposizioni è possibile utilizzare qualsiasi tipo di modello. "A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa avviene concretamente in quei 49 Comuni in cui non è possibile per noi verificare le procedure, poiché non le indicano sul proprio sito internet?", si chiedono gli autori del report.
Report che evidenzia poi ulteriori dati: i numeri più alti di DAT depositate nella nostra provincia - in valore assoluto - si trovano a Lecco (251), Mandello del Lario (109), Calolziocorte (79), Valmadrera (64) e Cassago (51), mentre le percentuali maggiori in rapporto agli abitanti (nei Comuni che superano il migliaio) sono quelle di Cremella (1,183%), Cassago (1,161%), Sirtori (1,155%), Introbio (1,136%) e Mandello (1,099%).

Proprio il paese della Valsassina, presente nella top 5 appena citata, è indicato dalla Cellula Coscioni quale esempio di "best practice": dal 2022, grazie alla creazione di un'apposita pagina web e all'organizzazione di una serata informativa promossa dall'Amministrazione, il numero di DAT depositate è infatti aumentato del 70%. E sempre Introbio è stato l'unico Comune, insieme a Nibionno, a rispondere a una proposta di collaborazione dell'associazione, che nell'ultimo triennio ha messo in campo numerose iniziative informative affinché i cittadini siano nelle condizioni di poter scegliere liberamente e consapevolmente: dalle mobilitazioni nazionali sul biotestamento che si svolgono ogni aprile, ai gazebo divulgativi all'interno di alcune fiere di paese, fino alle serate con esperti.
"I dati dimostrano che nei Comuni in cui sono state organizzate iniziative di questo tipo, autonomamente o con il sostegno dell'Amministrazione (si tratta di Lecco, Cassago, Introbio, Nibionno, Merate, Calolziocorte, Oggiono, Casatenovo e Viganò), l'aumento dei depositi delle DAT è stato molto più alto rispetto a quelli in cui nulla è stato fatto. Si tratta di una forte conferma del legame tra l'assenza di informazione istituzionale sul tema e il basso numero di biotestamenti", concludono dalla Cellula Coscioni, che dal 2024 mette a disposizione i suoi esperti per fornire assistenza in merito alla compilazione e alle procedure di deposito delle DAT.
Lo sportello è attivabile presso il Circolo Promessi Sposi (viale Lombardia 7, Lecco) scrivendo una mail di richiesta a cellulalecco@associazionelucacoscioni.it. Il servizio è totalmente gratuito e viene garantito entro circa un mese.

La possibilità per i cittadini maggiorenni di predisporre le DAT - ovvero di esprimere le proprie scelte in merito all'accettazione o al rifiuto di determinati accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari, in vista di una eventuale futura incapacità di decidere in maniera autonoma - è stata introdotta in Italia nel 2017, grazie alla legge 219, che prevede anche l'opportunità di nominare un fiduciario, cioè una persona individuata per garantire lo scrupoloso rispetto delle proprie volontà. Dal 2020 è inoltre attiva una Banca Dati nazionale, istituita presso il Ministero della Salute, in cui tutte le DAT depositate sono - se è stato espresso apposito consenso dal disponente - registrate e tempestivamente aggiornate in caso di rinnovo, modifica o revoca, con la garanzia di una consultazione da parte del medico che ha in cura il paziente in situazione di incapacità di autodeterminarsi. Non esistendo in Italia la prassi di un monitoraggio costante delle DAT, quest'anno la Cellula Coscioni Lecco è tornata a produrre un report aggiornando quello precedente del 2022, attraverso un capillare accesso civico agli atti e una scrupolosa consultazione dei siti internet dei Comuni della provincia.
I dati dicono che a fine settembre 2025 le DAT depositate sono pari a 1.666, in un trend che, dopo il "boom" iniziale del 2018 con 427 e un picco negativo nel 2020 (anno del Covid) con 113, ha ricominciato a risalire gradualmente dal 2019, toccando quota 190 nel 2024 e scendendo di nuovo a 134 in questo 2025 (considerando però solo i primi nove mesi).

Il problema, come anticipato, è che sono soltanto 10 su 84 i Comuni del territorio lecchese che forniscono tramite i propri canali istituzionali informazioni corrette, chiare, complete e facilmente accessibili sul tema: altri 25 ne parlano in maniera parziale (o comunque migliorabile), mentre 49 non se ne occupano in nessun modo.

"Una situazione paradossalmente in peggioramento rispetto al monitoraggio precedente, quando quest'ultimo dato era inferiore di due unità" commentano dalla Cellula Coscioni Lecco, sottolineando che il 43% dei Comuni che forniscono informazioni comunica procedure scorrette: uno, per esempio, scrive che la nomina del fiduciario è obbligatoria per la validità delle DAT, tre richiedono la presenza fisica di quest'ultimo all'atto del deposito e un altro pubblica un regolamento che richiede il pagamento di un rimborso spese di 20 euro, in contrasto con l'art. 4 comma 6 della legge 219/2017 ("Sono esenti dall'obbligo di registrazione, dall'imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa"); ancora, in dieci forniscono una modulistica "non neutra", senza specificare che per le disposizioni è possibile utilizzare qualsiasi tipo di modello. "A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa avviene concretamente in quei 49 Comuni in cui non è possibile per noi verificare le procedure, poiché non le indicano sul proprio sito internet?", si chiedono gli autori del report.
Report che evidenzia poi ulteriori dati: i numeri più alti di DAT depositate nella nostra provincia - in valore assoluto - si trovano a Lecco (251), Mandello del Lario (109), Calolziocorte (79), Valmadrera (64) e Cassago (51), mentre le percentuali maggiori in rapporto agli abitanti (nei Comuni che superano il migliaio) sono quelle di Cremella (1,183%), Cassago (1,161%), Sirtori (1,155%), Introbio (1,136%) e Mandello (1,099%).

Proprio il paese della Valsassina, presente nella top 5 appena citata, è indicato dalla Cellula Coscioni quale esempio di "best practice": dal 2022, grazie alla creazione di un'apposita pagina web e all'organizzazione di una serata informativa promossa dall'Amministrazione, il numero di DAT depositate è infatti aumentato del 70%. E sempre Introbio è stato l'unico Comune, insieme a Nibionno, a rispondere a una proposta di collaborazione dell'associazione, che nell'ultimo triennio ha messo in campo numerose iniziative informative affinché i cittadini siano nelle condizioni di poter scegliere liberamente e consapevolmente: dalle mobilitazioni nazionali sul biotestamento che si svolgono ogni aprile, ai gazebo divulgativi all'interno di alcune fiere di paese, fino alle serate con esperti.
"I dati dimostrano che nei Comuni in cui sono state organizzate iniziative di questo tipo, autonomamente o con il sostegno dell'Amministrazione (si tratta di Lecco, Cassago, Introbio, Nibionno, Merate, Calolziocorte, Oggiono, Casatenovo e Viganò), l'aumento dei depositi delle DAT è stato molto più alto rispetto a quelli in cui nulla è stato fatto. Si tratta di una forte conferma del legame tra l'assenza di informazione istituzionale sul tema e il basso numero di biotestamenti", concludono dalla Cellula Coscioni, che dal 2024 mette a disposizione i suoi esperti per fornire assistenza in merito alla compilazione e alle procedure di deposito delle DAT.
Lo sportello è attivabile presso il Circolo Promessi Sposi (viale Lombardia 7, Lecco) scrivendo una mail di richiesta a cellulalecco@associazionelucacoscioni.it. Il servizio è totalmente gratuito e viene garantito entro circa un mese.
B.P.














