Cittadinanza civica a 68 minori: 'Lecco è la vostra città'
Clima di festa, di emozione e di “comunità” ieri sera all’auditorium del centro civico Pertini durante la cerimonia di consegna degli attestati di cittadinanza civica ai 68 minorenni nati in Italia e residenti a Lecco, ma considerati “stranieri”. Si tratta di un riconoscimento simbolico che il Comune assegna ai giovani nati o cresciuti qui, per affermare la loro appartenenza alla città anche in assenza della cittadinanza italiana formale. Un modo per affermare che la città intera è pronta a riconoscere, almeno simbolicamente, ciò che la legge ancora non prevede.

La cerimonia è stata semplice, luminosa, fatta di volti che si accendevano uno dopo l’altro. Venivano chiamati i nomi dei bambini e dei ragazzi che avrebbero ricevuto l’attestato, e ognuno di loro, accompagnato dai genitori, raggiungeva il palco tra gli applausi della sala. Un momento breve, ma dal valore enorme: la stretta di mano, qualche parola scambiata con il sindaco, un sorriso, una foto ricordo, quel foglio che diventava simbolo di un’appartenenza già vissuta nel quotidiano. I bambini erano entusiasti, sfoggiavano il loro attestato e correvano a cercare genitori e amici per farsi fare foto e mostrare il loro riconoscimento. Anche i genitori non nascondevano l’emozione: vedere la città riconoscere simbolicamente i propri figli li ha resi profondamente soddisfatti e orgogliosi.
A prendere la parola è stato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che ha accolto i presenti con grande calore. Ha ricordato come molte delle famiglie presenti vivano e lavorino da anni nel territorio, contribuendo ogni giorno alla vita della comunità. «A pieno titolo le vostre famiglie sono famiglie lecchesi», ha sottolineato, ribadendo che nella quotidianità dei bambini – scuola, sport, giochi e amicizie – non esiste alcuna distinzione. Il sindaco ha sottolineato l’importanza di investire sui piccoli e sulle scuole, di credere nei loro talenti e di considerare la diversità una ricchezza. «In questo diplomino di cittadinanza civica vogliamo dirvi che fate parte della nostra città. Lecco è la vostra città».

Sul palco è poi salita l’assessora alle Politiche giovanili e alla Famiglia Stefania Valsecchi, introdotta dalle parole del brano “Nella mia città”, interpretato dagli alunni della scuola primaria Cesare Battisti e dal loro coro di voci bianche, che ha rimandato ai bambini e alle famiglie il senso pieno dell’essere comunità. «Per me è un onore essere qui», ha esordito l’assessora, ringraziando il sindaco e salutando la platea con visibile emozione. «Sono molto contenta che siate in tanti: questo riconoscimento è un dono che facciamo a voi, ma anche un dono che voi fate alla nostra città».

Valsecchi ha voluto sottolineare il ruolo dei genitori, che hanno compreso l’importanza del gesto e ne hanno chiesto il valore simbolico, un segno di appartenenza ma anche di responsabilità condivisa. «Ricevere la cittadinanza civica significa riconoscere il valore del rispetto, della gentilezza e della responsabilità verso gli altri e verso tutta la comunità», ha spiegato. Poi si è rivolta direttamente ai giovani presenti, con parole semplici e limpide: «Siate curiosi, partecipate, coinvolgetevi nelle iniziative della nostra città. Siate gentili, rispettosi e responsabili». Un invito a crescere con il desiderio di contribuire al bene comune, perché «con piccoli gesti quotidiani possiamo costruire una comunità migliore».
Le parole di Valsecchi hanno trovato immediato riscontro nello sguardo dei bambini, nei sorrisi dei genitori e negli applausi dei presenti. In quei momenti, la cerimonia si è trasformata in una celebrazione condivisa: ogni attestato consegnato diventava occasione per ricordare quanto la comunità lecchese viva e senta il senso di appartenenza dei suoi giovani cittadini. Tra piccoli abbracci, fotografie e scambi di complimenti, è stato chiaro a tutti che questo riconoscimento non è solo simbolico, ma racchiude una promessa di cura, attenzione e inclusione da parte dell’intera città.
La cerimonia si è conclusa tra sorrisi, fotografie e piccoli festeggiamenti spontanei, mentre i bambini correvano tra le sedie con l’attestato stretto tra le mani come un tesoro prezioso.
Un pomeriggio che ha ricordato a tutti che appartenenza, cura e riconoscimento non sono soltanto concetti astratti, ma scelte quotidiane che una comunità può fare.

La partecipazione del pubblico è stata numerosa e attenta: genitori, amici e cittadini hanno applaudito, osservato e condiviso le emozioni dei più piccoli, rendendo evidente quanto la città viva e senta questo momento di celebrazione collettiva. Lecco, ancora una volta, ha scelto di farlo attraverso i suoi figli.

La cerimonia è stata semplice, luminosa, fatta di volti che si accendevano uno dopo l’altro. Venivano chiamati i nomi dei bambini e dei ragazzi che avrebbero ricevuto l’attestato, e ognuno di loro, accompagnato dai genitori, raggiungeva il palco tra gli applausi della sala. Un momento breve, ma dal valore enorme: la stretta di mano, qualche parola scambiata con il sindaco, un sorriso, una foto ricordo, quel foglio che diventava simbolo di un’appartenenza già vissuta nel quotidiano. I bambini erano entusiasti, sfoggiavano il loro attestato e correvano a cercare genitori e amici per farsi fare foto e mostrare il loro riconoscimento. Anche i genitori non nascondevano l’emozione: vedere la città riconoscere simbolicamente i propri figli li ha resi profondamente soddisfatti e orgogliosi.


Sul palco è poi salita l’assessora alle Politiche giovanili e alla Famiglia Stefania Valsecchi, introdotta dalle parole del brano “Nella mia città”, interpretato dagli alunni della scuola primaria Cesare Battisti e dal loro coro di voci bianche, che ha rimandato ai bambini e alle famiglie il senso pieno dell’essere comunità. «Per me è un onore essere qui», ha esordito l’assessora, ringraziando il sindaco e salutando la platea con visibile emozione. «Sono molto contenta che siate in tanti: questo riconoscimento è un dono che facciamo a voi, ma anche un dono che voi fate alla nostra città».

Valsecchi ha voluto sottolineare il ruolo dei genitori, che hanno compreso l’importanza del gesto e ne hanno chiesto il valore simbolico, un segno di appartenenza ma anche di responsabilità condivisa. «Ricevere la cittadinanza civica significa riconoscere il valore del rispetto, della gentilezza e della responsabilità verso gli altri e verso tutta la comunità», ha spiegato. Poi si è rivolta direttamente ai giovani presenti, con parole semplici e limpide: «Siate curiosi, partecipate, coinvolgetevi nelle iniziative della nostra città. Siate gentili, rispettosi e responsabili». Un invito a crescere con il desiderio di contribuire al bene comune, perché «con piccoli gesti quotidiani possiamo costruire una comunità migliore».

Un pomeriggio che ha ricordato a tutti che appartenenza, cura e riconoscimento non sono soltanto concetti astratti, ma scelte quotidiane che una comunità può fare.

La partecipazione del pubblico è stata numerosa e attenta: genitori, amici e cittadini hanno applaudito, osservato e condiviso le emozioni dei più piccoli, rendendo evidente quanto la città viva e senta questo momento di celebrazione collettiva. Lecco, ancora una volta, ha scelto di farlo attraverso i suoi figli.
G.D.














