Ogni forma di violenza è inaccettabile. Le donne cieche e ipovedenti chiedono rispetto, ascolto e pari diritti
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Consiglio Regionale Lombardo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti rilancia un messaggio fermo e necessario: la violenza non risparmia nessuna, neppure le donne con disabilità, incluse quelle con disabilità visiva.
Le donne cieche e ipovedenti vivono la propria quotidianità con la stessa intensità di tutte le altre donne: costruiscono relazioni, perseguono obiettivi professionali, coltivano affetti e cercano autonomia. Ma quando la società e le istituzioni non garantiscono pari accesso all’informazione, alla sicurezza e ai servizi di tutela, il loro diritto a difendersi, a denunciare e a essere credute può diventare più fragile.
Per questo, inclusione e accessibilità devono essere pilastri imprescindibili delle politiche contro la violenza di genere.
La violenza non è soltanto un gesto fisico: può assumere la forma subdola del controllo, dell’isolamento, della dipendenza economica o della negazione dell’autonomia personale.
Combatterla significa riconoscere ogni donna nella sua piena dignità, senza che una condizione sensoriale o fisica diventi ostacolo alla sua libertà.
Come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia ribadiamo che la lotta alla violenza di genere deve essere davvero universale e accessibile. Le donne cieche e ipovedenti non chiedono protezione, ma pari opportunità, rispetto e la possibilità di essere protagoniste della propria vita, libere da ogni forma di violenza e discriminazione.
Il Consiglio Regionale Lombardo UICI invita istituzioni, associazioni e cittadinanza a un impegno quotidiano e concreto. Solo così potremo costruire una società in cui la diversità non sia mai un pretesto per escludere o negare diritti, ma una ricchezza che ci rende una comunità più consapevole, giusta e solidale.
Le donne cieche e ipovedenti vivono la propria quotidianità con la stessa intensità di tutte le altre donne: costruiscono relazioni, perseguono obiettivi professionali, coltivano affetti e cercano autonomia. Ma quando la società e le istituzioni non garantiscono pari accesso all’informazione, alla sicurezza e ai servizi di tutela, il loro diritto a difendersi, a denunciare e a essere credute può diventare più fragile.
Per questo, inclusione e accessibilità devono essere pilastri imprescindibili delle politiche contro la violenza di genere.
La violenza non è soltanto un gesto fisico: può assumere la forma subdola del controllo, dell’isolamento, della dipendenza economica o della negazione dell’autonomia personale.
Combatterla significa riconoscere ogni donna nella sua piena dignità, senza che una condizione sensoriale o fisica diventi ostacolo alla sua libertà.
Come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia ribadiamo che la lotta alla violenza di genere deve essere davvero universale e accessibile. Le donne cieche e ipovedenti non chiedono protezione, ma pari opportunità, rispetto e la possibilità di essere protagoniste della propria vita, libere da ogni forma di violenza e discriminazione.
Il Consiglio Regionale Lombardo UICI invita istituzioni, associazioni e cittadinanza a un impegno quotidiano e concreto. Solo così potremo costruire una società in cui la diversità non sia mai un pretesto per escludere o negare diritti, ma una ricchezza che ci rende una comunità più consapevole, giusta e solidale.
Il Presidente UICI Lombardia Silvano Stefanoni














