Sul presunto bullismo

Buongiorno, conosco un po' la realtà scolastica ed è opportuno dare qualche informazione ai lettori. Enaip opera con obiettivi di inclusione. Oltre alle normali frequenze di ragazzi e ragazze che dopo la scuola dell'obbligo intraprendono un percorso professionale (che può arrivare alla maturità), vede l'inserimento di ragazze e ragazzi che hanno fragilità comportamentali, percorsi scolastici precedenti complicati e disabilità. Sono obiettivi inclusivi che in alcuni casi (in realtà assai rari) portano ad operare in situazioni complicate. E poi parliamoci chiaro, sono ragazzi e ragazze che licei, istituti tecnici, ecc, rifiutano, con il rischio di "promuoverli" alla strada e ai bar. Altrettanto chiaro la necessità di perseguire l'altro obiettivo, permettere ad altri studenti di poter partecipare alle lezioni in modo sereno e proficuo. E in questo duplice obiettivo si inserisce la presenza di operatori, insegnanti, pedagogisti e psicologi. E qui una annotazione: come consuetudine deontologica del mestiere di articolista sarebbe stato utile sapere cosa ne pensa la scuola e quali azioni stia intraprendendo, informazioni indispensabili a cui si attengono per fortuna i giornalisti di professione e abilitati. Non vi è traccia nell'articolo, male!
Silvano
Per la verità ci sarebbe altro da dire ma, a parte ciò, non si capisce perchè la scuola debba spiegare anzichè prevenire. Abbiamo scritto in fondo all'articolo - come usa sempre fare in questi casi - che lo spazio è a disposizione dell'istituto. Se lo desidera, l'Istituto può commentare. Noi siamo stato contattati dai genitori, sarebbe stato scorretto dare subito spazio alla controparte. 
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