Le dipendenze? Problema che non riguarda solo i giovani. I dati di ATS
“ATS Brianza realizza oggi la seconda edizione della Conferenza delle Dipendenze, in collaborazione con gli Enti pubblici e privati del territorio che fanno parte della rete delle Dipendenze. La Conferenza vuole rappresentare, da un lato un’occasione di confronto e di sintesi tra gli attori coinvolti nella rete delle Dipendenze, dall’altro vuole essere un’opportunità di approfondimento di specifiche tematiche. L’evento di oggi intende approfondire i differenti interventi che i servizi ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali delle Dipendenze si trovano a dover programmare e realizzare per rispondere ai bisogni fra loro anche molto diversi di due fasce di popolazione che sono un po’ ai due estremi: i giovani consumatori da un lato e gli adulti a rischio di cronicità (se non già cronici) dall’altro”.
Con queste parole il Direttore Sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, dott. Aldo Bellini ha aperto i lavori della Conferenza delle Dipendenze Patologiche 2025. “Dipendenze: una questione (anche) di età. Le addictions nei giovani e negli adulti cronici: obiettivi e sfide della presa in carico tra Servizi e territorio”: questo il titolo dell'appuntamento ospitato lunedì 24 novembre dall’aula magna dell’Ospedale Manzoni di Lecco.

La conferenza sulle tematiche di cura, riabilitazione e reinserimento nell’area delle Dipendenze è stata organizzata da ATS in collaborazione con tutti gli attori che partecipano alla Rete Diffusa delle Dipendenze (ReDiDi), costituita nell’aprile 2024 al fine di promuovere e organizzare l'integrazione dell'attività erogativa delle diverse componenti pubbliche e dei soggetti privati accreditati, costituita da ASST Brianza e ASST Lecco, IRCCS San Gerardo dei Tintori Monza, le Articolazioni Territoriali di AREU Monza e di Lecco, le organizzazioni di settore operanti nel territorio, i rappresentanti degli Ambiti Territoriali e gli Uffici scolastici territoriali di Monza e di Lecco.

Prima dell’inizio vero e proprio dei lavori, anche il Direttore Generale di ASST Lecco, dott. Marco Trivelli ha portato i saluti sottolineando: “Siamo lieti di accogliere per il secondo anno consecutivo nei nostri spazi i colleghi di ATS e tutti gli ospiti. L’ambito delle dipendenze opera, per sua natura, in modo diretto e immediato, privo del supporto tecnologico tipico di altre specialità: la cura si esprime in un rapporto autenticamente ‘corpo a corpo’, che custodisce forse la dimensione più essenziale dell’atto del prendersi cura. Ritengo fondamentale inoltre rafforzare la collaborazione tra il sistema pubblico e i soggetti privati, in un ampio campo di cooperazione che superi i confini delle sole professioni sanitarie. In questo senso, l’area delle dipendenze rappresenta un vero e proprio laboratorio di sperimentazione e osservazione”.
I saluti introduttivi sono stati chiusi dal dott. Fabio Muscionico, Direttore del Dipartimento della Programmazione per l’Integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali (PIPSS) di ATS Brianza che ha evidenziato come “il titolo scelto per la Conferenza di quest’anno è “Dipendenze: una questione (anche) di età”, un titolo che richiama l’esigenza di tenere presenti le diverse caratteristiche degli utenti che attualmente si rivolgono ai servizi per le dipendenze: utenti giovani e utenti adulti con situazioni di rischio di cronicità. Due fasce di popolazione molto diverse fra loro con caratteristiche e bisogni diversi, con rischi e potenzialità differenti e che quindi necessitano di interventi diversi e personalizzati. Da un lato si evidenzia la necessità condivisa e ben conosciuta, eppure non semplice, di intervenire precocemente per prevenire o prendersi cura della situazioni di dipendenza dei giovani, dall’altro il fenomeno, meno noto, che riguarda il graduale invecchiamento dell’utenza in carico ai servizi per le dipendenze e che richiede interventi di gestione della cronicità; pazienti che hanno bisogno di interventi di supporto per il mantenimento delle abilità residue, di interventi volti a prevenire le ricadute e a contrastare il rischio di marginalità sociale e anche di interventi per gestire l’aggravamento delle patologie correlate”.

Con riferimento all’oggetto della Conferenza la dott.ssa Paola Passoni, Direttore della SC Salute Mentale e Dipendenze ha portato alcuni dati del territorio, sottolineando come: “si tende spesso erroneamente a ritenere che l’abuso di sostanze stupefacenti sia un problema che interessa solo i giovani, ma non è così. I dati mostrano infatti come la diffusione di droghe, alcol, uso di farmaci, sia in aumento anche nelle fasce di età più avanzate. Se gli utenti al di sotto dei 30 anni rappresentano nei servizi ambulatoriali per le dipendenze circa il 17% del totale degli assistiti (tra questi poco meno del 3% sono compresi nella fascia di età 13–19 anni), gli utenti over 50 rappresentano circa il 36% degli utenti e il 6,48% ha più di 65 anni”.
Gli adulti più anziani che fanno uso di droghe illegali sono in gran parte consumatori precoci, tuttavia circa l’8% degli utenti in carico con più di 50 anni ha cominciato a fare uso di sostanze dopo i 40 anni; le principali sostanze di abuso per la fascia di età sopra i 50 anni sono alcool e cocaina.
Gli interventi che i servizi sono chiamati a realizzare per rispondere ai bisogni dell’utenza giovane, dell’utenza over 50 che ha iniziato a consumare sostanze da giovane e quindi con caratteristiche di cronicità e infine dell’utenza over 50 che ha iniziato a consumare sostanze in età più avanzata, sono molto differenti.
Attraverso il contributo di esperti che operano nell’ambito delle Dipendenze patologiche sia del territorio che di altre regioni, nel corso della Conferenza sono state quindi portate esperienze sulle modalità di intervento e sui percorsi di cura più appropriate per le due fasce di popolazione sopra richiamate, con l’obiettivo di promuovere un confronto tra i professionisti del settore.
Alcuni dati più generali
La rete delle dipendenze sul territorio è governata e coordinata da ATS Brianza che attua anche direttamente anche diversi interventi di prevenzione come la promozione di stili di vita sani, l'accrescimento delle competenze educative e la sensibilizzazione verso i rischi correlati al consumo di sostanze, alla pratica del gioco d'azzardo e all'uso scorretto delle tecnologie digitali.
In riferimento ai servizi specialistici ambulatoriali, in ATS Brianza sono presenti 2 Servizi a gestione pubblica (ASST Brianza e ASST Lecco) e 2 Servizi a gestione privata (Servizi Multidisciplinari Integrati).
Nel corso del 2024 i Servizi ambulatoriali per le Dipendenze pubblici e privati del territorio ATS Brianza, hanno assistito in totale n. 6.216 persone.
Di queste persone, l’83% sono maschi e il 17% sono femmine.
La distribuzione dell’utenza per fasce di età vede una prevalenza delle fasce di età comprese tra i 40 e i anni e 54 anni, corrispondenti a circa il 25% dell’utenza totale.
Gli utenti al di sotto dei 30 anni rappresentano circa il 17% del totale degli assistiti, tra questi poco meno del 3% sono compresi nella fascia di età 13–19 anni. Gli over 65 rappresentano il 6,48%.
L’età media degli utenti è di 43,7 anni, lievemente più bassa per il genere maschile: 43 anni vs 46 anni dell’utenza femminile.
L’accesso ai servizi per le Dipendenze risulta prevalentemente su accesso spontaneo (37,5%).
Del totale degli utenti che nel corso del 2023 si sono rivolti ai servizi ambulatoriali per le dipendenze, la distribuzione percentuale vede il prevalere di abuso/dipendenza da alcool (32,5%) seguita da cocaina (26,19%), da oppiodi (13,56%), da cannabinoidi (10,86%), da Gioco d’Azzardo Patologico (5,95%), da tabacco (4,36%), da altre sostanze psicotrope (3,15%), e da altre dipendenze/problematiche per il restante 3,49%.
Con riferimento alle strutture residenziali e semiresidenziali, sul territorio di ATS Brianza insistono n. 14 strutture residenziali e n. 1 struttura semiresidenziale per le dipendenze.
Nel 2024 le strutture residenziali e la struttura semiresidenziale del territorio di ATS Brianza, hanno accolto n. 438 utenti,
Gli utenti inseriti nelle strutture del territorio sono per circa il 29% pazienti inviati dai servizi del territorio di ATS Brianza. Il restante 70% proviene da territori extra ATS Brianza, in particolare da servizi di ATS Milano Città Metropolitana (circa il 30%). Le caratteristiche dei soggetti che nel 2024 sono stati inseriti in un percorso residenziale descrivono una netta prevalenza di utenti di genere maschile pari a 382 (87,21%) mentre le femmine sono 56 (12,78%). L’utenza è prevalentemente di nazionalità italiana (89,73%); gli utenti stranieri sono rappresentati al 10,27%.
Le fasce d’età maggiormente rappresentate nelle strutture residenziali/semiresidenziali terapeutico-riabilitative sono quelle comprese fra i 35 e i 49 anni. Diverso il dato riferito alle strutture a bassa intensità assistenziale (BID) dove il 69% degli utenti inseriti ha un’età superiore ai 50 anni.
Per quanto riguarda i dati relativi alle sostanze d’uso degli utenti inseriti in percorsi residenziali, nelle strutture terapeutico riabilitative si individua una prevalenza di utenti che utilizzano cocaina, segnalata al 44,1%, seguita da alcol, segnalato al 28,14%. Le strutture segnalano anche l’utilizzo di cocaina in combinazione con oppiacei e alcol. Diversi i dati relativi agli utenti inseriti in strutture a Bassa Intensità (BID), che accolgono persone con una storia di “lunga” dipendenza ed evidenziano come prevalente un uso da parte degli utenti al momento dell’inserimento di oppioidi e alcool.
Con queste parole il Direttore Sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, dott. Aldo Bellini ha aperto i lavori della Conferenza delle Dipendenze Patologiche 2025. “Dipendenze: una questione (anche) di età. Le addictions nei giovani e negli adulti cronici: obiettivi e sfide della presa in carico tra Servizi e territorio”: questo il titolo dell'appuntamento ospitato lunedì 24 novembre dall’aula magna dell’Ospedale Manzoni di Lecco.
La conferenza sulle tematiche di cura, riabilitazione e reinserimento nell’area delle Dipendenze è stata organizzata da ATS in collaborazione con tutti gli attori che partecipano alla Rete Diffusa delle Dipendenze (ReDiDi), costituita nell’aprile 2024 al fine di promuovere e organizzare l'integrazione dell'attività erogativa delle diverse componenti pubbliche e dei soggetti privati accreditati, costituita da ASST Brianza e ASST Lecco, IRCCS San Gerardo dei Tintori Monza, le Articolazioni Territoriali di AREU Monza e di Lecco, le organizzazioni di settore operanti nel territorio, i rappresentanti degli Ambiti Territoriali e gli Uffici scolastici territoriali di Monza e di Lecco.
Prima dell’inizio vero e proprio dei lavori, anche il Direttore Generale di ASST Lecco, dott. Marco Trivelli ha portato i saluti sottolineando: “Siamo lieti di accogliere per il secondo anno consecutivo nei nostri spazi i colleghi di ATS e tutti gli ospiti. L’ambito delle dipendenze opera, per sua natura, in modo diretto e immediato, privo del supporto tecnologico tipico di altre specialità: la cura si esprime in un rapporto autenticamente ‘corpo a corpo’, che custodisce forse la dimensione più essenziale dell’atto del prendersi cura. Ritengo fondamentale inoltre rafforzare la collaborazione tra il sistema pubblico e i soggetti privati, in un ampio campo di cooperazione che superi i confini delle sole professioni sanitarie. In questo senso, l’area delle dipendenze rappresenta un vero e proprio laboratorio di sperimentazione e osservazione”.
I saluti introduttivi sono stati chiusi dal dott. Fabio Muscionico, Direttore del Dipartimento della Programmazione per l’Integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali (PIPSS) di ATS Brianza che ha evidenziato come “il titolo scelto per la Conferenza di quest’anno è “Dipendenze: una questione (anche) di età”, un titolo che richiama l’esigenza di tenere presenti le diverse caratteristiche degli utenti che attualmente si rivolgono ai servizi per le dipendenze: utenti giovani e utenti adulti con situazioni di rischio di cronicità. Due fasce di popolazione molto diverse fra loro con caratteristiche e bisogni diversi, con rischi e potenzialità differenti e che quindi necessitano di interventi diversi e personalizzati. Da un lato si evidenzia la necessità condivisa e ben conosciuta, eppure non semplice, di intervenire precocemente per prevenire o prendersi cura della situazioni di dipendenza dei giovani, dall’altro il fenomeno, meno noto, che riguarda il graduale invecchiamento dell’utenza in carico ai servizi per le dipendenze e che richiede interventi di gestione della cronicità; pazienti che hanno bisogno di interventi di supporto per il mantenimento delle abilità residue, di interventi volti a prevenire le ricadute e a contrastare il rischio di marginalità sociale e anche di interventi per gestire l’aggravamento delle patologie correlate”.
Con riferimento all’oggetto della Conferenza la dott.ssa Paola Passoni, Direttore della SC Salute Mentale e Dipendenze ha portato alcuni dati del territorio, sottolineando come: “si tende spesso erroneamente a ritenere che l’abuso di sostanze stupefacenti sia un problema che interessa solo i giovani, ma non è così. I dati mostrano infatti come la diffusione di droghe, alcol, uso di farmaci, sia in aumento anche nelle fasce di età più avanzate. Se gli utenti al di sotto dei 30 anni rappresentano nei servizi ambulatoriali per le dipendenze circa il 17% del totale degli assistiti (tra questi poco meno del 3% sono compresi nella fascia di età 13–19 anni), gli utenti over 50 rappresentano circa il 36% degli utenti e il 6,48% ha più di 65 anni”.
Gli adulti più anziani che fanno uso di droghe illegali sono in gran parte consumatori precoci, tuttavia circa l’8% degli utenti in carico con più di 50 anni ha cominciato a fare uso di sostanze dopo i 40 anni; le principali sostanze di abuso per la fascia di età sopra i 50 anni sono alcool e cocaina.
Gli interventi che i servizi sono chiamati a realizzare per rispondere ai bisogni dell’utenza giovane, dell’utenza over 50 che ha iniziato a consumare sostanze da giovane e quindi con caratteristiche di cronicità e infine dell’utenza over 50 che ha iniziato a consumare sostanze in età più avanzata, sono molto differenti.
Attraverso il contributo di esperti che operano nell’ambito delle Dipendenze patologiche sia del territorio che di altre regioni, nel corso della Conferenza sono state quindi portate esperienze sulle modalità di intervento e sui percorsi di cura più appropriate per le due fasce di popolazione sopra richiamate, con l’obiettivo di promuovere un confronto tra i professionisti del settore.
Alcuni dati più generali
La rete delle dipendenze sul territorio è governata e coordinata da ATS Brianza che attua anche direttamente anche diversi interventi di prevenzione come la promozione di stili di vita sani, l'accrescimento delle competenze educative e la sensibilizzazione verso i rischi correlati al consumo di sostanze, alla pratica del gioco d'azzardo e all'uso scorretto delle tecnologie digitali.
In riferimento ai servizi specialistici ambulatoriali, in ATS Brianza sono presenti 2 Servizi a gestione pubblica (ASST Brianza e ASST Lecco) e 2 Servizi a gestione privata (Servizi Multidisciplinari Integrati).
Nel corso del 2024 i Servizi ambulatoriali per le Dipendenze pubblici e privati del territorio ATS Brianza, hanno assistito in totale n. 6.216 persone.
Di queste persone, l’83% sono maschi e il 17% sono femmine.
La distribuzione dell’utenza per fasce di età vede una prevalenza delle fasce di età comprese tra i 40 e i anni e 54 anni, corrispondenti a circa il 25% dell’utenza totale.
Gli utenti al di sotto dei 30 anni rappresentano circa il 17% del totale degli assistiti, tra questi poco meno del 3% sono compresi nella fascia di età 13–19 anni. Gli over 65 rappresentano il 6,48%.
L’età media degli utenti è di 43,7 anni, lievemente più bassa per il genere maschile: 43 anni vs 46 anni dell’utenza femminile.
L’accesso ai servizi per le Dipendenze risulta prevalentemente su accesso spontaneo (37,5%).
Del totale degli utenti che nel corso del 2023 si sono rivolti ai servizi ambulatoriali per le dipendenze, la distribuzione percentuale vede il prevalere di abuso/dipendenza da alcool (32,5%) seguita da cocaina (26,19%), da oppiodi (13,56%), da cannabinoidi (10,86%), da Gioco d’Azzardo Patologico (5,95%), da tabacco (4,36%), da altre sostanze psicotrope (3,15%), e da altre dipendenze/problematiche per il restante 3,49%.
Con riferimento alle strutture residenziali e semiresidenziali, sul territorio di ATS Brianza insistono n. 14 strutture residenziali e n. 1 struttura semiresidenziale per le dipendenze.
Nel 2024 le strutture residenziali e la struttura semiresidenziale del territorio di ATS Brianza, hanno accolto n. 438 utenti,
Gli utenti inseriti nelle strutture del territorio sono per circa il 29% pazienti inviati dai servizi del territorio di ATS Brianza. Il restante 70% proviene da territori extra ATS Brianza, in particolare da servizi di ATS Milano Città Metropolitana (circa il 30%). Le caratteristiche dei soggetti che nel 2024 sono stati inseriti in un percorso residenziale descrivono una netta prevalenza di utenti di genere maschile pari a 382 (87,21%) mentre le femmine sono 56 (12,78%). L’utenza è prevalentemente di nazionalità italiana (89,73%); gli utenti stranieri sono rappresentati al 10,27%.
Le fasce d’età maggiormente rappresentate nelle strutture residenziali/semiresidenziali terapeutico-riabilitative sono quelle comprese fra i 35 e i 49 anni. Diverso il dato riferito alle strutture a bassa intensità assistenziale (BID) dove il 69% degli utenti inseriti ha un’età superiore ai 50 anni.
Per quanto riguarda i dati relativi alle sostanze d’uso degli utenti inseriti in percorsi residenziali, nelle strutture terapeutico riabilitative si individua una prevalenza di utenti che utilizzano cocaina, segnalata al 44,1%, seguita da alcol, segnalato al 28,14%. Le strutture segnalano anche l’utilizzo di cocaina in combinazione con oppiacei e alcol. Diversi i dati relativi agli utenti inseriti in strutture a Bassa Intensità (BID), che accolgono persone con una storia di “lunga” dipendenza ed evidenziano come prevalente un uso da parte degli utenti al momento dell’inserimento di oppioidi e alcool.














