Calolzio: la ciclopedonale intitolata a 'Las Mariposas', simbolo di emancipazione e lotta contro la violenza di genere
Da oggi, la nuova mini ciclopedonale nei pressi del Monastero di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte porta su di sè il nome de "Las Mariposas". Si tratta delle tre sorelle dominicane Patria Mercedes, Minerva e Maria Teresa Mirabal, divenute a seguito del loro brutale assassinio un simbolo dell'emancipazione delle donne e della lotta contro la violenza di genere.
E non è un caso, dunque, che l'intitolazione alla loro memoria di quel breve tratto di strada sia avvenuto proprio oggi: era il 25 novembre 1960, infatti, quando le tre sorelle venivano uccise, in una data che nel loro ricordo è stata poi dichiarata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 17 dicembre 1999, "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne".

La cerimonia ufficiale per l'intitolazione è stata organizzata dal Comune, una volta ottenuti tutti i permessi del caso, insieme al vicino Istituto "Lorenzo Rota", rappresentato da due docenti e da tre giovani studentesse: proprio all'interno delle aule scolastiche, infatti, è stata realizzata un'installazione artistica che verrà prossimamente collocata presso la targa posta dall'Amministrazione in corrispondenza dell'accesso alla ciclopedonale dal parcheggio di via Padre Serviti.

Un doppio gesto molto significativo, per quanto simbolico, di cui il sindaco Marco Ghezzi, affiancato questa mattina dall'assessore ai Servizi sociali e alle Pari opportunità Tina Balossi, ha sottolineato l'importanza nella "missione" di tenere accesi i riflettori su un tema, quello della violenza sulle donne, purtroppo di estrema attualità, "di cui bisogna parlare tutti i 365 giorni dell'anno, e non solo il 25 novembre".


Patria Mercedes, Minerva e Maria Teresa, le tre sorelle Mirabal, nacquero da una famiglia benestante e colta della Repubblica Dominicana, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, durante il regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo, uno dei più duri della storia dell'America Latina. La loro militanza politica iniziò nel 1949, quando Minerva osò sfidare il dittatore sostenendo le proprie idee. Quella data, come spiegato dalle giovani studentesse dell'Istituto Rota, segnò l'inizio delle rappresaglie contro tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni.
Notevole l'influenza sulle altre sorelle di Minerva, che in seguito insieme al marito, che verrà poi assassinato, diede inizio all'organizzazione clandestina rivoluzionaria denominata "Movimento 14 giugno". Da questo momento le tre giovani Mirabal usarono come nome in codice "Las Mariposas" (Le Farfalle). Nel 1960 Minerva e Maria Teresa furono incarcerate e condannate a cinque anni di lavori forzati per aver attentato alla sicurezza nazionale. Anche i loro coniugi (e quello di Patria) vennero imprigionati e torturati. Il 25 novembre 1960, le tre donne furono brutalmente assassinate in un agguato. Per non risvegliare le proteste nazionali e internazionali, il regime mascherò il loro omicidio affinché sembrasse un incidente; i loro corpi massacrati vennero gettati con la loro automobile in un burrone. Ma l'accaduto risvegliò l'indignazione popolare, che portò nel 1961 all'uccisione di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura.

La vita de "Las Mariposas" è stata narrata nel libro "Vivas in su Jardin" (2009) dalla quarta sorella superstite, Dedé Mirabal, che ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani e al compito di custodire la memoria delle congiunte. La loro vicenda, inoltre, ha ispirato il romanzo "Il tempo delle farfalle" (1997) da cui nel 2004 è stato tratto il film "In The time of Butterflies".

Una storia forte, di coraggio e di lotta, che da oggi accompagnerà silenziosamente anche tutti coloro che si troveranno a passeggiare lungo la ciclopedonale a pochi passi dal Monastero e dal fiume Adda, lanciando un chiaro messaggio di rispetto nei confronti di tutte le donne.
E non è un caso, dunque, che l'intitolazione alla loro memoria di quel breve tratto di strada sia avvenuto proprio oggi: era il 25 novembre 1960, infatti, quando le tre sorelle venivano uccise, in una data che nel loro ricordo è stata poi dichiarata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 17 dicembre 1999, "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne".

Al microfono il sindaco Marco Ghezzi
La cerimonia ufficiale per l'intitolazione è stata organizzata dal Comune, una volta ottenuti tutti i permessi del caso, insieme al vicino Istituto "Lorenzo Rota", rappresentato da due docenti e da tre giovani studentesse: proprio all'interno delle aule scolastiche, infatti, è stata realizzata un'installazione artistica che verrà prossimamente collocata presso la targa posta dall'Amministrazione in corrispondenza dell'accesso alla ciclopedonale dal parcheggio di via Padre Serviti.

Un doppio gesto molto significativo, per quanto simbolico, di cui il sindaco Marco Ghezzi, affiancato questa mattina dall'assessore ai Servizi sociali e alle Pari opportunità Tina Balossi, ha sottolineato l'importanza nella "missione" di tenere accesi i riflettori su un tema, quello della violenza sulle donne, purtroppo di estrema attualità, "di cui bisogna parlare tutti i 365 giorni dell'anno, e non solo il 25 novembre".


Patria Mercedes, Minerva e Maria Teresa, le tre sorelle Mirabal, nacquero da una famiglia benestante e colta della Repubblica Dominicana, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, durante il regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo, uno dei più duri della storia dell'America Latina. La loro militanza politica iniziò nel 1949, quando Minerva osò sfidare il dittatore sostenendo le proprie idee. Quella data, come spiegato dalle giovani studentesse dell'Istituto Rota, segnò l'inizio delle rappresaglie contro tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni.

La benedizione di don Matteo Cortinovis
La vita de "Las Mariposas" è stata narrata nel libro "Vivas in su Jardin" (2009) dalla quarta sorella superstite, Dedé Mirabal, che ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani e al compito di custodire la memoria delle congiunte. La loro vicenda, inoltre, ha ispirato il romanzo "Il tempo delle farfalle" (1997) da cui nel 2004 è stato tratto il film "In The time of Butterflies".

Una storia forte, di coraggio e di lotta, che da oggi accompagnerà silenziosamente anche tutti coloro che si troveranno a passeggiare lungo la ciclopedonale a pochi passi dal Monastero e dal fiume Adda, lanciando un chiaro messaggio di rispetto nei confronti di tutte le donne.
B.P.














