Zamperini (FdI): ogni giorno le donne sono vittime di violenza, ma la Lombardia rafforza strumenti, investimenti e prevenzione. Il nuovo Piano quadriennale sarà un salto di qualità
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini sottolinea che la violenza di genere non è un fenomeno del passato: ogni giorno, donne continuano a subire violenza fisica, psicologica, morale o discriminazione sociale.

«Per ricordarlo, davanti al Pirellone è stata allestita la mostra dell’artista Elend Zyma, composta da sagome rosse – a simboleggiare le donne vittime di violenza – e da sagome bianche che, nel corso della giornata, si sono tinte progressivamente di rosso», spiega Zamperini. «Non si tratta solo di aggressioni fisiche, ma anche di violenza morale e discriminazione sociale. Donne che scelgono di essere madri, dedicarsi alla famiglia o vivere secondo le proprie scelte meritano rispetto, non giudizio».
Il consigliere ricorda l’informativa odierna dell’assessorato alla Famiglia e Pari Opportunità, evidenziando la complessità del fenomeno e l’impegno quotidiano delle reti territoriali, dei centri antiviolenza e delle case rifugio. «Regione Lombardia continuerà a sostenerli con determinazione, perché proteggere le donne significa costruire una società più giusta per tutti».
Il nuovo Piano quadriennale 2025–2029, approvato ieri dalla Giunta, rappresenta un passo concreto e strategico. Si articola su quattro assi fondamentali – prevenzione; protezione e sostegno; perseguire e punire; governance – e integra gli strumenti del Piano nazionale e della Convenzione di Istanbul. «È un documento frutto di un lavoro collettivo con servizi territoriali, sistema sanitario, mondo giudiziario e forze dell’ordine. L’obiettivo è rendere le politiche più trasparenti, misurabili e in linea con i cambiamenti sociali», sottolinea Zamperini.
«Il 25 novembre non è una ricorrenza simbolica, ma un momento per agire», prosegue il consigliere. «Regione Lombardia continuerà a investire in prevenzione, formazione e sostegno: proteggere le donne significa proteggere l’intera comunità».
Investimenti e misure concrete:
• Oltre 39 milioni di euro dal 2023 a oggi per rafforzare la rete lombarda: 27 reti territoriali, 56 centri antiviolenza, 173 case rifugio;
• 100 alloggi ALER per sostegno abitativo (3 milioni di euro);
• Bando RiParto per inserimento lavorativo, 22 progetti finanziati (3 milioni di euro);
• Protocollo con l’Ordine degli Avvocati per formazione specialistica e gratuito patrocinio (470 mila euro);
• Progetti universitari di formazione e ricerca (175 mila euro).
Nel 2026 saranno potenziate nuove misure dedicate alle donne vittime di violenza, comprese quelle con disabilità e gli orfani di femminicidio, con investimenti complessivi superiori ai 6 milioni di euro.
I dati confermano l’urgenza:
• In Lombardia, nel 2025, 16 donne sono state uccise, 8 solo nella provincia di Milano;
• I centri antiviolenza hanno seguito 6.342 donne nel 2024, in aumento rispetto alle 5.810 del 2023;
• La forma di violenza più diffusa è quella psicologica (30,5%), seguita da violenza fisica, minacce, violenza economica e stalking;
• Gli autori principali sono mariti, conviventi o ex conviventi.
«Regione Lombardia conferma il suo impegno costante: proteggere le donne significa costruire una comunità più sicura e più giusta per tutti», conclude Zamperini.
«Per ricordarlo, davanti al Pirellone è stata allestita la mostra dell’artista Elend Zyma, composta da sagome rosse – a simboleggiare le donne vittime di violenza – e da sagome bianche che, nel corso della giornata, si sono tinte progressivamente di rosso», spiega Zamperini. «Non si tratta solo di aggressioni fisiche, ma anche di violenza morale e discriminazione sociale. Donne che scelgono di essere madri, dedicarsi alla famiglia o vivere secondo le proprie scelte meritano rispetto, non giudizio».
Il consigliere ricorda l’informativa odierna dell’assessorato alla Famiglia e Pari Opportunità, evidenziando la complessità del fenomeno e l’impegno quotidiano delle reti territoriali, dei centri antiviolenza e delle case rifugio. «Regione Lombardia continuerà a sostenerli con determinazione, perché proteggere le donne significa costruire una società più giusta per tutti».
Il nuovo Piano quadriennale 2025–2029, approvato ieri dalla Giunta, rappresenta un passo concreto e strategico. Si articola su quattro assi fondamentali – prevenzione; protezione e sostegno; perseguire e punire; governance – e integra gli strumenti del Piano nazionale e della Convenzione di Istanbul. «È un documento frutto di un lavoro collettivo con servizi territoriali, sistema sanitario, mondo giudiziario e forze dell’ordine. L’obiettivo è rendere le politiche più trasparenti, misurabili e in linea con i cambiamenti sociali», sottolinea Zamperini.
«Il 25 novembre non è una ricorrenza simbolica, ma un momento per agire», prosegue il consigliere. «Regione Lombardia continuerà a investire in prevenzione, formazione e sostegno: proteggere le donne significa proteggere l’intera comunità».
Investimenti e misure concrete:
• Oltre 39 milioni di euro dal 2023 a oggi per rafforzare la rete lombarda: 27 reti territoriali, 56 centri antiviolenza, 173 case rifugio;
• 100 alloggi ALER per sostegno abitativo (3 milioni di euro);
• Bando RiParto per inserimento lavorativo, 22 progetti finanziati (3 milioni di euro);
• Protocollo con l’Ordine degli Avvocati per formazione specialistica e gratuito patrocinio (470 mila euro);
• Progetti universitari di formazione e ricerca (175 mila euro).
Nel 2026 saranno potenziate nuove misure dedicate alle donne vittime di violenza, comprese quelle con disabilità e gli orfani di femminicidio, con investimenti complessivi superiori ai 6 milioni di euro.
I dati confermano l’urgenza:
• In Lombardia, nel 2025, 16 donne sono state uccise, 8 solo nella provincia di Milano;
• I centri antiviolenza hanno seguito 6.342 donne nel 2024, in aumento rispetto alle 5.810 del 2023;
• La forma di violenza più diffusa è quella psicologica (30,5%), seguita da violenza fisica, minacce, violenza economica e stalking;
• Gli autori principali sono mariti, conviventi o ex conviventi.
«Regione Lombardia conferma il suo impegno costante: proteggere le donne significa costruire una comunità più sicura e più giusta per tutti», conclude Zamperini.














