Superare divari e discriminazioni nello sport: Lecco firma la Carta etica

All'indomani del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Comune di Lecco ha scelto di dare un segnale forte sul tema dell'inclusività e della parità di genere. Insieme al Soroptimist Club Lecco, l'amministrazione comunale ha presentato e sottoscritto la Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport, un documento che impegna la città a promuovere una pratica sportiva accessibile a tutte e tutti, senza barriere.
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La conferenza stampa ha chiuso una settimana di ricorrenze importanti e lanciato un messaggio chiaro: lo sport non deve essere veicolo di discriminazioni, ma strumento di crescita, rispetto e benessere per l'intera comunità.
"Credo sia un momento importante questo", ha dichiarato l'assessore all'educazione e sport Emanuele Torri, sottolineando come l'impegno sia quello di "non avere barriere fisiche ma anche pregiudiziali". L'adesione alla Carta, frutto di una serie di incontri con la dottoressa Silvia Villa, presidente del Soroptimist Club Lecco, rappresenta la continuazione e il rafforzamento di quanto già il Comune fa sul territorio, dagli eventi annuali di premiazione al monitoraggio delle strutture sportive per renderle completamente inclusive.
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Il sindaco Gattinoni ha ricordato la collaborazione di lunga data con il Soroptimist, citando i giochi inclusivi del parco Amendola come esempio concreto di attenzione verso tutti. "Questa iniziativa cade proprio oggi per la maggiore inclusività delle bambine della pratica sportiva", ha spiegato, evidenziando come nel territorio lecchese le statistiche parlino chiaro: "Siamo fra le eccellenze". “Lo sport - ha aggiunto il primo cittadino - insegna ai bambini e alle bambine a metabolizzare sconfitta oltre che ha rispettare gli orari e la disciplina in modo sano. Investire sull'inclusività delle bambine di oggi significa preparare le donne di domani”.
Particolarmente significativo l'intervento dell'assessora Renata Zuffi, che ha collegato il tema dello sport a quello della prevenzione della violenza di genere. "Rispetto al tema dell'antiviolenza è importante lo sport", ha affermato, spiegando come “mantenere alta l'attenzione alla parità di genere anche negli ambienti considerati di svago sia vera e propria prevenzione". Il monitoraggio previsto dalla Carta potrebbe anche aiutare a riconoscere i primi segnali di disagio. "Le violenze sono accompagnate da segnali quali l'allontanamento dalle passioni, tra cui lo sport, quindi il tessuto educativo legato allo sport può fare attenzione a questi aspetti".
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La Carta, elaborata dal Soroptimist Club Lecco in collaborazione con l'Associazione Nazionale Atlete, si fonda su numerosi riferimenti normativi internazionali e nazionali: dalla Convenzione CEDAW del 1979 alla Convenzione di Istanbul, dall'Obiettivo n. 5 dell'Agenda ONU 2030 ai decreti legislativi italiani sulla parità di genere nello sport. Il documento parte da un dato allarmante: nel 2021 solo il 19,6% delle donne praticava sport regolarmente, contro il 27,9% degli uomini, con un divario particolarmente preoccupante tra bambini e bambine. E ancora nel 2020, solo il 28,2% degli atleti tesserati era costituito da atlete. A questo si aggiunge la sottorappresentazione delle donne negli organi decisionali sportivi e nei mass media, che privilegiano sport e atleti maschili.
A rappresentare Soroptmist è stata Silvia Villa, presidente dell’associazione, che nei suoi ringraziamenti rivolti all’Amministrazione, ha sottolineato come "le cose si fanno in rete e non è possibile arrivare da soli da nessuna parte". Il Soroptimist, ha aggiunto, “è un insieme di donne unite da questo spirito, e la Carta rappresenta un bel peso che diamo al Comune" con impegni concreti che verranno monitorati.
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La Carta adottata dal Comune di Lecco, infatti, prevede una serie di impegni precisi e misurabili. Tra questi: l'abbattimento degli stereotipi di genere incoraggiando bambine e bambini a praticare qualsiasi disciplina sportiva; la garanzia di strutture idonee e accessibili; la raccolta annuale di dati sulla popolazione che pratica sport, suddivisi per età e genere, con interventi mirati in caso di divari. Un punto centrale è il sostegno a Federazioni, Associazioni e Società sportive nel prevenire molestie, violenze e discriminazioni. Il Comune si impegna a istituire un tavolo di lavoro con centri antiviolenza e responsabili sportivi, a sostenere campagne contro azioni discriminatorie nello sport femminile e ad attivare i servizi sociali quando necessario. Inoltre, l'amministrazione promuoverà annualmente un evento dedicato allo sport femminile, valorizzerà atlete, dirigenti e tecniche del territorio e utilizzerà un linguaggio inclusivo e non discriminatorio in tutti gli atti relativi allo sport.
A concludere gli interventi Andrea Mauri, presidente del Panathlon Club Lecco, che ha garantito il proprio impegno per la messa in atto della Carta, annunciando che il progetto ‘We Me’ nelle scuole medie includerà interventi sul rispetto di genere rivolti sia alle ragazze che ai ragazzi. "Lo sport a qualsiasi livello porta rispetto e impegno nel raggiungimento degli obiettivi", ha commentato, aggiungendo che "sarebbe bello non doverli sottoscrivere in un mondo ideale, ma è necessario parlarne e partire fin dai ragazzi".
La sottoscrizione della Carta etica dello sport da parte del Comune di Lecco rappresenta dunque un passo concreto verso un cambiamento culturale profondo, che parte dallo sport ma guarda all'intera società. Un impegno che, nelle parole del sindaco Gattinoni, significa “investire oggi sulle bambine che diventeranno le donne di domani”.
M.E.
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