Qualità della vita: Lecco è al 15° posto nazionale tra le province. Calo rispetto al 2024

Anche quest’anno Il Sole 24 Ore ha pubblicato la sua attesa classifica sulla 'Qualità della Vita', giunta alla 36ª edizione, offrendo una fotografia articolata del benessere nelle province italiane. Lecco si posiziona al 15° posto nazionale, con un lieve arretramento di una posizione rispetto al 2024, ma confermando comunque una performance di alto profilo all’interno di un quadro complessivo molto competitivo. Con una popolazione stimata in 333.804 abitanti secondo i dati Istat 2025, il territorio lecchese mostra un profilo equilibrato, caratterizzato da eccellenze specifiche e qualche fragilità strutturale che merita attenzione.
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Nella lettura dei singoli indicatori spicca innanzitutto un risultato di assoluta eccellenza sul fronte della sicurezza legata ai reati connessi agli stupefacenti, dove Lecco conquista il 1° posto nazionale registrando solo sedici denunce ogni centomila abitanti, a fronte di una media italiana di quarantotto. 
All’estremo opposto, la voce che penalizza maggiormente la provincia è quella relativa alla presenza di ristoranti: con appena tre esercizi ogni mille abitanti e una collocazione al 105° posto, emerge una certa debolezza nell’offerta enogastronomica, elemento che incide anche sull'attrattività turistica e sulla vivacità del tempo libero.

Osservando il capitolo dedicato a ricchezza e consumi, Lecco si colloca al quinto posto nazionale, con una lieve flessione annuale ma mantenendo un profilo molto competitivo. Il valore aggiunto pro capite mostra una crescita sostenuta del 16,7%, segnale di un’economia dinamica e capace di generare ricchezza in maniera diffusa. Tuttavia, il mercato immobiliare registra rincari significativi: i canoni di locazione crescono del 18,2% rispetto all’anno precedente per appartamenti nuovi di 100 mq in zona semicentrale nel comune capoluogo e anche i prezzi di vendita aumentano, seppur più moderatamente, con un +4%. Questo andamento confermerebbe una forte domanda abitativa che, pur segnando la vitalità del territorio, può esercitare pressioni sul costo della vita.

Nel campo degli affari e del lavoro la provincia segna un importante balzo in avanti, collocandosi al 21° posto con una crescita di ventiquattro posizioni rispetto al 2024. L’incremento delle startup innovative, aumentate dello 0,8 ogni mille società di capitale, testimonia la presenza di un tessuto imprenditoriale in trasformazione e aperto all’innovazione, particolarmente rilevante in un territorio tradizionalmente caratterizzato da una solida manifattura.

Più complesso il quadro relativo alla giustizia e sicurezza. La provincia retrocede al 22° posto nella categoria, con una variazione negativa di venti posizioni. Pur mantenendo un indice generale di criminalità collocato al 74° posto su centosette, quindi lontano dai territori più problematici, emergono criticità specifiche, come la settima posizione nazionale per incidenza di rapine negli uffici postali.

Nel comparto demografico e sociale, Lecco si posiziona al 19° posto registrando una leggera flessione di sette posizioni. L’indice di vecchiaia risulta in diminuzione del 4,1%, segnale di un equilibrio demografico in leggero miglioramento. Il livello d’istruzione mostra invece un andamento decisamente positivo, con un aumento del 3,8% nel tasso di laureati tra i giovani adulti: un dato che suggerisce la presenza di competenze più elevate e potenzialmente un maggiore dinamismo del mercato del lavoro.

Per quanto riguarda ambiente e servizi, Lecco occupa il 20° posto, migliorando di undici posizioni rispetto all’anno precedente. Buoni i risultati nella motorizzazione e soprattutto nella raccolta differenziata, cresciuta del 7,7%, mentre la dotazione di piste ciclabili in termini di M.eq./100 abitanti registra una flessione significativa del 29,7%, frenando la crescita di un settore rilevante per la transizione ecologica e la mobilità sostenibile.
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Molto più arretrata risulta la voce dedicata alla cultura e al tempo libero, dove la provincia si colloca al 76° posto. L’offerta culturale raggiunge il valore di 17,2 spettacoli ogni mille abitanti, un dato non particolarmente elevato, anche se si registra un piccolo miglioramento nella presenza di librerie, aumentate del 6,1%. È un ambito sul quale il territorio mostra margini ampi di crescita.

Uno sguardo alle fasce d’età permette di cogliere ulteriori differenze significative all’interno del territorio. la provincia di Lecco raggiunge il 1° posto nazionale per qualità della vita dei bambini con un punteggio elevatissimo, pari a 586,2, segno di un contesto particolarmente favorevole alla crescita e ai servizi per l’infanzia. La situazione cambia radicalmente per i giovani, dove la provincia arretra fino al 77° posto, evidenziando difficoltà legate a opportunità occupazionali, dinamismo culturale e accesso alla casa. Gli anziani, invece, vivono in un contesto più favorevole, con il Lecchese che raggiunge la 13° posizione.

La condizione femminile invece mostra un andamento misto. L’occupazione ‘rosa’ cala dell’1,2%, così come la presenza di donne nelle amministrazioni comunali, diminuita dello 0,6%. A compensare parzialmente questo scenario interviene l’aumento delle imprese femminili, cresciute dell’1%, un segnale di iniziativa economica e autonomia imprenditoriale.

Infine, il capitolo dedicato al clima propone un quadro variegato. Il territorio si posiziona molto in basso per soleggiamento, al 106° posto, con una media di 7,1 ore quotidiane. Per quanto riguarda l’esposizione alle ondate di calore la provincia è 15ª, mentre le notti tropicali (media periodo 2014-2024), pari a 64,5 l’anno, la collocano in una posizione intermedia.

Nel complesso, la provincia di Lecco continua a posizionarsi tra i territori più vivibili d’Italia, mantenendo una qualità della vita elevata e un equilibrio generale apprezzabile. I margini di miglioramento sono legati soprattutto alla dimensione culturale, all’attrattività per i giovani e ad alcuni aspetti della mobilità sostenibile e del mercato immobiliare. Le eccellenze in termini di ricchezza prodotta, servizi ambientali e qualità della vita dei bambini testimoniano però la forza di un territorio che, pur non immune da criticità, continua a esprimere un modello di benessere diffuso.
E.Ma.
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