Hub dei bus: la revoca del finanziamento ha un responsabile preciso, ed è l'Amministrazione comunale

La revoca del finanziamento regionale per l’Hub TPL non è un incidente di percorso, ma il risultato di un metodo amministrativo che da anni mostra tutte le sue fragilità: lentezza, scarsa capacità di presidiare i procedimenti, assenza di un dialogo efficace con gli enti sovraordinati e un costante tentativo di minimizzare errori che producono invece danni concreti alla città.

Regione Lombardia ha motivato la revoca con un dato preciso: il Comune di Lecco non ha trasmesso entro i termini la documentazione indispensabile sulla disponibilità dell’area interessata dal progetto. Si tratta del cuore dell’iter, non di un dettaglio secondario. Definire la decisione “abnorme” significa sottrarsi alle responsabilità invece di affrontarle.

Da tempo era chiaro che il tratto di via Castagnera richiedeva un’azione amministrativa solida e tempestiva. Le proprietà private coinvolte necessitavano di atti chiari per consentire la chiusura del dossier, e l’Amministrazione non poteva ignorarlo. Eppure è arrivata ancora una volta fuori tempo utile, producendo un effetto domino che oggi mette in discussione un’opera strategica per la mobilità di tutto il territorio. A rendere il quadro ancora più grave è la natura dell’area su cui il progetto è stato disegnato: non un terreno pubblico, ma un giardino privato condominiale appartenente a circa duecento famiglie. Un atto che tocca diritti fondamentali dei residenti, qualità della vita, sicurezza degli immobili e il valore delle proprietà. Famiglie che, legittimamente preoccupate, hanno già dovuto rivolgersi ai tribunali per difendere ciò che è loro.

Il paradosso è che, ogni qualvolta il Comune sbaglia, il prezzo ricade sempre sui cittadini. Ogni procedura gestita male si traduce in ulteriori consulenze, pareri legali, verifiche esterne: migliaia e migliaia di euro che escono dalle casse pubbliche perché chi governa non ha saputo governare i processi. Invece di confrontarsi con Regione in modo costruttivo e rafforzare l’iter, la Giunta tenta ora di spostare l’attenzione sulla presunta sproporzione del provvedimento. Ma il punto non è questo. Il punto è che la città è stata esposta inutilmente a un rischio che si sarebbe potuto evitare con serietà, precisione e un reale presidio degli atti.

Fratelli d’Italia chiede che venga convocato con urgenza un tavolo tecnico e politico con Regione Lombardia, per ricostruire la vicenda senza opacità, individuare con chiarezza le responsabilità interne al Comune e verificare immediatamente quali margini esistano per recuperare il finanziamento. È un atto necessario per tutelare non solo il progetto, ma la credibilità istituzionale della città.

Lecco ha bisogno di un rapporto solido con Regione, non di tensioni create da errori procedurali. Ha bisogno di amministratori che prevengano i problemi, non che li inseguano quando ormai è troppo tardi. Perché sulla mobilità, come su ogni dossier strategico, non è ammesso improvvisare. L’Hub TPL rappresenta un’opera attesa, utile, condivisa da tutti gli enti coinvolti. Metterla a rischio per incapacità amministrativa è inaccettabile. E oggi questo deve essere chiaro a tutta la città.
Filippo Boscagli, candidato sindaco di Fratelli d'Italia, ed Emilio MInuzzo, capogruppo consiliare
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